ToscanaSicura: in 200 a discutere come rendere e far sentire città e paesi più sicuri

Le politiche sulla sicurezza portate avanti dalla Regione. Videosorveglianza: al giardino di Grassina arriva la telecamera. A Prato continua la riqualificazione del Parco ex Ippodromo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2018 23:50
ToscanaSicura: in 200 a discutere come rendere e far sentire città e paesi più sicuri

FIRENZE– Sicurezza ‘partecipata' oggi di scena a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione. In oltre duecento si sono iscritti all'evento organizzato da Regione e Anci: amministratori locali e regionali, prefetti, rappresentanti delle forze dell'ordine ma anche cittadini e associazioni di cittadini, categorie economiche e ordini professionali, esperti dell'Irpet, del Sant'Anna, del Cnr e dell'Università di Firenze. Gomito a gomito, per tre ore abbondanti, mischiati e seduti ad otto tavoli ciascuno guidato da un facilitatore e che hanno invaso più sale del palazzo che si affaccia sulla centralissima piazza del Duomo, pronti a confrontarsi su come rendere città e paesi più sicuri o semplicemente farli percepire a chi li abita e frequenta tali.

"La sicurezza – spiega l'assessore Vittorio Bugli – è un tema ad ampio spettro, fatto di temi diversi e che si costruisce con politiche trasversali ma anche innovative. E l'innovazione nasce e si fa con il confronto e il coinvolgimento delle persone. Ce lo insegnano le grandi imprese ed è una prassi non nuova per questo assessorato".

Il primo obiettivo è dunque quello di capire e analizzare, quindi scambiarsi buone pratiche ma anche superare luoghi comuni e costruire insieme linee guida condivise, da raccogliere in un documento da presentare prima delle vacanze estive o subito dopo, a settembre. Partecipazione democratica e metodo di lavoro. Il percorso è iniziato appunto stamani, il primo report on line tra una settimana nelle stanza ‘virtuale' dedicata alla sicurezza su Open Toscana.

Nell'intervento prima dell'avvio dei lavori Bugli era partito dalla sicurezza ‘registrata' e quella ‘percepita'. "Gli ultimi dati del Viminale – spiega – ci parlano di un paese non solo sostanzialmente sicuro, ma addirittura più sicuro che in passato". Nell'ultimo anno gli omicidi denunciati si sono ridotti dell'11,8 per cento, le rapine dell'11 e i furti del 9 per cento. "Ma nella percezione comune sembra che ci sia un ‘allarme sicurezza'. "Non dobbiamo – dice - cavalcare le paure strumentalmente ma non possiamo neppure ridicolizzarle o sottovalutare i segnali di fragilità percepita.

Non dobbiamo neppure fermarci alla risposta facile, di qualcuno che i reati sono in calo perché la gente ha smesso di denunciarli. Dobbiamo invece anzitutto capire. Servono analisi che vadano oltre i dati del Viminale. E poi dobbiamo trovare le soluzioni, senza dimenticare le cause sociale, partendo da quella disgregazione delle comunità che spesso è alla radici di molti mali, provando a ricostituire quel senso di ‘comunità' che oggi non è più quello di un tempo perché lavoriamo in luoghi lontani, i bambini non vanno nelle stesse scuole e spesso non conosciamo neppure i vicini" "Dobbiamo distinguere - conclude - tra disagio sociale, che spesso è associato al degrado, e comportamenti criminali.

"Servono interventi puntuali e politiche integrate. Ci dobbiamo interrogare sulla sicurezza, ma senza correre il rischio di sostituire il welfare con il controllo e la repressione. E se il problema è la disgregazione delle comunità, occorre stare attenti a non produrre ulteriore marginalizzazione".

Anche il sindaco di Prato e presidente dell'Anci Toscana, Matteo Biffoni, è sulla stessa linea. "La richiesta dei cittadini è quella di sentirsi tranquilli e di vivere nella massima serenità – spiega - Anche se il numero dei reati nel nostro paese è in calo, il senso di insicurezza è forte: quindi noi abbiamo il dovere di ascoltare e dare risposte a questo disagio. L'iniziativa di oggi va proprio in questo senso: lavorare in sinergia, istituzioni, forze dell'ordine e associazioni, ognuno con le proprie peculiari competenze, per trovare insieme le soluzioni". Si parte dalla videosorveglianza, l'illuminazione, la riqualificazione degli spazi e il presidio sociale, ovvero quartieri e paesi più belli e vissuti. "Su questo - auspica Biffoni - chiediamo attenzione e risorse al governo che verrà: dare risposte a questa preoccupazione è la nostra volontà".

