Villa di Rusciano, cercasi chiarezza sul destino

Palagi e Bundu (SPC): "Il Comune se ne fa vanto ma ha idea di cosa accade? Sui terreni agricoli non conosce l'esatta consistenza e legittimità dei lavori che sono stati fatti dai privati all'interno della proprietà pubblica"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2020 18:16
Villa di Rusciano, cercasi chiarezza sul destino

"Ancora lunedì la Giunta si è fatta vanto di aver tolto la Villa di Rusciano dall'elenco delle alienazioni. Ma su cosa farne, sembra che rimanga in forte imbarazzo, quasi subisse la decisione di non vendere pezzi di città al privato". Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune, che proseguono: "Abbiamo interrogato più volte l'Amministrazione, come sinistra di opposizione (oggi Sinistra Progetto Comune, ieri Firenze Riparte a Sinistra), senza ottenere mai risposte chiare ed esaustive in merito ai lavori realizzati sulla sua proprietà.

Oggi abbiamo ricevuto le informazioni chieste alle ultime domande presentate, relative ai lavori realizzati dalla Società il Torrione, di grande impatto ambientale (con movimenti terra importanti e abbattimenti di alberi ad alto fusto), alla casa colonica venduta dal Comune nel 2009. Abbiano chiesto se si è tenuto conto della nuova regimazione delle acque meteoriche, visto che il terreno collinare ha un naturale deflusso delle acque verso valle, quindi verso i privati. Ci sono state varie segnalazioni negli anni, anche da parte della residenza di via di Ripoli.

Relativamente a una delibera di Giunta (votata sempre lunedì), per una concessione di servitù a un privato per lavori edilizi dell'area, non si è saputo rispondere alle nostre domande sulla documentazione che doveva rassicurare proprio in merito alle acque meteoriche. La maggioranza delle consigliere e dei consiglieri "fa a fidarsi", ma non è per questo che siamo state elette ed eletti.

Nel 2018, negli atti per la selezione pubblica di assegnazione in concessione del terreno di oltre 4 ettari, attiguo alla villa, con destinazione urbanistica di verde pubblico, si poteva già leggere che:

- ci sono manufatti abusivi lungo i confini delle proprietà private di via del Larione,

- c'è un pozzo non denunciato,

- l'accesso carrabile non è autorizzato.

Quindi il Comune si autodenuncia per illeciti avvenuti sul suo territorio senza nessun controllo da parte dell’Amministrazione e impone alla cittadinanza il ripristino dello stato dei luoghi. Inoltre da documentazione fotografica e da foto satellitare si evidenzia un intervento che dal complesso “il Torrione” attraversa tutta l'area pubblica fino a via del Larione. Le nostre interrogazioni non hanno mai avuto una reale risposta.

Nell'esposto dei consiglieri Grassi, Verdi e Sesti della precedente consiliatura (presentato a Procura, Corte dei Conti e Soprintendenza) si evidenzia proprio questo intervento. È necessario ed importante sapere che tipo di tubazione è stata inserita e a che profondità. Un elemento fondamentale per un qualsiasi nuovo utilizzo dell'area è capire se questi lavori creano delle limitazioni di piantumazione o di progetto di recupero dell’area. Si ricorda che l'area è a tutt’oggi incolta e abbandonata dall'amministrazione: chiusa ad ogni accesso ad esclusione dei privati limitrofi all'area.

Perché? È dal 1977 che il Comune è proprietario del Possesso di Rusciano, della Villa parco e dell'area agricola. Alla base c'è una donazione dell’IPAB “Istituto Vittorio Veneto”, perché potesse rimanere un bene pubblico con finalità istituzionali, a favore dei minori. Ma l'incuria è la risposta a questo dono, di enorme importanza storica ed ambientale, e di grande potenzialità per la Città.

Un'amministrazione che da anni non rispetta il vincolo della donazione deve iniziare ad ascoltare la propria cittadinanza. Vogliamo qui ringraziare "Cantiere Beni Comuni", realtà territoriale che lotta per la salvaguardia del bene. Questa realtà ha anche presentato un progetto per il recupero e l'uso sociale e culturale dei beni, perché ritornino ad essere bene pubblico accessibile e fruibile dalla cittadinanza.

Non svendere la Città passa anche dalla capacità di ascolto e coinvolgimento", chiudono i consiglieri di SPC.

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