Parcheggi ospedalieri, la battaglia di Marchetti (Fi)

Il capogruppo azzurro in Regione: "Via il balzello sul dolore, abolire o minimizzare la tariffa". La Commissione lavorerà sulla sua mozione. L'assurdità dei costi diversi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2019 16:07
Parcheggi ospedalieri, la battaglia di Marchetti (Fi)

Toccherà alla Terza commissione del Consiglio regionale occuparsi di abolire o per lo meno minimizzare, rendendola unica, la tariffa imposta sulla sosta nei parcheggi di molte aree ospedaliere della Toscana: merito della mozione del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che, passata oggi al vaglio dell’aula, ha riscosso la condivisione collettiva di intenti richiedendo un supplemento di ricognizione delle varie casistiche per centrare il risultato. Dunque commissari presto al lavoro contro quello che Marchetti in aula ha definito un «balzello sul dolore».

«Premetto: a mio avviso far pagare il parcheggio a chi si reca in ospedale, paziente o familiare che sia, è una aberrazione. Ciò detto – ha dichiarato il Capogruppo di Forza Italia intervenendo in aula – posso arrivare a comprendere che in certi ospedali regolare la sosta eviti inconvenienti e condotte indisciplinate, piuttosto che fenomeni di abusivismo, garantendo dunque migliore e maggior controllo. Quello che non posso comprendere è che questo balzello sul dolore in Toscana sia ‘pezzato’, con tariffe patchwork da cui parrebbe desumersi che soffrire in Valdinievole richieda un onere di spesa maggiore rispetto al soffrire ugualmente che so? A Pisa.

Lo trovo assurdo – ha concluso – e per questo chiedo all’aula di impegnare la giunta toscana a occuparsi della questione abolendo il pagamento della sosta dalle aree ospedaliere, là dove esiste. Se proprio non fosse possibile, in subordine chiedo almeno che si superi l’attuale disomogeneità introducendo, unicamente laddove strettamente indispensabile, una tariffa unica regionale per le aree ospedaliere parificata alla minima vigente».

La necessità di approfondimento deriva proprio dalla situazione a macchia di leopardo individuata da Marchetti e che potrebbe richiedere misure di intervento differenti: «Tra i vari ospedali della Toscana in molti casi la sosta è libera, mentre in altri privi di area parcheggio dedicata è regolata a seconda delle scelte municipali sulle strade limitrofe. Questo accade anche, ad esempio, a Livorno. In generale – riassume Marchetti – esiste una forbice tariffaria oraria tra gli 0,50 euro delle aziende ospedaliero universitarie, ovvero Careggi e Meyer a Firenze, Scotte a Siena e Cisanello a Pisa, e l’1,50 euro dell’ospedale di Pescia.

In alcuni casi esiste un limite massimo giornaliero di spesa: lì la divaricazione è tra 1 euro al San Donato di Arezzo e 6 euro ancora in Valdinievole». Il tutto passando per una tariffazione variabile: «In questo fai da te – ripercorre il Capogruppo regionale di Forza Italia – ognuno compone i suoi pacchetti promozionali tra forfait per un certo monte ore, prima ora gratuita e così via. Ancora, ci sono ospedali dove la progressione tariffaria è incrementale in base al tempo di permanenza, come se uno all’ospedale ci stesse per diporto e si sentisse il bisogno di mettergli premura.

Insomma – conclude Marchetti – è una Babele dove i soli omogenei sono i quattro nuovi ospedali realizzati con project a Lucca, Massa, Pistoia e Prato, con tariffa oraria di 1 euro e massimo giornaliero a 4 euro».

 Lo stesso Marchetti interviene anche sull'informazione: «Le colpe non mi interessano. Quello che mi importa è ripristinare in Consiglio regionale il servizio di agenzia di stampa di Ansa e Dire, oltre alla copertura videogiornalistica di ToscanaMedia, decaduti dal 1 giugno scorso. I preziosissimi contributi di AdnKronos e Italpress, a cui andranno ad aggiungersi con pari efficacia Agi e AskaNews, non ci sono sufficienti a coprire le esigenze di lavoro di informazione e comunicazione legate all’attività politica di noi consiglieri regionali e all’attività giornalistica dei nostri uffici stampa. E a proposito di ufficio stampa, forse sarebbe ora di implementare gli organici, ridotti all’osso, della struttura d’istituzione. Insomma, se sono stati fatti errori di sottovalutazione o di formulazione dei bandi beh: è il caso di rimediare in fretta.

Anche a tutela dei giornalisti di Ansa, Dire e ToscanaMedia finora assegnati dalle loro testate a seguire i lavori del Consiglio, la cui capacità professionale rischia di andare dispersa». «Invito tutti i capigruppo – conclude Marchetti – a una mobilitazione univoca che concorra a risolvere per i canali corretti questo incidente, così da ricondurre in stato di efficienza ed efficacia l’intero sistema della comunicazione e informazione giornalistica legata al Consiglio regionale».

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