Vaccino anti Covid, le prime 620 dosi in Toscana il 26 dicembre

Arriveranno a Careggi da Roma con un convoglio militare blindato. Domenica 27 dicembre parte la campagna vaccinale in 11 presidi ospedalieri oltre a una Rsa cioè Montedomini di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2020 17:59
Vaccino anti Covid, le prime 620 dosi in Toscana il 26 dicembre
ph Esercito Italiano

Mancano tre giorni al “Vaccine day”: domenica 27 dicembre è la data della partenza della campagna vaccinale in Toscana.

Una prova generale durante la quale saranno somministrate le prime 620 dosi del vaccino ad altrettanto personale medico, tecnico, amministrativo e infermieristico che lavora in Toscana, selezionato in base alle direttive ministeriali e con rispetto di parità di genere.

Si tratta di un numero simbolico, una percentuale minima rispetto al quantitativo totale a cui spetterà la prima distribuzione ordinaria.

Il 26 dicembre, attorno alle ore 18 un convoglio militare blindato con le 620 dosi prelevate dall’esercito allo Spallanzani di Roma, arriverà all’ospedale di Careggi.

Qua verranno suddivise e preparate 12 confezioni destinate ai 12 punti ospedalieri della Toscana.

Ovvero 11 presidi ospedalieri oltre a una RSA cioè Montedomini di Firenze.

La mattina seguente, domenica 27, alle ore 7 da Careggi partiranno 12 autovetture GSV - Vettore specializzato in trasporti con il rispetto della catena del freddo - con le dosi dirette alle 12 diverse destinazioni.

Alla RSA di Montedomini sono destinate 70 dosi che saranno riservate agli ospiti, le altre 550 andranno agli 11 ospedali hub segnalati alla struttura commissariale di Domenico Arcuri.Alle 8 inizia la vaccinazione a Careggi e negli ospedali che hanno già ricevuto le dosi (l’arrivo di tutte le dosi in tutte le 12 sedi è previsto entro le ore 9).

In ogni ambulatorio individuato si effettueranno le vaccinazioni, che saranno 45 per punto vaccinale, con una media di 6 somministrazioni per ora così da testare con sicurezza il modulo vaccinale. Qundi si calcola che la vaccinazione impieghi circa 4 ore in funzione del numero di ambulatori di vaccinazione.

Il presidente Eugenio Giani con l’assessore alla sanità Simone Bezzini, insieme alla direzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, il 26 dicembre alle ore 18 accoglieranno il convoglio militare con i vaccini a Careggi.

Il 27 mattina alle ore 7 assisteranno poi alla partenza delle 12 autovetture dirette da Careggi ai 12 presidi sanitari.

Intanto oggi pomeriggio c'è stato un ampio dibattito in aula, sulla proposta di risoluzione “In merito alla predisposizione di un piano regionale di vaccinazione contro il Covid-19”, atto che ha visto al lavoro la commissione Sanità tutta, maggioranza e opposizione, per una sorta di work in progress su quello che sarà l’evento più importante dei prossimi mesi.

Come affermato dal presidente della commissione Enrico Sostegni (Pd), “presentiamo oggi un testo sostitutivo, condiviso con gli altri membri, che tiene conto di emendamenti presentati dai consiglieri Ulmi, Fratoni e Petrucci”. “Abbiamo ritenuto giusto che il Consiglio regionale potesse dare indirizzi alla Giunta su un piano sul quale c’è grande attesa – ha spiegato Sostegni – declinando le specificità della Toscana e chiedendo di essere costantemente informati, come Consiglio e come Commissione competente”.

Come confermato dal vicepresidente Andrea Ulmi (Lega), che ha sottolineato l’importanza della risoluzione a partire dalla genesi, per parlare di tutto il lavoro condiviso: “Mi sento padre di questo atto al pari del presidente, ed è giusto essere parte attiva in questa campagna, anche segnalando soggetti fragili e eventuali categorie che potrebbero avere dignità di ricevere prima il vaccino”, come ad esempio gli odontoiatri e i tecnici di laboratorio.

