Vino, a Montespertoli produzione calata del 30/40%

Vendemmia 2021, l’Apct analizza luci e ombre di un’annata complicata

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 ottobre 2021 10:03
Vino, a Montespertoli produzione calata del 30/40%

Ultimi scampoli di vendemmia e tempo di bilanci per la raccolta 2021, che non è certo stata priva di difficoltà. La fatica e i sacrifici degli imprenditori del settore sono stati in parte vanificati dai capricci del tempo e dalla massiccia presenza degli ungulati.

Il presidente dell’Associazione produttori Colline Toscane di Montespertoli, Diego Tomasulo, analizza l’andamento della stagione. Attraverso le voci di due produttori soci scopriamo pregi e difetti del raccolto che verrà imbottigliato.

“E' stato un anno davvero complicato per le aziende vitivinicole del territorio – esordisce il presidente dell’Apct, Diego Tomasulo - Siamo partiti da una gelata tardiva che ha letteralmente distrutto i primi germogli, abbattendo così la capacità produttiva di oltre il 30/40%. Un pesante impatto sulla produttività si è avuto dalla siccità estiva: le alte temperature e l'assenza di precipitazioni, pur limitando l'insorgenza di malattie fungine, hanno prodotto un calo ponderale di raccolto, ulteriormente decimato dalle grandinate degli ultimi giorni.

Infine il colpo di grazia, la spina nel fianco di molti agricoltori, un problema davvero ingombrante: quello degli ungulati, che nelle nostre zone hanno raggiunto un numero davvero elevato. L'eccessiva presenza di fauna selvatica – spiega Tomasulo - rappresenta una vero problema nei piccoli Comuni, e la delibera della Toscana di lasciare ai conduttori delle aziende agricole di potersi "difendere da soli" non ha che appesantito ulteriormente di costi e di responsabilità le aziende del territorio. 

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Bisogna ricordarsi una cosa: tutto quello che arriva sulle tavole in ogni dove, proviene dalla terra, e bisogna difenderla questa terra, e bisogna difendere anche le mani che la lavorano. Perché? Perché il loro, il nostro lavoro è troppo importante!”.

Carlo Guiducci, titolare insieme alla sorella Federica del Podere Guiducci e dell’Azienda Agricola Guiducci, spiega che “chi ha subìto i danni maggiori a causa della gelata primaverile sono i vigneti del Sangiovese perché germogliano prima rispetto ai vigneti di Merlot e Trebbiano”.

Guiducci mette in evidenza anche un altro aspetto della vendemmia, che è cambiata rispetto al passato. “Ormai la vendemmia – dice - è appaltata a ditte esterne e l’eliminazione dei voucher ha complicato le procedure per l’arruolamento di manodopera da parte delle aziende agricole”.

Alessio Gallerini della Tenuta Barbadoro, che insieme al fratello David porta avanti l’attività di famiglia, cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. “Qualitativamente siamo molto soddisfatti. I chicchi sono belli, sani e colorati: ci daranno un vino di ottimo livello. Purtroppo non possiamo dire altrettanto a livello quantitativo. Stimiamo, infatti, un calo del 40% rispetto allo scorso anno e tutto a causa della gelata primaverile e di un’estate moto siccitosa”.

Gallerini guarda al futuro e sostiene che se non verranno messe in campo azioni concrete il settore rischia grosso. “La tendenza, anche alle nostre latitudini – spiega l’imprenditore - è di avere estati molte più secche. Quest’anno abbiamo avuto 80 giorni senza pioggia e con picchi anche di 39 gradi. Il clima è cambiato e anche in Toscana cominciamo ad avere problemi di siccità. Sarebbe dunque opportuno che le istituzioni cominciassero a pensare alla possibilità di costruire dei bacini idrici di raccolta di acqua piovane che, all’occorrenza, potrebbero dare sollievo a vigneti ma anche oliveti attraverso impianti di irrigazione.

In questo modo non andremmo a intaccare le falde acquifere: questa è l’agricoltura sostenibile. Se non corriamo subito ai ripari rischiamo di non avere più quel vino che tutto il mondo ci invidia e produttori in grave difficoltà”.

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