Vuoi imparare un mestiere?

'Porte aperte' alla scuola don Facibeni per visitare i laboratori gratuiti. Alla Scuola per contadini nel Chianti le opportunità della nostra terra

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 dicembre 2019 08:33
Vuoi imparare un mestiere?

Quattro giorni di visite ai laboratori gratuiti per conoscere i segreti di alcune professioni e per aiutare gli studenti di terza media (ma non solo) nel percorso di scelta consapevole della scuola superiore. È lo scopo del progetto ‘GPS’ di Scuola e Formazione-Lavoro Don Giulio Facibeni, realizzato grazie al contributo di Fondazione CR Firenze. ‘GPS’ si svolge presso la Scuola (Via Don Facibeni 13 – Tel 055 4368233) e prevede l’apertura dei laboratori nei giorni 2, 4, 10, 12 dicembre dalle ore 15 alle ore 17.

Le attività pratiche di laboratorio coinvolgono i settori di saldatura, officina meccanica, impianti elettrici, meccanica auto e termoidraulica. Sono inoltre previste due giornate formative per le famiglie, il 15 e il 16 gennaio, nelle quali genitori e ragazzi sono inviatati a confrontarsi con l’orientatore della Scuola sulle scelte, sugli indirizzi scolastici e sulle opportunità del mondo del lavoro, attraverso esercizi di riflessione sull’ apprendimento e la scelta da intraprendere.

Il progetto ‘GPS’ è unico nell’approccio di lavoro laboratoriale e tipico dell'imparare facendo: seguendo il metodo del learning by doing, che la Scuola Don Facibeni sostiene e pratica da tempo, gli studenti possono, infatti, sperimentare direttamente cosa accade in un vero ambiente di lavoro attraverso simulazioni per acquisire quelle competenze professionali e trasversali (lavoro di squadra, capacità decisionale, gestione del tempo, gestione del sé, ecc.) necessarie per scegliere il percorso professionale. Il momento della scelta della scuola superiore, spiegano i promotori del progetto, vede i giovani tredicenni impegnati nella prima decisione importante sul loro futuro.

Non sempre i ragazzi e le ragazze sono preparati a questo e la capacità di effettuare una scelta consapevole e personale è spesso ‘minata’ dai desideri dei genitori, dalle opinioni degli insegnanti, dalle decisioni degli amici. L’offerta professionale può essere una scelta adatta alle inclinazioni dei ragazzi che hanno passione per un apprendimento più laboratoriale e fattivo. La Scuola e Formazione-Lavoro Don Giulio Facibeni da anni organizza e gestisce corsi di formazione professionale per l’acquisizione di Qualifica Professionale riconosciuta sul territorio nazionale ed europeo in settori che vanno dalla meccanica all’idraulica.

Grazie ai consolidati rapporti con numerose aziende del territorio, la Don Facibeni vanta alti livelli di placement dei “propri” studenti a conclusione del percorso di qualifica. A titolo esemplificativo, il 100% dei ragazzi qualificati nel 2018 (biennio 2016-18, percorsi Insel e Hidra), a 6 mesi dalla conclusione della scuola, hanno un contratto di lavoro, mentre i qualificati del 2019 (biennio 2017-19, percorsi Termiko, Sidit, Insel II, Elettro e Dual Mec) hanno un tasso di placement del 90% a soli 3 mesi dalla qualifica.

I giovani del Chianti coltivano il loro futuro nelle opportunità della terra. Nelle scorse settimane hanno svolto una delle fasi più importanti delle loro lezioni “sul campo”, tra le vigne e gli ulivi al fianco dei docenti, e alcuni iscritti al primo anno della scuola sono ancora impegnati a raccogliere le olive e a seguire il processo della spremitura a freddo nei frantoi, impianti tecnologici in contesti storico-ambientali di elevato pregio, attivi nel territorio del Chianti Classico.

Sono nove i ragazzi della sesta edizione della scuola promossa dai Comuni del Chianti, iniziata lo scorso marzo, che a San Casciano in Val di Pesa, nella sede di via della Libertà, adiacente alla scuola media Ippolito Nievo, hanno scelto di essere protagonisti del loro futuro imparando a conoscere i segreti della terra e ad apprendere strumenti e attività del mondo dell’agricoltura. E’ il sogno che stanno realizzando, quello di lavorare nel luogo in cui sono nati, e che hanno raccontato alle telecamere del programma nazionale Officina Italia, in un servizio di Frida Zampella, andato in onda ieri su Raitre.

Gli studenti, inseriti in un percorso professionale biennale che forma i professionisti della coltivazione e ne certifica le competenze a livello europeo, hanno un’età compresa tra i 16 e i 18 anni (non compiuti al momento dell’iscrizione) e un comune denominatore: l’interruzione degli studi degli istituti superiori, dopo aver concluso l’iter della scuola dell’obbligo. “L’opportunità che deriva da una formazione altamente professionalizzante e settoriale come quella proposta da Chiantiform – commenta i sindaci del Chianti – è quella di offrire una chance lavorativa concreta, i ragazzi acquisiscono nozioni pratiche, oltre a quelle teoriche condotte da insegnanti e professionisti del settore.

Delle 2100 ore complessive 800 le trascorrono tra i campi e in azienda, avendo così la possibilità di farsi conoscere e prendere contatti con la rete di aziende agricole che collabora attivamente con la scuola e nella maggior parte dei casi assume i giovani, usciti dal corso”. Duplice dunque la funzione dell’attività formativa di Chiantiform che insegna in aula e all’aperto la coltivazione della vite e dell’olivo, la potatura, il processo di trasformazione dei prodotti agroalimentari, il lavoro in cantina, l’accoglienza e la conoscenza generale delle attività inerenti alla vita della fattoria.

“Siamo di fronte ad un percorso formativo di successo, attestato dal 90 per cento dei diplomati, assunti dalle aziende anche a tempo indeterminato – aggiungono i sindaci - che ha un’importante funzione sociale ed economica. La scuola forma i professionisti che avranno un ruolo fondamentale nel sostenere il ruolo e il rilancio dell’agricoltura come pilastro economico nello scenario nazionale e mantenere vitali, belle e produttive le colline del nostro territorio. L’altro obiettivo su cui investiamo, grazie alle risorse ministeriali, oltre 100 mila euro il contributo statale finanziato da Fondi Sociali Europei, attraverso la Regione Toscana Giovani, che ad ogni nuova edizione è stato assegnato alla scuola, è indirizzare i giovani drop out alla progettazione di una nuova vita scolastica e lavorativa allo scopo di contrastare la dispersione scolastica, fenomeno che in Toscana si aggira intorno al 10 per cento, e inserire i ragazzi quasi nell’immediato nel mondo del lavoro, un percorso che stimola, qualifica figure specifiche di cui le aziende hanno bisogno e danno fiducia al futuro dei giovani non interessati a coltivare il sistema tradizionale scolastico”.

La scuola è presieduta da Roberto Rappuoli, diretta da Giordano Meneghini con una valida équipe di segreteria organizzativa e tutor coordinata da Dorina Lile.

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