Per Diego Petrucci (FdI) non è stato necessario rivedere l’atto per condividerlo e per poter quindi arrivare ad un voto unanime dell’aula, ma resta forte la preoccupazione del ritardo: “siamo al 23 dicembre e invitiamo la Giunta a redigere un piano che partirà dal 27 dicembre”, con dosi che non sono mono, sono in scatole da 98 pezzi, che si conservano a determinate temperature. Da qui il rischio oggettivo di buttar via alcuni vaccini.

“Ha ragione Petrucci, o l’assessore alla Sanità viene qui a dirci che un piano vaccini esiste già o questo è un atto di sfiducia nei confronti della Giunta”, ha tuonato Marco Stella (Fi), annunciando il voto contrario su “un tema da non discutere in aula, perché attiene al Governo e alla comunità scientifica”. Il consigliere ha anche affermato di aver richiesto alla Giunta il piano il 30 novembre scorso e di essere d’accordo solo un punto, ovvero sull’essere costantemente informati come Consiglio. Da qui la richiesta al presidente Sostegni di ritirare l’atto.

D’accordo con Stella si è dichiarata anche la consigliera Silvia Noferi (M5S) , che si è soffermata sul ritardo nei tempi, e sulla necessità che l’assessore venga in aula a dire qualcosa di più sulla campagna vaccinale.

“Dopo l’intervento di Stella la discussione deve cambiare”, ha affermato Francesco Torselli (FdI): “occorre capire se il piano esiste già oppure no, se non lo abbiamo capito noi, chissà la gente”. Forse i componenti della commissione Sanità potrebbero riunirsi per decidere il da farsi, ha proposto il consigliere. Anche il portavoce dell’opposizione, Marco Landi (Lega), ha invitato a riportare l’atto in commissione.

La risposta del presidente Sostegni è arrivata puntuale: “sono dispiaciuto di questo atteggiamento dell’opposizione, vogliamo fare un lavoro serio oppure no? Io non sono per queste sceneggiate – ha continuato – abbiamo riportato un tema importante in commissione e in Consiglio, per un lavoro da fare insieme e in itinere”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Partito democratico Vincenzo Ceccarelli, che ha proposto all’aula una riflessione metodologica, parlando di atto di buon senso, collaborativo nei confronti dell’assessore, senza assumere ruoli impropri, né da parte della commissione competente né da parte del Consiglio regionale.

Anche l’assessore Serena Spinelli, intervenendo a nome della Giunta, ha ripercorso gli incontri fatti, chiarendo ruoli e compiti dei diversi soggetti, dal Governo alla Giunta fino al Consiglio, assicurando sull’impegno della Toscana nella campagna vaccinale, che ha già individuato 42 presidi ospedalieri dove fare i vaccini. “La Giunta non si sente attaccata e condivide il percorso”, ha assicurato Spinelli.

Un percorso condiviso anche da Stefano Scaramelli (Iv), per il quale è importante che la commissione Sanità si sia riappropriata di questo livello di discussione, con il Consiglio impegnato a declinare alcuni elementi di indirizzo e anche a vigilare sullo stesso piano vaccinale.

Il dibattito si è infine chiuso con le operazioni di voto, che hanno registrato il parere contrario di Stella e quello positivo di tutti gli altri.

Come previsto dalla risoluzione “In merito alla predisposizione di un piano regionale di vaccinazione contro il Covid-19”: la Toscana deve dotarsi di un Piano regionale vaccini che garantisca il fabbisogno necessario a raggiungere la cosiddetta immunità di gregge. Tra questi, oltre all’individuazione delle categorie che per prime dovranno essere vaccinate - operatori sanitari e soggetti fragili - all’Esecutivo si chiede di organizzare la logistica, anche individuando i presidi sanitari che dovranno gestire la somministrazione, la formazione del personale e di prevedere la gestione, in base alle caratteristiche anche territoriali della Toscana, delle diverse tipologie di vaccini che di volta in volta saranno disponibili.

Ferma restando la continuità di interlocuzione con il Governo, la Giunta dovrà tenere costantemente informato il Consiglio e la commissione Sanità sull’evoluzione del Piano e delle attività ad esso correlate.

In evidenza