Uniti nella Diversità contro disastri

Nell'ambito di Horizon 2020 della Commissione Europea

Europe
Europe Direct Firenze
15 dicembre 2016 23:30
Uniti nella Diversità contro disastri

La città di Firenze partecipa al progetto CARISMAND (Culture And RISk management in Man-made And Natural Disasters), un progetto triennale che ha come obiettivo la promozione di forme di gestione dei disastri naturali e artificiali, considerando anche le differenze culturali locali.

Il progetto è promosso dall'Università di Groningen, Olanda, e vede la partecipazione di molti enti, tra cui alcune università (es., Malta e Leibniz), Organizzazioni Non-Governative, centri di ricerca come il Centro Sismologico Euro-Mediterraneo (CSEM-EMSC) e il CNR e forze di polizia come la Polizia locale di Valencia, la Polizia Criminale Portoghese e la Polizia del South York (UK). Per Firenze, partecipano il Comune di Firenze, l'Università di Firenze e la Protezione Civile di Firenze.

Il progetto fa parte del “Programma Horizon 2020” dell'Unione Europea, finanziato con fondi europei (€ 3.8 milioni, circa) e ha una durata triennale: infatto il progetto CARISMAND è iniziato a Ottobre 2015 e la sua conclusione è prevista per Settembre 2018.

Negli anni recenti le risposte ai disastri, nonostante la professionalità e i molti aiuti finanziari, non tengono di conto delle culture locali, che sono un fattore importante dell'identità delle località colpite, toccando molti aspetti come la cucina, l'arte, la religione, ecc..

Il progetto infatti ha lo scopo di colmare questa lacuna, adottando un approccio multidisciplinare (Tecnologia dell'Informazione, aspetti legali, psicologia, antropologia, sociologia, ecc.) e svolgendo una serie di incontri sul tema rivolto ai cittadini e agli enti partecipati al progetto.

I risultati che il progetto si pone sono il miglioramento dei tempi e dell'efficacia di risposta, la riduzione delle perdite umane e l'anticipazione e l'identificazione di soluzioni ai problemi culturali che potrebbero emergere da questi disastri. I destinatari del progetto sono le istituzioni, sia dell'UE sia nazionali, le organizzazioni specializzate nella gestione dei disatri, i media e la società civile (e quindi anche i cittadini): questi soggetti sono importanti perché possono giocare dei ruoli specifici importanti, come l'adozione di procedure di gestione, la comunicazione dei rischi di catastrofi, uno scambio di metodi di risposta e recupero tra realtà diverse oppure la mappatura delle diverse realtà culturali.

Le attività del progetto sono inclusi in un piano di lavoro articolato in 12 “Work Package”, ciascuno riguardante un tema collegato all'argomento: Coordinamento e gestione dei disastri, fattori culturali e tecnologici, diritti dei cittadini, comunicazione del rischio e ruolo dei media, ecc.. Le principali attività sono gli incontri con i cittadini (Citizen summits) e le assemblee dei partner del progetto (Stakeholder Assemblies): il primo si occupa di diffondere e informare le persone sull'argomento, il secondo invece mira a diffondere una conoscenza multidisclinare, attraverso i lavori di gruppo, tra i membri delle organizzazioni che partecipano la progetto. L'attività inoltre prevede alcune pubblicazioni.

Il progetto, oltre che conciliare la capacità di risposta e recupero tra l'aspetto legale, la tecnologia e le culture locali, può essere considerato un esempio di messa in pratica del motto dell'Unione Europea “Uniti nella Diversità”, le cui parole rappresentano indubbiamente una grande e delicata sfida per l'Europa e i suoi cittadini.

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