Toscana Energia: il comune di Firenze si impegna per un incontro con l’azienda

Filctem, Femca, Uiltec: “Garantire il futuro sul territorio della storica azienda del gas. No allo svuotamento avviato da Italgas”. Palagi e Bundu (SPC): "In sciopero sotto Palazzo Vecchio, al loro fianco". Draghi, Fratelli d'Italia: "Il Comune non faccia Ponzio Pilato e prenda posizione sulla vicenda"

Redazione Nove da Firenze
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04 novembre 2020 22:05
Toscana Energia: il comune di Firenze si impegna per un incontro con l’azienda

Un incontro con i vertici di Toscana Energia per definire dei punti fermi nel futuro dell’azienda e salvaguardarne la toscanità, perché il processo di riorganizzazione annunciato dall’azienda, temono i sindacati, rischia di avviare lo svuotamento dell’azienda del gas toscana a favore del socio privato, la torinese Italgas, forte della maggioranza assoluta conquistata un anno fa. E’ quanto si è impegnato a promuovere l’assessore comunale alle società partecipate Federico Gianassi, incontrando stamani i rappresentanti di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec in presidio con una delegazione di lavoratori sotto Palazzo Vecchio.

Proprio il comune di Firenze detiene la quota pubblica di maggior peso nel capitale di Toscana Energia, seguito dal comune di Pisa e da un centinaio di altri comuni toscani. Il presidio era stato organizzato in occasione delle 4 ore di sciopero proclamate dai sindacati (alta l’adesione), per protestare contro le scelte del socio di maggioranza, Italgas, di portare fuori da Toscana Energia alcune attività strategiche, come quelle di finanza, amministrazione, bilancio, acquisti, tributi, personale, immobiliare, ict, regolazione e tariffe, sviluppo commerciale gare, legale, audit tecnici e interni, che finora sono state svolte da personale interno: 51 addetti sui 440 dipendenti totali.

“Sono attività – hanno ribadito stamani i rappresentanti sindacali - che Toscana Energia dovrà ricomprare da Italgas e la cui esternalizzazione dal perimetro di attività dell’azienda Toscana produrrà innumerevoli problematiche organizzative e occupazionali e ulteriori pesanti riflessi negativi sull’economia del territorio”.

"Ringraziamo le lavoratrici e i lavoratori di Toscana Energia, che stamani hanno raggiunto Palazzo Vecchio, in sciopero e per chiedere al Comune di Firenze di non ignorare le richieste delle organizzazioni sindacali. La sinistra di opposizione ha sempre rifiutato il processo di privatizzazione di una realtà storica del nostro territorio e strategica per il futuro di chi lo vive. Il socio privato a cui gli enti pubblici hanno scelto di cedere quote sta procedendo a una esternalizzazione che mette a rischio classi lavoratrici che il Comune stesso aveva rassicurato, liquidando gli allarmi lanciati da parti sindacali e dalle opposizioni. Lo sciopero ha ottenuto la disponibilità della Giunta a convocare un tavolo di urgenza. Chiederemo puntualmente conto del processo che si apre e continueremo a essere al fianco di chi lotta per i propri diritti e la propria dignità" dichiarano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune.

"Questa mattina in maniera composta, seria e ordinata, rispettando tutte le normative antiassembramento, i lavoratori di Toscana Energia hanno scioperato sotto Palazzo Vecchio. Ho partecipato con molta attenzione alla manifestazione e sostengo totalmente le loro richieste. Il settore dell'energia dovrebbe rimanere in mano pubblica essendo un asset strategico sia a livello locale che nazionale - dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi, già intervenuto sulla vicenda -.

Non è accettabile che lavoratori e mansioni siano trasferiti da Toscana Energia a Italgas e richiederò immediatamente di nuovo un’audizione dei vertici societari nella commissione controllo del Comune di Firenze". "Sono già 51 i lavoratori trasferiti a Italgas, tutti impiegati in mansioni e attività strategiche e fondamentali come: finanza, amministrazione, bilancio, acquisti, tributi, personale, immobiliare. E' incredibile - conclude Draghi - che Firenze permetta di indebolire una realtà occupazionale che esiste da quasi due secoli, cedendo il suo knowhow così facilmente.

Il rapporto fra pubblico e privato è sempre difficoltoso, ma è dovere di noi amministratori pubblici salvaguardare gli interessi dei cittadini che in questo caso rischiano di essere compromessi". 

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