Tav Firenze: il sottoattraversamento, la Foster.. e la canzone del Piave

Dopo il rinvio a giudizio di 32 persone per le vicende TAV c'è chi esclama nuovamente: "Fermate i lavori"

Antonio
Antonio Lenoci
13 febbraio 2015 12:24
Tav Firenze: il sottoattraversamento, la Foster.. e la canzone del Piave

Il rinvio a giudizio delle 32 persone indagate dalla Procura di Firenze in relazione alla realizzazione del Passante TAV del capoluogo toscano ha risvegliato le polemiche sui cantieri aperti a Campo di Marte ed in via Circondaria presso gli ex Macelli. Nel fascicolo anche le denunce dei genitori della Scuole Ottone Rosai con lo strascico di contestazioni nate e sviluppatesi attorno alla sicurezza.Per il sottoattraversamento dell’Alta Velocità i lavori termineranno presumibilmente non prima del 2020, rispetto alla fine prevista del 2015, ma la ripartenza dei lavori nell'autunno-inverno 2015 è a rischio?

Testimoniali di stato, verificatori ottici per la stabilità degli edifici, in viale Don Minzoni a Firenze qualcuno ha visto arrugginire le placchette inserite nella muratura degli edifici, altri, chi aveva esposto la bandiera "No Tav" l'ha vista diventare un elemento di arredo. "Ma a che punto sono con la buca"? si sono chiesti in città. Allo stesso punto.Ad ottobre 2014 l'ennesimo affondo di Idra con il portavoce Girolamo Dell'Olio che dopo aver interessato Bruxelles ha ricevuto l'appoggio del giudice Ferdinando Imposimato nel sollecitare l'Autorità Anticorruzione affinché tutti gli atti uscissero dai cassetti e fossero posti a conoscenza degli interessati.Le istituzioni hanno sempre premuto il piede sull'acceleratore.

Parafrasando la Leggenda del Piave "Tacere bisognava e andare avanti". Per il bene di tutti, s'intende."Chiedo a RFI ed al Governo che i lavori per il sottattraversamento della Tav a Firenze riprendano e che vengano fatti presto e bene. Ormai la realizzazione del sottoattraversamento e la separazione tra il traffico ad alta velocità e quello regionale è la condizione essenziale per migliorare la puntualità dei treni regionali. Mi preoccupa che il nuovo Ad di Ferrovie Elia parli del 2020, la Toscana non può aspettare così a lungo" sono le parole pronunciate a dicembre 2014 dal presidente Enrico Rossi, ricandidatosi a guidare la Toscana.

Per il Comitato No Tav Firenze oggi: "E' l'ennesima riprova che le denunce fatte da tante persone, compreso il comitato, hanno una ben forte consistenza. Il fatto che la politica nazionale taccia e quella locale chiuda accuratamente gli occhi è un pessimo sintomo e indizio che ancora troppe collusioni sono attive.Di fronte allo sfacelo tecnico, politico e morale che emerge dalla vicenda TAV fiorentina l'unica cosa decente da fare sarebbe per lo meno sospendere i lavori.

Invece lavorazioni secondarie, sostanzialmente superflue ma che dovranno essere ben pagate alle ditte costruttrici, vanno avanti al di fuori degli accordi contrattuali e della gara fatta a suo tempo. L'ennesimo annuncio dell'inizio dello scavo rinviato a novembre è il sintomo chiaro che i problemi non sono assolutamente risolti. Il CNR sta studiando quelle terre ormai da oltre un anno; nemmeno i sassi portati dalla luna sono stati così attentamente studiati. La questione è invece semplicissima: dal tunnel - se mai si troverà una nuova fresa e capendo chi la pagherà – uscirà melma, materiale non palabile.

Si potranno stravolgere le normative vigenti, già troppo corrive, ma il fango resta fango e le colline promesse a Cavriglia diverrebbero comunque una palude di melma". Se non fosse che è stata appena siglata una intesa tra Regione Toscana e Comune di Cavriglia per la valorizzazione dell'area, ad onor del vero dove si dichiara di voler "Favorire investimenti e interventi infrastrutturali in grado di valorizzarne il vasto patrimonio ambientale" si parla anche di "Potenzialità economiche e produttive con insediamento di nuove attività produttive".

Il Comitato fiorentino ricorda anche che "i costi sono alle stelle nonostante l'alta probabilità di non poter finire l'opera. Ad aprile 2014 il bilancio di Nodavia parlava di costi giunti a circa 740 milioni di euro; forse a Firenze siamo ad un record non invidiabile: per i 7 km di tunnel i costi sono già 105 milioni al chilometro senza aver scavato nemmeno un centimetro!"."E' la Foster che va fermata e cancellata definitivamente non l'Alta Velocità. Una mastodontica stazione sotterranea ai Macelli non serve a nulla.

D'altronde le reali motivazioni che sottendono alla sua costruzione e all'aumento esponenziale dei costi sono sempre state le stesse: l'assegnazione dell'appalto a una Coop rossa come la Coopsette e poi il business che sarebbe derivato dalla galleria commerciale -dichiara il consigliere comunale di Fi Mario Razzanelli - Prima l'inchiesta e ora il rinvio a giudizio per i 32 imputati: i nostri dubbi, posti sin dall'inizio, evidentemente non erano solo pretesti di chi è nemico del progresso.

Tanto più che ribadiamo l'assoluta necessità dell'Alta Velocità, in superficie. E se in sotterranea deve essere si sostituisca la stazione Foster con una fermata sotterranea tra i due tunnel sotto Santa Maria Novella. Era questa anche l'ipotesi di Matteo Renzi sindaco".

“La TAV è una costruzione folle, pericolosa ed illegale” afferma invece la capogruppo del MoVimento 5 Stelle Arianna Xekalos. “Basta pensare al fatto che il costo medio a chilometro dell’alta velocità ferroviaria in Italia è di 61 milioni di euro, contro i 10 milioni poco più della Francia. Se a questo poi si aggiunge che la stessa Procura di Firenze l’ha definita come un concentrato di illegalità, di scambi di favori, di sottomissione dell’interesse pubblico a quello dei privati costruttori, di sprezzante noncuranza per la sicurezza e l’ambiente; come potrei definirla diversamente?!.

Il Governo Renzi ha emanato il decreto Sblocca Italia, da noi definito “Decreto Sfascia Italia”; nel cui art. 8 affida ai ministeri di rivedere in tutta fretta la normativa vigente in nome della semplificazione: si tratta di un articolo inserito nel capo intitolato “Misure urgenti in materia ambientale e per la mitigazione del dissesto idrogeologico”. “Alla magistratura spetta il compito di individuare e punire gli autori di eventuali episodi di corruzione che si siano registrati nella vicenda del sottoattraversamento di Firenze, ma nessuno dimentichi le responsabilità politiche di chi avrebbe dovuto farsi garante dei meccanismo di realizzazione di questa infrastruttura” sostiene la consigliera regionale Marina Staccioli, all’indomani della richiesta di rinvio a giudizio per 32 persone e 7 società da parte dei pm che indagano sull’Alta velocità.

Da parte degli enti locali è mancato il necessario controllo – spiega Staccioli, che è stata presidente della Commissione regionale d’inchiesta allestita proprio sulla Tav – anche in seno all’osservatorio istituito dal ministero. Vogliamo che venga fatta chiarezza a ogni livello perché sono in ballo molti soldi pubblici, e le amministrazioni locali avevano il dovere di evitare che quei fondi prendessero strade diverse da quelle per cui erano stati stanziati”

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