Una quota maggioritaria ad associazioni e istituzioni locali nelle Fondazioni bancarie

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 1999 23:06
Una quota maggioritaria ad associazioni e istituzioni locali nelle Fondazioni bancarie

La chiede il Consiglio provinciale, che ha approvato - con i voti favorevoli di PDS e del consigliere Giovanni Pallanti e quelli contrari di CCD/CDU, A,.N., F.I. e P.P.I. - un ordine del giorno del consigliere dei DS Fabrizio Bandinelli che invita il Governo, che sulla materia ha varato venerdì in prima lettura uno schema di decreto delegato legislativo, a riformare la normativa sulle Fondazioni in modo da assicurare un ampio beneficio per l'economia e la società locale e da "garantire l'impiego della maggior parte del reddito delle Fondazioni a favore della ricerca scientifica, dell'istruzione, dell'arte, della conservazione e della valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, della sanità e dell'assistenza delle categorie più deboli e più in generale per scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico coerentemente agli indirizzi contenuti negli atti della programmazione locale".
Regione ed Enti Locali, dice inoltre il documento approvato, dovranno cercare intese per l'applicazione di tali criteri alle Fondazioni presenti sul nostri territorio, e "segnatamente" a quella della Cassa di Risparmio, e dovranno essere concertate partecipazioni qualificate dei rappresentanti delle istituzioni locali negli organi delle Fondazioni.

E' stato invece respinto un ordine del giorno del capogruppo del CCD/CDU, Alessandro Corsinovi, che chiedeva al Governo di prevedere per le Fondazioni che ne sono prive una assemblea con poteri di indirizzo distinta dall'organo di amministrazione, assemblea composta nelle Fondazioni di origine pubblica da rappresentanti designati dalle istituzioni, e per le Fondazioni di origine privatistica l'obbligo di designazione di almeno un terzo dei soci da parte di istituzioni operanti sul territorio. Il rappresentante dei Popolari, Gianluca Parrini, ha motivato il suo voto in dissenso dalla maggioranza con il fatto che il superamento della cooptazione non sarebbe previsto dallo schema di decreto licenziato dal Governo.

Fatto contestato dal presentatore dell'ordine del giorno approvato, Fabrizio Bandinelli, che ha sostenuto che il Governo ha previsto il meccanismo della cooptazione solo come eccezione.

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