Termale: l'uscita della Regione dalle aziende partecipate

Il il sindacato chiede chiarezza. Nocentini: "L'obiettivo è la valorizzazione del settore e la tutela dei posti di lavoro"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 novembre 2014 18:04
Termale: l'uscita della Regione dalle aziende partecipate

FIRENZE - Sono dei giorni scorsi le dichiarazioni del Presidente Rossi a proposito della volontà della Regione Toscana di uscire da tutte le società partecipate.

"E' una dichiarazione che ci preoccupa -interviene la Filcams CGIL Toscana- pensando in particolare al settore termale, settore che nella sua accezione tradizionale soffre la crisi da anni, da quando cioè le cure non sono più supportate adeguatamente dal Sistema Sanitario Nazionale. Un settore però che, tra mille difficoltà, ma anche con molto impegno e sacrifici dei lavoratori e degli addetti del settore, ha messo in campo azioni per il risanamento economico delle aziende e sta cercando di trasformarsi per continuare ad essere motore trainante dell'economia di interi territori, pensiamo a Montecatini Terme (PT), Chianciano (SI), Casciana Terme (PI), provando a fermare l'emorragia di tanti posti di lavoro, a tempo indeterminato o stagionali. Il risanamento economico già avviato e il tentativo di trasformazione di queste importanti realtà, passa attraverso investimenti di cui la Regione, insieme ad altri Enti Locali, proprietari in tutto o in parte di queste terme, si è fatta carico, e che nei progetti industriali di rilancio delle stesse aziende sono stati, fino anche a due settimane fa, garantiti. Che fine fanno questi impegni? E che fine fanno i progetti di rilancio delle economie di quei territori, nei quali intorno all'attività termale ruotano le attività turistiche e i tanti esercizi commerciali che di turismo termale vivono? Che fine fanno tutti i lavoratori, molte centinaia, che in queste attività sono impiegati? Per questo esterniamo una forte preoccupazione per le dichiarazioni che apprendiamo dalla stampa e che riteniamo in controtendenza rispetto agli impegni sin qui discussi. Riteniamo pertanto che sia utile un confronto immediato sulla questione, attraverso una richiesta di incontro delle OO.SS.

che contestualmente facciamo all'Assessore al turismo Nocentini. Se quanto dichiarato si espliciterà rischia di produrre incertezza e la ricaduta negativa su centinaia di posti di lavoro con la conseguente desertificazione economica di interi territori e, in nome di tagli e risparmi non certi, si produrrà un costo sociale enorme. Noi non condividiamo questa strada e vogliamo discuterne nel merito".

"La Regione Toscana non abbandonerà l'impegno per il termale né tanto meno i lavoratori del settore". Lo dichiara l'assessore regionale alla cultura e turismo Sara Nocentini rispondendo alla Filcams Cgil Toscana e a quelle di Pistoia, Pisa e Siena confermando, allo stesso tempo, la propria disponibilità a incontrarle nei prossimi giorni. "A partire dal 2003 - continua Nocentini - la Regione ha lanciato un piano di investimenti straordinario che ha visto realizzare interventi nelle destinazioni termali di Montecatini Terme, Chianciano e Casciana Terme per oltre 25 milioni di euro.

L'impegno era ed è quello di valorizzare attività strategiche per lo sviluppo economico dei territori nei quali le terme si trovano, attraverso un programma di investimenti e di progressiva privatizzazione della gestione. Dopo dieci anni, e in un momento in cui i tagli del Governo alle Regioni impongono di ridefinire il ruolo di queste ultime e le loro modalità di intervento, é necessario che sul piano di valorizzazione si faccia un bilancio. In alcuni casi, grazie alla collaborazione di Regione Toscana, Enti locali, operatori e organizzazioni sindacali, i risultati sono positivi: il piano di investimenti é prossimo alla realizzazione e le gestioni economiche tendono al pareggio.

In altri esistono maggiori criticità che devono essere affrontate con determinazione. La Regione - prosegue quindi l'assessore - non può svolgere la funzione di finanziatore di ultima istanza di gestioni inefficienti, ma deve, insieme agli Enti locali coinvolti, ipotizzare percorsi che rafforzino le società più deboli, fino a raggiungere l'obiettivo indicato nel programma di valorizzazione che è quello di garantire il piano di investimenti e rafforzare le gestioni per poi procedere alla loro privatizzazione. L'indirizzo verso una progressiva privatizzazione - conclude Nocentini - ha bisogno di approfondimenti specifici per ciascuna delle società che stiamo seguendo con grande attenzione, mantenendo ben saldo l'impegno per la valorizzazione delle destinazioni termali e per il mantenimento dei posti di lavoro".

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