"La Toscana va meglio di altre regioni - conclude Bugli – ma anche se i nostri dati sono migliori non possiamo accontentarci".

La sicurezza è una partita complessa, che ha bisogno di politiche integrate per centrare l'obbiettivo, e la Regione Toscana, negli ultimi anni, si sta muovendo su tre linee di azione, che poi sono stati anche i temi di discussione ai tavoli dell'evento partecipativo di oggi. Serve la tecnologia, che poi si traduce in telecamere sempre più intelligenti e interconnesse tra di loro ma anche l'uso ad esempio di strumenti come whatasapp per creare gruppi di ‘sorveglianza passiva' tra vicini.. E' necessaria la rigenerazione urbana, ovvero lotta al degrado e quartieri più belli. E' necessario che quei paesi e quartieri siano anche vissuti, una sorta di sicurezza ‘dolce' e preventiva. Perché frequentare strade e giardini, ritirare su i bandoni di fondi sfitti, animare le piazze può prevenire od essere l'antidoto ad un senso di insicurezza.

"Una porta blindata in più non può essere la soluzione – riassume l'assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli – Chiudersi indebolisce alla lunga, serve invece un'azione dal basso". Così è stato con i progetti speciali pop-up al Serraglio a Prato o al quartiere Garibaldi a Livorno.

In tre anni la Regione ha distribuito contributi per quasi 3,5 milioni per finanziare sistemi di videosorveglianza a livello locale. Ne hanno beneficiato 223 Comuni e 18 Unioni."Le telecamere - dice – Bugli - aiutano le forza di polizia nelle indagini, aumentano la percezione di sicurezza. Il salto di qualità, rendendole ancora più intelligenti e interconnesse, è quello di farle diventare anche strumenti di prevenzione". L'esperienza senese, con un unico soggetto pubblico che ha progettato un network che copre l'intera provincia, è sicuramente una buona pratica. Con i progetti di innovazione urbana, la Regione ha finanziato con i fondi Fesr 2014-2020 anche otto diversi interventi di riqualificazione urbana per altrettanti Comuni, con un contributo di quasi 44 milioni. Ci sono poi i progetti speciali sulla sicurezza: cinque finanziati con quasi seicentomila euro alla fine del 2016 (Livorno, Prato, Pisa, Firenze,Lucca) a cui si è aggiunto di recente Montecatini.

Si tratta di esperienze vincenti di presidio e controllo di vicinato, di modalità per ‘aggredire' lo "sballo" notturno e rendere la movida vivibile, della rivitalizzazione di centri storici e di quartieri degradati, con una diversa progettazione urbanistica ma anche l'animazione culturale e artistica.

"Si capisce bene da tutto questo che la sicurezza è qualcosa di molto più complesso di quello che può apparire – chiosa l'assessore Bugli – ed anche per questo è necessario pensare anche alla formazione di specialistici, di cui le amministrazioni locali non possono fare a meno in futuro".

Un occhio puntato sulla nuova area gioco di via Bikila, a due passi dalla Casa del popolo di Grassina. A partire da questo weekend una telecamera mobile monitorerà il giardino pubblico, recentemente inaugurato dopo l'intervento di restyling da 160 mila euro realizzato dall'amministrazione comunale e finanziato con il “bando periferie”. Un provvedimento che si è reso necessario in seguito al verificarsi, nei giorni scorsi, di alcuni episodi di inciviltà e vandalismo segnalati anche dalla cittadinanza.

La telecamera collocata al giardino di via Bikila rientra nel più ampio piano di videosorveglianza allestito dal Comune di Bagno a Ripoli, che proprio in questi giorni sta trovando concretezza con l'installazione di altre otto telecamere su tutto il territorio comunale, pienamente operative entro il prossimo giugno. Un presidio capillare che ha l'obiettivo di prevenire e contrastare episodi di degrado e criminalità, e di potenziare il controllo sulla viabilità cittadina.

