Test rapidi nelle scuole: screening con classi in quarantena

A Bagno a Ripoli tamponi antigenici alla Cocchi e alla Granacci dove, in seguito alla positività di alcuni alunni al Covid-19, ci sono rispettivamente una e nove sezioni in quarantena. A Marradi screening anticontagio per gli studenti delle superiori. Da domani, fino a domenica 21 febbraio il progetto 'Territori sicuri” tocca la Valtiberina. Appello del sindacato: inserire nel piano vaccinale gli addetti alle mense

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 febbraio 2021 15:14
Test rapidi nelle scuole: screening con classi in quarantena

Nuovo round per i test rapidi anti-Covid nelle scuole di Bagno a Ripoli. Da domani il Comune darà avvio ad una nuova fase dello screening a base di tamponi antigenici. Il primo “giro” di test rapidi, finanziato dalla Fondazione CR Firenze, era stato attivato il 7 gennaio scorso al rientro dalle vacanze di Natale e si era concluso due settimane fa dopo aver coinvolto 2300 bambini dalle scuole materne e alle medie ripolesi, oltre al personale docente e scolastico. Il secondo turno della campagna di prevenzione, che impiegherà i test avanzati, si concentrerà adesso sui plessi che, in seguito alla positività di alcuni alunni, presentano classi in quarantena. Ad essere interessate sono, attualmente, la scuola dell’infanzia Cocchi per l’Istituto comprensivo Caponnetto, e la scuola media Granacci per l’Istituto comprensivo Mattei, che registrano rispettivamente una e nove classi in quarantena.

Gli screening al via da domani anche in questo caso saranno effettuati dagli operatori della Misericordia di Antella, della Croce Rossa Italiana e della Fratellanza Popolare di Grassina. I primi test riguarderanno i bambini delle classi in quarantena da ormai da dieci giorni. In caso di tampone negativo, gli alunni potranno tornare in classe da mercoledì 17 febbraio (previa comunicazione della Ausl Toscana Centro). Poi, sarà la volta dei bambini che attualmente svolgono didattica in presenza.

Nel caso dell’infanzia, i bambini potranno svolgere il test in presenza dei genitori. I piccoli alunni in quarantena li effettueranno presso la sede dell’associazione (in questo caso presso la Misericordia), gli altri presso il giardino della scuola. Alla Granacci, invece, i test ai bambini in quarantena saranno effettuati presso i locali della Croce Rossa. Per gli alunni che attualmente svolgono didattica in presenza invece saranno effettuati nella palestra della scuola.In caso di tampone rapido positivo, come ormai di consueto, verrà effettuato subito il tampone molecolare ed inviata segnalazione al pediatra di famiglia e alla Ausl per le procedure di competenza.“Mantenere le scuole un luogo sicuro è la priorità – dicono il sindaco Francesco Casini e l’assessore alla scuola Francesco Pignotti -.

I test rapidi finora si sono dimostrati un’arma efficace per fare prevenzione, garantire la didattica in presenza e consentire ai bambini, al personale e alle famiglie di vivere la scuola con tranquillità. Proseguiamo quindi lo screening tra gli alunni, dando priorità ai plessi in cui si registrano casi di positività, pronti se necessario ad investire risorse proprie. Un ringraziamento a tutti coloro che ci stanno supportando in questo lavoro, in particolare agli operatori delle associazioni per il loro inestimabile supporto”.

Screening anticontagio Covid gratuito per gli studenti marradesi che frequentano le scuole superiori in Romagna e si spostano con i mezzi pubblici. A mettere in campo l'iniziativa è l'Amministrazione comunale con la Misericordia locale e lo Studio Auxilium di Borgo San Lorenzo.I tamponi rapidi antigenici saranno effettuati in due giorni presso il punto drive through alla stazione ferroviaria nell'orario di ritorno da scuola: venerdì 19 febbraio e martedì 23 febbraio dalle 13 alle 15.

I ragazzi potranno sottoporsi volontariamente al tampone, esibendo la tessera sanitaria e, per gli under 18, il consenso informato rilasciato dai genitori. L'esito del test è fornito in 15 minuti. L'iniziativa anti-Covid che viene messa in atto a Marradi, come la campagna di screening attivata dalla Regione Toscana, si basa sulla strategia di allerta precoce "early-warning", con obiettivo di aumentare la capacità di testing per spezzare le catene del contagio individuando nuovi casi positivi, a partire dagli asintomatici, ed eventuali focolai."Nel condividere la scelta della Regione Toscana 'Scuole e territori sicuri' che prevede uno screening per gli studenti delle scuole superiori", l'assessore alla Sanità Marzia Gentilini fa notare come anche in questo caso "si ripresenti il tema dei territori di confine": "La quasi totalità degli studenti marradesi frequenta le scuole superiori in Romagna e poiché non è possibile estendere la misura prevista dalla Regione Toscana ai nostri studenti, perché pur residenti nel comune sono iscritti in scuole di altra regione, abbiamo deciso di garantire lo screening facendoci carico delle spese.

Ringraziamo la Misericordia per tutta la collaborazione che fornisce".

Non è la prima volta che l'Amministrazione comunale solleva la questione delle aree di confine, evidenzia l'assessore Gentilini: "Riproponiamo la necessità che le norme regionali siano attente alle aree interne e di confine. Una questione che il sindaco Triberti aveva già posto in altri momenti e che potrà riproporre come consigliere speciale del Presidente Giani con l'assessorato regionale con delega alle aree interne".

