Vendemmia in Toscana: produzione in aumento del 5% ma c'è l'incubo Brexit

Colpizzi (Confagricoltura): "Il Regno Unito è un mercato rilevante e di certo ci saranno ripercussioni sulle nostre esportazioni". Iniziata la raccolta di Chardonnay e Savignon, per i grandi rossi c'è ancora da attendere. Piogge salutari per il ciclo di maturazione delle uve

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 agosto 2019 15:23
Vendemmia in Toscana: produzione in aumento del 5% ma c'è l'incubo Brexit

Firenze, 27 agosto 2019 - Un’annata che già si preannuncia ottima, con un aumento della produzione stimata tra il 3 e il 5% e una crescita a due cifre su produzione inedite per la Toscana, come i rosati.

“Siamo ottimisti e possiamo dire che si prevede un’annata qualitativamente ottima - spiega Francesco Colpizzi, presidente della federazione Vitivinicoltura di Confagricoltura Toscana - Le piogge si sono rilevate salutari per lo sviluppo del ciclo di maturazione delle uve. Abbiamo iniziato con la raccolta delle uve a bacca bianca precoci, come chardonnay e sauvignon, e anche con le rosse per la produzione della base spumante e dei vini rosati. Per quanto riguarda la produzione dei grandi vini rossi toscani bisognerà attendere ancora”.

Le previsioni parlano di una produzione pari a 2,2 milioni di ettolitri. La novità del 2019 è la crescita riscontrata in produzioni diverse e spesso inedite per la Toscana, come per i rosati: “Con un aumento consistente, pari a circa il 10%”. Bene anche i vini spumanti, “sui quali - continua Colpizzi - le nostre aziende stanno investendo in maniera continuativa. Riscontriamo innovazioni nelle cantine sul processo e sul prodotto, azioni che consentono di competere sotto il profilo qualitativo con altre regione dalla tradizione più lunga”.

Sul fronte prezzi, “il livello si mantiene pressoché stabile e rileviamo che alcune denominazioni hanno ritenuto opportuno fare delle politiche di contenimento della produzione”. Ma la vera incognita si gioca sui mercati internazionali. “Vedremo con la Brexit, cosa accadrà - aggiunge Colpizzi - Il Regno Unito è un mercato rilevante e di certo ci saranno ripercussioni sulle nostre esportazioni”. Incerto anche il futuro Oltreoceano. “Abbiamo gli occhi puntati sulle politiche statunitensi. Bisognerà vedere cosa accadrà in termini di dazi, se è una decisione seria o solo minacce”

Da Confagricoltura parte inoltre una richiesta alla Regione Toscana, “Dobbiamo lavorare con la Regione a nuove politiche di promozione - è l’appello del presidente della federazione Vitivinicoltura di Confagricoltura Toscana - Non servono solo investimenti sulle innovazioni, azioni che le nostre aziende stanno svolgendo con sacrificio e sforzo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma anche un’attività armoniosa, analitica, compiuta e coerente sulle politiche di promozione rivolta sia ai mercati internazionali che a quello nazionale. Chiediamo una maggiore attenzione alle politiche promozionali, l’amministrazione regionale è molto sensibile e siamo certi che riusciremo a costruire un percorso efficace”

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