Il nuovo Bilancio di Genere 2023-2024 dell’Università di Pisa conferma un’evoluzione positiva sul fronte dell’equità e dell’inclusione. Tra i segnali più significativi, aumenta la presenza femminile nelle posizioni apicali con le professoresse ordinarie, la fascia più alta della carriera accademica, che passano dal 23,59% del 2022 al 25,50% del 2023. Un progresso che si accompagna a un miglioramento del Glass Ceiling Index, l’indicatore che misura le barriere invisibili che ostacolano le donne nella scalata verso ruoli di vertice: il valore è sceso da 1,52 a 1,43 allineandosi alla media nazionale, segno di un contesto più favorevole all’avanzamento femminile.
Anche sul piano della governance, l’Ateneo mostra segnali concreti di cambiamento: la dirigenza universitaria presenta una piena parità di genere e cresce il numero delle docenti alla guida dei dipartimenti, portando a una distribuzione quasi paritaria dei ruoli direttivi. Un altro dato positivo arriva dall’area STEM, dove la percentuale di iscritte ai corsi di Informatica e Tecnologie dell’Informazione (ICT) passa dal 12,67% al 14,15%, risultato ottenuto anche grazie a politiche di orientamento mirate e inclusive.Oltre ai dati che aggiornano le rilevazioni precedenti, il Bilancio aggiunge per la prima volta nuovi monitoraggi sugli strumenti presenti in Ateneo per favorire l’inclusione e contrastare discriminazione e violenza di genere.
Tra il 2022 e il 2024, l’attività della Consigliera di fiducia dell’Università di Pisa ha registrato 79 accessi. Un segnale importante, che riflette non solo una maggiore consapevolezza tra le persone che vivono e lavorano nell’Ateneo, ma anche l’effettiva funzionalità del servizio. Altro dato significativo riguarda le carriere alias, uno strumento essenziale per garantire un ambiente accogliente e rispettoso dell’identità di genere a tutte le componenti della comunità universitaria.
Tra il 2016 e il 2025 ne sono state attivate 63 di cui 11 sono attualmente in corso. Focus anche sullo Sportello interuniversitario pisano contro la violenza di genere, un servizio realizzato da Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore Sant’Anna e gestito dalle operatrici del Centro antiviolenza della Casa della Donna, di cui si sottolinea la dimensione culturale e di sensibilizzazione.
Fra le iniziative ad esso collegate sono segnalate la rassegna cinematografica “Un altro genere di cinema”, eventi per le giornate internazionali contro la violenza di genere e l’omolesbobitransfobia, la diffusione di un vademecum antiviolenza, la realizzazione di questionari anonimi per monitorare il clima universitario e la pubblicazione di report semestrali per valutare l’efficacia del servizio.Il Bilancio di Genere 2023–2024 ha introdotto infine anche un’importante novità in termini di trasparenza economica, con la pubblicazione dettagliata delle voci di spesa del Comitato Unico di Garanzia nel quadriennio 2022–2025.
Solo nel 2023, il CUG ha gestito un budget pari a 120.000 euro, destinato a consulenze, eventi, missioni e azioni positive rivolte sia al personale che alla componente studentesca.La nuova edizione del Bilancio, disponibile sul sito Unipi.it, è stata curata dall’Ufficio per l’Eguaglianza e le Differenze e approvato del Comitato Unico di Garanzia. "La fotografia dell'Università di Pisa che restituisce il Bilancio di genere mostra miglioramenti che sono il frutto di precise scelte della governance di investire in maniera significativa sull'uguaglianza di genere in tutti gli ambiti di intervento universitario – sottolinea la professoressa Renata Pepicelli dell’Ateneo pisano, delegata per gli studi di genere e le politiche di promozione dell’uguaglianza - Solo per fare qualche esempio.
Negli ultimi anni nell'ambito della ricerca abbiamo istituito un contributo post-maternità, siamo entrati in DRAGS - Dottorato di Ricerca Associato in Gender Studies ed è imminente l'apertura del centro di studi di genere di ateneo. Parallelamente sono cresciuti i corsi di studi di genere all'interno dei dipartimenti, sono aumentate le campagne di sensibilizzazione come quella avviata con la distribuzione gratuita di assorbenti compostabili in tre poli didattici e quelle contro la violenza di genere, che si possono ora avvalere anche dai recenti risultati di un questionario rivolto a tutta la comunità accademica su molestie e violenze.
Inoltre, con la quota premiale del fondo di finanziamento ordinario del ministero ottenuta per la redazione dei bilanci di genere degli scorsi anni abbiamo aperto due corsi professionalizzanti particolarmente apprezzati: uno su Genere e Salute e l'altro su Genere e Comunità educanti e abbiamo finanziato corsi del teatro didattico di ateneo. E l'elenco di quanto realizzato in questi anni è ancora lungo".