Vendeva su internet costose bottiglie dei più pregiati vini

Sequestrate un centinaio di bottiglie sospette. Ispezionati 65 esercizi commerciali per i controlli sulle contraffazioni dell’olio extravergine. Riscontrate irregolarità sull’etichettatura e sull’origine

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 ottobre 2014 21:53
Vendeva su internet costose bottiglie dei più pregiati vini

Siena, 25 ottobre 2014- Sono state sequestrate dal personale del Comando Provinciale di Siena un centinaio di bottiglie di pregiati vini quali Brunello di Montalcino, Amarone, Ornellaia e Tignanello di dubbia provenienza vendute on line, per un valore di circa 10mila euro. Le indagini della Forestale sono iniziate da una partita di Brunello di Montalcino acquistato su internet nel dicembre 2013 da un acquirente di Bari, che aveva segnalato al Consorzio Montalcino un’etichettatura irregolare.

In particolare risultavano contraffatte oltre all’etichetta anche le fascette di Stato. Dalle analisi chimiche il vino è risultato non conforme alle caratteristiche organolettiche tipiche del disciplinare ed il venditore è stato individuato in un dipendente di un’enoteca di San Marino. Da qualche tempo il barista aveva aperto una partita iva per la vendita delle bottiglie sul web, le ricerche, pertanto, si sono allargate sul commercio dei vini su internet rivelando un fiorente mercato di vini pregiati e costosissimi. Il Corpo forestale ha agito su delega della Procura della Repubblica di Siena perquisendo la residenza riminese del venditore e sequestrando circa cento bottiglie di cui non risultava alcuna fattura d’acquisto. Il giovane è stato denunciato per contraffazione e le indagini proseguono per appurare la provenienza e l’autenticità dei vini.Sono stati ispezionati dal Corpo forestale dello Stato 56 esercizi commerciali in Toscana nell'ambito della contraffazione di olio e nel corso delle verifiche sono state elevate 18 sanzioni amministrative per un importo complessivo superiore a 65.000 euro, quattro i sequestri e 11 i ritiri volontari per un totale di oltre 400 confezioni irregolari sotto il profilo dell'etichettatura, della pubblicità e della presentazione ingannevole del prodotto, per un valore di mercato di svariate migliaia di euro. L’attività di accertamento nasce dalla necessità di contrastare il fiorente mercato di prodotti del territorio - quali olio, vino, formaggi ed altri - riconducibili al “Made in Italy” agroalimentare, che non sempre risultano etichettati e presentati al consumatore in modo assolutamente trasparente e conforme alle norme.

La campagna di controllo si è protratta per due settimane ed ha visto impegnate oltre quaranta unità di personale del Corpo Forestale dello Stato appartenenti a tutte le province toscane, sotto il coordinamento operativo del Comando Regionale di Firenze. Particolare attenzione è stata dedicata all’etichettatura confezioni di olio extra vergine d’oliva generici esposti alla vendita come prodotti della filiera toscana, come previsto dal recente protocollo d’intesa stipulato da Corpo Forestale e Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine d’Oliva Toscano IGP. Sono state riscontrate, infatti, irregolarità rispetto alla vendita di oli extra vergini di oliva generici delle origini più disparate confezionati ma imbottigliati da aziende stabilite in Toscana e quindi ingannevolmente commercializzati all’interno di spazi espositivi dedicati alla promozione di prodotti di filiera Toscana.

Tale pratica, che richiama la “toscanità” di oli che hanno ben altra origine, risulta ingannevole ed evocativa dell’Indicazione Geografica Protetta “Olio Extra Vergine di Oliva Toscano IGP”. La normativa comunitaria e nazionale, infatti, non permette l’impiego commerciale delle denominazioni di origine protetta (DOP ed IGP) anche solo attraverso semplici riferimenti evocativi. I dispositivi di etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari che si trovano negli scaffali dei Supermercati, oltre a promuovere commercialmente i prodotti, devono assicurare la corretta e trasparente informazione al consumatore e devono essere tali da non indurre in errore l’acquirente rispetto alle caratteristiche del prodotto, in modo da consentire scelte consapevoli.

Oltre alla tutela del consumatore, il rispetto della normativa di settore garantisce anche la correttezza delle operazioni commerciali, al fine di evitare fenomeni di concorrenza sleale tra prodotti appartenenti alla stessa categoria merceologica.

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