Sullo screening agli studenti interviene anche il neoassessore alle Politiche giovanili Francesca Farolfi: "Siamo a favore di ogni iniziativa che mira alla prevenzione di contagi e alla messa in sicurezza del percorso formativo dei nostri ragazzi che sono costretti ad uscire dai confini regionali utilizzando mezzi di trasporto pubblici. In un periodo di ripartenza della didattica in presenza troviamo necessario offrire un servizio gratuito di screening per poter dare maggiore sicurezza sia ai nostri ragazzi sia alle loro famiglie. Non possiamo permetterci di ritornare alla didattica a distanza, perciò dobbiamo 'muoverci' in sicurezza".

Da martedì 16 a domenica 21 febbraio il progetto della Regione Toscana “Territori Sicuri” tocca il comune di Sansepolcro.Una tappa che assume una valenza particolare in considerazione della posizione geografica di Sansepolcro e delle varianti covid che si sono presentate in queste settimane nella vicina Umbria. Per la prima giornata tutti gli slot sono stati occupati e faranno il test antigenico 1160 persone.

Unico centro di test è il Walk/through di via Saragat, area parcheggio palazzetto dello Sport, per effettuare il test antigenico. Le postazioni saranno attive tra le 9.00 e le 13.00 e le 14.00 e le 18.00. I test sono aperti a tutti i cittadini residenti a Sansepolcro, ma anche agli studenti di fuori comune che frequentano scuole in città ed alle persone che lavorano a Sansepolcro anche se residenti fuori comune.Naturalmente è possibile prenotarsi per i giorni successivi attraverso le consuete modalità utilizzate nelle precedenti tappe: il sito o il call center aziendale (da telefono fisso numero verde 800 575 800 mentre da cellulare 0575 379100). Per la prenotazione è necessario inserire nome, cognome, cellulare e codice fiscale. Il giorno del prelievo è necessario presentare documento di identità e tessera sanitaria. Le operazioni sono coordinate e gestite dal personale della USL Toscana Sud Est.

Il progetto Territori Sicuri è promosso dalla Regione Toscana con Anci, Upi, Misericordie, Pubbliche Assistenze Riunite e Croce Rossa Italiana, insieme agli operatori sanitari, la medicina generale e la pediatria di famiglia, oltre ad Ars Toscana, alle ASL.

Inserire prioritariamente nel piano vaccinale anti Covid-19 definito dal Ministero della Salute i lavoratori operanti nel settore della Ristorazione collettiva che quotidianamente assicurano il servizio di preparazione e somministrazione dei pasti nonostante le evidenti condizioni di rischio in particolare negli ospedali nelle strutture socio-assistenziali e nelle scuole. È la richiesta congiunta che le Parti Sociali firmatarie della contrattazione nazionale di settore, le associazioni imprenditoriali Angem, Alleanza delle Cooperative Italiane (Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, AGCI-Servizi) e le Organizzazioni Sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, hanno rivolto alle istituzioni e agli organi competenti e che sono contenute in un Protocollo di Intesa.

Nel comparto operano circa mille imprese, per un totale di 96mila lavoratrici e lavoratori; a regime il settore distribuisce annualmente oltre 1 miliardo e mezzo di pasti nelle scuole, negli ospedali, nelle strutture socio assistenziali, nelle aziende, nelle caserme, nelle università, nelle amministrazioni pubbliche per un mercato del valore di circa 6 miliardi di euro.

L'emergenza epidemiologica ha comportato una perdita dei ricavi di circa 1/3 rispetto al 2019. Nel prendere atto del "perdurare della gravissima situazione causata dall'emergenza epidemiologica e delle ripercussioni della crisi sul tessuto imprenditoriale e per evitare l'innescarsi di un fenomeno depressivo dovuto alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro", le Parti Sociali ritengono che "la vaccinazione contro il Sars-Cov2/Covid-19 sia lo strumento utile a garantire l'esercizio delle attività di ristorazione collettiva in piena sicurezza sia con riferimento agli addetti coinvolti, sia riguardo alla generalità della popolazione, anche a tutela dei soggetti che non possono essere ancora vaccinati".

Le Parti Sociali sottolineano inoltre che "in ragione della natura delle attività, il ricorso al lavoro agile è possibile solo per alcune attività amministrative e gestionali ed un numero limitato di casi". A questo proposito nella fase emergenziale le Parti Sociali hanno sottoscritto intese in materia di regolamentazione delle misure per il contrasto e definito Avvisi Comuni per il contenimento dell'epidemia negli ambienti di lavoro e per il sostegno alle imprese anche finalizzate alla riapertura in sicurezza delle attività, per garantire spazi di accesso idonei ad accogliere utenti e consumatori.

Fondamentale in fase emergenziale anche il supporto della bilateralità settoriale con lo stanziamento di risorse dedicate al sostegno delle imprese e delle lavoratrici e dei lavoratori del settore attraverso i fondi di assistenza sanitaria integrativa sono state inserite misure per la diagnosi del Covid e per assicurare assistenza durante la quarantena e il ricovero ospedaliero nonché per il rimborso del vaccino antinfluenzale. Al fine di mitigare gli effetti dell'emergenza e, visto il perdurare della grave situazione epidemiologica causata da Covid-19, le Parti Sociali, auspicano la più alta partecipazione possibile di tutti i lavoratori operanti nel settore al piano vaccinale in corso, attivandosi all'interno delle Aziende e tra gli stessi operatori nella promozione di campagne di informazione e sensibilizzazione finalizzate alla vaccinazione contro Covid19.

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