Tramvia: quale peso rappresentativo nel sondaggio on line?

Statisticamente non ha alcun valore: nei sondaggi il campione scelto deve essere rappresentativo dell’ universo di riferimento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 luglio 2015 17:26
Tramvia: quale peso rappresentativo nel sondaggio on line?

L'ultima trovata del Comune di Firenze in merito alla Tramvia ha lasciato scettico Vincenzo Donvito, presidente Aduc, che ha puntato il dito sul curioso omaggio del biglietto di ingresso al Novecento. Un regalo, ma "solo se l'accompagnatore paga" ha sottolineato Donvito.   Il consigliere comunale Mario Razzanelli, esperto di sondaggi, rincara la dose tirando in ballo la rappresentatività: "Posto che se l'Amministrazione avesse voluto veramente conoscere l'opinione dei fiorentini sulla linea 2 e 3 avrebbe dovuto farlo prima di aprire i cantieri - dichiara Razzanelli - quello che adesso il comune definisce sondaggio di fatto non lo è.

Statisticamente non ha alcun valore. In un sondaggio il campione interrogato deve essere una fedele riproduzione della popolazione interessata. In questo caso il campione determinato dall’ ufficio statistica del Comune già in partenza non è rappresentativo della cittadinanza fiorentina perché resta tagliata fuori tutta la parte della popolazione che non usa il computer che corrisponde a circa 1/3 della popolazione. In aggiunta è un campione che scegliendo se collegarsi all'indirizzo segnalato e completare il questionario si autoseleziona rispetto al sorteggio iniziale.

Dunque non sarà mai statisticamente rappresentativo".La consultazione elettorale diventata mero suggerimento. Nel febbraio 2008 Firenze è stata chiamata a rispondere a due quesiti: progetto Linea 3 allo Statuto e passaggio dal Duomo della Linea 2 Peretola Libertà.Se all'inizio la propaganda è stata presa con superficialità dall'allora sindaco Leonardo Domenici, nel finale lo sprint è stato massiccio con l'intervento di Legambiente e varie sigle Pro Tram, salvo però concludersi con lo spoglio di un Referendum consultivo che non ha raggiunto il Quorum, non richiesto, e che avrebbe avuto, sempre per Palazzo Vecchio, un mero valore di suggerimento. Evidenzia oggi Razzanelli: "Una consultazione vera e con dati verificabili e verificati c'è già stata nel 2008, un referendum dove 130000 fiorentini si sono già chiaramente espressi: hanno detto NO al passaggio al Duomo e NO a questo progetto di linea 3.

Referendum che però oggi viene completamente ignorato".Oggi ci sono altri quesiti. "Se l'Amministrazione ritiene che intanto il vento sia cambiato dovrebbe domandare ai fiorentini se effettivamente hanno cambiato idea sulla linea 3 e quale progetto di completamento ritengono più opportuno, così come dovrebbe chiedere cosa pensano delle ipotesi allo studio per esempio sul sottoattraversamento del centro storico. Questa è vera democrazia.

Sarebbe una scelta giusta soprattutto in questi giorni in cui da più parti, a sinistra soprattutto, non si fa che riscoprire e lodare il nobile valore politico di un referendum".Intanto le Linee sono in costruzione"Dal sindaco Nardella e dal viceministro ai Trasporti sono arrivate le ennesime rassicurazioni sui tempi di realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia. Un film già visto ai tempi della linea 1, inaugurata anni dopo la tempistica prevista.

Anche adesso, i rappresentanti del Comune e del Governo mettono le mani avanti e sembrano scaricare le responsabilità sulle ditte che hanno vinto gli appalti. L'unica cosa certa è che i cantieri sono pressoché vuoti e i lavori vanno avanti a rilento, a singhiozzo" lo afferma Marco Stella, capogruppo di Forza Italia al Comune di Firenze e vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana."Intanto, i commercianti che hanno la loro attività lungo il tracciato del tram vedono i loro incassi ridotti anche dell'80% - denuncia Stella -.

Negozi e attività commerciali stanno chiudendo, la gente viene licenziata. E' una emergenza assoluta, e chiediamo che Palazzo Vecchio stanzi almeno 5 milioni di euro per tutte le imprese danneggiate, non c'è tempo da perdere. L'intervento messo in campo dalla Giunta Nardella è ridicolo: si tratta di appena 520mila euro per venire incontro alle esigenze delle attività economiche coinvolte nei lavori della tramvia. Ne servono almeno dieci volte tanto. Chiediamo abbattimenti sulla Cosap, sulla Tari, sgravi fiscali per chi è proprietario del fondo e nello stesso fondo svolge la propria attività".

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