Nel dettaglio, sono già state installate nuove telecamere allo svincolo di via Campigliano a Ponte a Ema, in piazza Peruzzi all'Antella e all'attraversamento pedonale del giardino “I Ponti” su via Roma a Bagno a Ripoli. Sono in corso di installazione telecamere per la videosorveglianza nella piazza della scuola a Rimaggio, nel parcheggio di San Michele a Tegolaia a Grassina, a San Donato in Collina, ad Osteria Nuova all'incrocio con via Peruzzi, in piazza a Villamagna, e in via Aldo Moro a Ponte a Ema. Si aggiunge inoltre la telecamera mobile acquisita dall'amministrazione comunale prevalentemente allo scopo di contrastare l'abbandono selvaggio dei rifiuti ma non solo.

Un pacchetto reso possibile grazie a un finanziamento regionale di 14 mila euro e al finanziamento di 20 mila euro ottenuto dal Comune grazie al 'bando periferie', che si aggiunge alle 12 telecamere già esistenti sul territorio, da piazza Umberto I a Grassina al giardino della Resistenza all'Antella. Un percorso che l'amministrazione comunale intende proseguire.

“Più sicurezza, sotto tutti i punti di vista, è l'obiettivo del piano di videosorveglianza, che nei prossimi mesi vorremmo ancora potenziare. Le telecamere – dice il sindaco Francesco Casini - serviranno a contrastare episodi di criminalità, degrado, ma anche a controllare la viabilità e a monitorare rischi collegati a fenomeni naturali. Per quanto riguarda, nel caso specifico, il giardino di Grassina, oltre a installare la telecamera mobile a tempo record, chiederemo ai carabinieri e alla polizia municipale di fare più sopralluoghi. Dispiace dover attivare queste iniziative per preservare un’opera pubblica risistemata per la comunità e soprattutto per i più piccoli. Metteremo anche nuovi ulteriori cestini. Ma anche la buona educazione è certamente più necessaria. Senza questa, si può fare qualunque cosa ma non sarà mai abbastanza”.

Continuano i lavori di riqualificazione al Parco ex Ippodromo di Prato, con un occhio di riguardo alla sicurezza. In questi giorni è in corso l'installazione di cancelli per chiudere tutti gli accessi al parco, in otto punti diversi. Eccezionalmente da lunedi a sabato il parco sarà chiuso dalle 20 alle 8: l'azione è propedeutica a mirati interventi di controllo da parte della Polizia Municipale e delle forze dell'ordine, oltre che a un successivo continuo servizio di chiusura limitatamente alle ore notturne (24-6) con una formula diversa da quella degli altri giardini pubblici presenti in città.

La particolarità dell'ex Ippodromo infatti sta nella sua ampiezza e nella frequentazione con la bella stagione sin dalle prime ore del mattino da parte di runners, sportivi, oltre che famiglie e anziani. Così come, soprattutto d'estate, viene frequentato anche dopo cena. Per questo l'Amministrazione comunale sta valutando, per attivarla prossimamente, un servizio di chiusura dell'intera area dalla mezzanotte fino alle 6 del mattino da parte di personale specializzato. Inoltre a breve verrà perfezionato il contratto con il gestore del chiosco che, avendo già ottenuto i permessi necessari, entro l'estate effettuerà i lavori di ristrutturazione per poi aprire la nuova attività, proprio sul lato dell'ingresso principale di via Roma.

Un servizio di ristoro molto gradito ai frequentatori del parco, ma anche una funzione di presidio. "L'ex Ippodromo è il parco principale della città, particolare perché è luogo di svago per tutte le fasce della popolazione, dai bambini agli anziani - sottolinea l'assessore all'Ambiente Filippo Alessi -. Gli interventi delle prossime settimane riguarderanno ancora la riqualificazione del parco, ma anche un controllo per garantire a tutti di godere al meglio di un'area verde meravigliosa.

L'apertura del chiosco sarà un punto di arrivo importante per offrire un punto di riferimento e avere un presidio sempre attento alla vita del parco".

Già la scorsa estate erano stati effettuati interventi di riqualificazione del Parco ex Ippodromo dove sono stati piantumati 25 nuovi alberi, tinteggiati i pali della luce, installati i bagni autopulenti a pagamento e realizzato un gazebo dalla parte dell’ingresso principale su via Roma, molto richiesto dai frequentatori del giardino, soprattutto anziani. Inoltre è pronto il progetto di rifacimento della struttura per la realizzazione del chiosco da parte del vincitore del bando

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