Un nuovo giardino a Firenze: dimissioni per la foto di gruppo

Un giardino inaugurato a Firenze, è una buona notizia? Dipende

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2016 17:59
Un nuovo giardino a Firenze: dimissioni per la foto di gruppo

Il giardino di via Fontana nel Q1 è tornato a nuova vita. All'evento anche il leader di CasaPound Saverio Di Giulio, intrattenutosi con l’assessora Alessia Bettini, il presidente del quartiere Maurizio Sguanci e il presidente della sesta commissione consiliare Lorenzo Ricci. Segue foto di gruppo. Ad accendere la polemica il Presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi che ha preso le distanze dall'accaduto senza lesinare critiche ai colleghi di partito.L'opposizione di sinistra chiede le dimissioni dell'assessore, presidente di Quartiere e consigliere comunale."In relazione alla polemica interna al Pd per la foto all'inaugurazione dei giardini di via Fontana, apprendo le ennesime dichiarazioni contro di me e contro CasaPound rilasciate da Pierguidi, che evidentemente cerca visibilità provando a inserirsi nella retorica del 25 aprile" dichiara Saverio Di Giulio, Responsabile di CasaPound Firenze. “Invitare esponenti istituzionali a non parlare con una parte di cittadinanza, rivendicare di aver battagliato per far chiudere uno spazio culturale come la Libreria Il Bargello e vantarsi a mezzo stampa di querele per diffamazione, sono testimonianze di intolleranza politica e pregiudizio nei miei confronti e nei confronti di CasaPound - prosegue il Responsabile di CPI Firenze - e ciò sorprende anche perché, quando ci siamo incontrati per il tentativo di conciliazione richiesto dal PM, alla presenza del mio avvocato Pierguidi guarda caso ha affermato di non avere pregiudizi contro di me e contro CasaPound, sostenendo di essere il Presidente di tutti i cittadini e dando disponibilità a presenziare ad una nostra iniziativa, tanto che eravamo in procinto di invitarlo per l'inaugurazione del nuovo spazio della Libreria Il Bargello che aprirà a breve nel Quartiere 2. Voglio dare un consiglio a Pierguidi - conclude Di Giulio - per ottenere visibilità, anziché prendersela coi suoi colleghi di partito per una foto all'inaugurazione di un giardino usando retorica e demagogia, riqualifichi anche lui gli spazi del suo quartiere, non è certo colpa mia o di CasaPound se nel quartiere 1 gli spazi vengono riqualificati e nel quartiere 2 marciscono. Si occupi ad esempio di piazza Nannotti, completamente abbandonata al degrado e all’incuria nonostante si trovi davanti al suo ufficio”.

I consiglieri di Sel Grassi, Trombi e Verdi: "Una inaugurazione in cui praticamente c’erano solo esponenti del PD, oltre al Di Giulio, dal momento che le opposizioni in consiglio di quartiere erano all'oscuro di tale evento. Abbiamo sollevato, insieme a molti altri, la questione dell'opportunità di tali relazioni, anche e soprattutto alla luce degli atti con cui il Consiglio Comunale ha voluto dare un indirizzo politico chiaro alla Giunta: a Firenze le associazioni al di fuori della Costituzione, che divulgano ideologie razziste o fasciste, non sono le benvenute.

La difesa è stata imbarazzante: il presidente Sguanci si è difeso sostenendo che parla con tutti (e dunque anche con i fascisti del terzo millennio, che avrebbe infatti incontrato nel suo ufficio al quartiere), mentre l’assessora Bettini ha detto che "non sapeva che ci fosse uno dei dirigenti fiorentini di Casa Pound”, per poi essere smentita dal Di Giulio stesso che ha dichiarato di essersi a lei presentato e qualificato. In aula, l’assessore Gianassi, ha sostenuto che non sono affidabili le affermazioni del leader di CasaPound Di Giulio, e ha minimizzato il tutto.

Al di là delle dichiarazioni dell’assessora Bettini (sulle quali comunque vorremmo che fosse fatta chiarezza, visto che il Di Giulio ha fatto delle dichiarazioni e ha poi pubblicato delle foto in cui dialoga con l’assessora e gli altri esponenti del PD - e inoltre il fatto che non sapesse chi Di Giulio fosse implica comunque o una ignoranza sua, grave, oppure ancora peggio una deliberata omissione dei suoi compagni di partito del quartiere, presenti con lei), crediamo che vi sia stata una grave violazione dell’indirizzo politico espresso chiaramente dal Consiglio Comunale, e per questo chiediamo che l’assessora Bettini, il presidente Sguanci e il presidente della sesta commissione Ricci si dimettano dalle cariche istituzionali che ricoprono.

Esponenti di associazioni razziste e discriminatorie, che per di più si collocano al di fuori della Costituzione definendosi “fascisti del terzo millennio”, non sono i benvenuti nella nostra città e nei nostri giardini, e aprire un dialogo istituzionale con loro, significa implicitamente riconoscere loro dignità di interlocuzione politica. E invece, nella Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza e dall'antifascismo, per i fascisti non c’è e non ci deve essere posto".

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