Toscana Digitale: corruzione in rete, il grave errore di sistema

Spendiamo milioni di euro sul digitale senza sapere a cosa serviranno e con quale risultato utile

Antonio
Antonio Lenoci
06 ottobre 2015 12:45
Toscana Digitale: corruzione in rete, il grave errore di sistema

Dig.it a Prato si è presentato con un ricco programma di incontri ad alto livello, per coloro che intendono esplorare le potenzialità del web e fare esperienza nei nuovi canali dell'informazione non mancano certo i docenti qualificati. Nove da Firenze ha incontrato Luca Attias, Dirigente della Direzione Generale dei Sistemi Informativi della Corte dei Conti, gestisce circa 400 persone e un numero consistente di fornitori con un budget che si aggira intorno ai 30 milioni di Euro annui.Un professore fuori dal comune per i giornalisti toscani, basta scorrere il curriculum di Luca Attias per capire quale sia l'importanza della fonte che sta per svelarci un grande segreto in merito alla digitalizzazione nella pubblica amministrazione.

L'Amministrazione digitale ha potenzialità ancora nascoste? "Molto nascoste. Non si presenta benissimo, il quadro attuale in Italia, partendo dai numeri, ci presenta un ranking internazionale che ci vede allineati a Bulgaria e Romania con la differenza che questi paesi sono sul fondo perché non hanno ancora investito, noi invece abbiamo speso molto e male". Perché l'Italia ha speso male? "Abbiamo un numero di Data Center spaventoso corrispondente a tutto il resto del mondo messo insieme.

Abbiamo un numero di applicazioni spropositato che sulle stesse norme vengono sviluppate in modo differente da ogni amministrazione. In questo contesto occorre andarci con l'accetta: chiudere il 99% dei data center pubblici e rilasciare applicazioni uguali per tutti, implementare dei veri operatori digitali moderni perché nell'Italia individualista si sviluppano professioni che sono sparite in Europa mentre non c'è personale qualificato sugli open data e nei settori che adesso contano di più.

Serve una operazione culturale che parta dall'alto e si rivolga a tutta la popolazione, ma non esiste una governance forte e non vi è idea di cosa occorra fare sul digitale. I giornali stessi parlano di emergenza occupazione, immigrazione, sanità e scuola ma non spendono parole sull'opportunità concreta di digitalizzare queste emergenze".Vogliamo fare rete, ci sentiamo digitali e poi facciamo campanilismo? "Esatto, siamo alle Signorie. L'assenza di una programmazione dall'alto non è un problema solo politico, ma culturale.

Vi dirò di più, perché siamo soggetti alla corruzione? Se ogni Comune ha la possibilità di governarsi l'informatica a proprio piacimento lo farà non solo in modo tecnicamente inappropriato, ma anche corrotto per il semplice fatto di poterlo fare. L'informatica, se usata bene, combatte la corruzione".A livelli regionali esiste una gestione più efficace? "Prendiamo ad esempio la Sanità: siamo nel mezzo di un disastro per una follia di gestione che si pensava di poter risolvere, ma così non sarà sino a che non interviene l'autorità statale.

Il fascicolo elettronico di un paziente deve essere lo stesso ovunque, invece non avendo una vision accade che ognuno pensa di aver risolto la sua parte e poi non è neppure vero perché nella stessa Regione spesso vi sono incongruenze nei sistemi informativi".Veniamo al senso pratico: abbiamo la Tessera Sanitaria Elettronica e poi i pazienti sono costretti a recuperarsi la cartella clinica da un reparto per fare un esame. "Ed in Toscana siete messi bene perché è tra i sistemi migliori d'Italia, altrove è devastante.

Noi spendiamo più degli inglesi per la Sanità perché abbiamo 200 sistemi informativi, ma senza risultati tangibili. Anzi il risultato c'è: le persone muoiono. Se io vado al Pronto Soccorso a Roma, nell'era digitale, trovo un tracollo rispetto agli anni '70. Molto è dovuto ad un problema etico perché tutti hanno rubato dove potevano. Finché non risolviamo il problema culturale non ne usciamo".Come risolviamo l'errore di sistema? "Serve consapevolezza nella popolazione e nei Media.

Una Regione può fare poco, serve il Governo centrale. Negli Usa Clinton ha parlato per primo di Digital Divide ed Al Gore era il capo progetto della digitalizzazione, mentre Obama ha parlato di Open Data. Da noi il Comune di Prato, Firenze o Bagno a Ripoli gestiranno sempre in maniera incompetente il budget a loro disposizione perché non ci sono le competenze di tipo manageriale e non solo tecniche. Serve un investimento in competenza, non occorre un grande sforzo né fare 5 anni di ingegneria informatica, basta una base culturale che non esiste al momento".La copertura del segnale è un problema? "Lo ritengo secondario, esistono oramai soluzioni tali da portare il segnale ovunque.

Dipende invece da come usi la rete, se la riesci a gestire. L'aspetto tragico è l'assenza di prospettive, è che per progettare il futuro non occorre guardare all'America o al Canada, basta andare in Spagna o in Portogallo. I miei figli fanno parte di una generazione cresciuta con lo sguardo oltre i confini nazionali, stanno crescendo con una nuova visione delle cose e sono già pronti a lasciare l'Italia"

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