Strage Erasmus: mozione per riaprire il caso e sostenere la famiglia di Elena Maestrini

Sponsorizzato

L’atto approvato all’unanimità invoca la verità sull’incidente che nel marzo 2016, in Spagna, costò la vita a sette studentesse italiane, dopo l'archiviazione dell'inchiesta. All’Institut français firenze, giovedì 16 maggio, alla vigilia delle elezioni, due appuntamenti per discutere dello stato di salute dell’Europa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 maggio 2019 23:50
Strage Erasmus: mozione per riaprire il caso e sostenere la famiglia di Elena Maestrini

La tragedia che il 20 marzo 2016, su un autobus diretto da Valencia a Barcellona con a bordo studenti del progetto Erasmus, costò la vita a 13 studentesse tra le quali 7 italiane e tra queste Elena Maestrini, di Gavorrano, è al centro di una mozione approvata in Aula all’unanimità. L’atto, illustrato da Leonardo Marras, è sottoscritto anche da Lucia De Robertis, Enrico Sostegni, Fiammetta Capirossi, Antonio Mazzeo.

Il testo impegna la Giunta ad attivarsi, mediante ogni iniziativa utile, nei confronti del Governo e del Parlamento affinché, anche alla luce della possibile riapertura del caso da parte delle autorità giudiziarie spagnole, queste si facciano carico di supportare con tutti i mezzi a disposizione i genitori della studentessa toscana, nella battaglia, dolorosa ma necessaria, per l’affermazione definitiva della verità.

Marras ha ripercorso in Aula i vari passaggi che si sono succeduti in questi anni, partendo dal momento in cui le autorità giudiziarie spagnole aprirono un’indagine conclusasi poi in maniera frettolosa senza alcun colpevole, nonostante le eccezioni sollevate dai parenti delle vittime attraverso i legali. La famiglia di Elena non si dà pace. Anche grazie alle pressioni delle istituzioni italiane, la magistratura spagnola ha preannunciato l’apertura del caso per poter esaminare nuova documentazione e nuove perizie che sono state prodotte proprio dalle famiglie italiane che hanno subito questo lutto.

La presentazione della mozione, tra l’altro, giunge dopo la sollecitazione venuta direttamente dal Consiglio comunale di Gavorrano: nei prossimi giorni ci sarà un momento di confronto pubblico per tenere accesa l’attenzione affinché il caso sia riaperto.

"Apprendo con profonda amarezza che sono state archiviate le indagini sull'incidente che nel marzo 2016 ha provocato la morte delle 13 studentesse universitarie in Spagna. Nessuna giustizia è stata fatta - dichiara Flaminio Galli, Direttore Generale dell'Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire - e nessuna responsabilità accertata. Ritengo sia necessario e doveroso, invece, che venga fatta chiarezza su un evento tanto drammatico che ha colpito le famiglie delle vittime e l'Europa intera. Trovo assurdo che in tutta questa vicenda non ci sia stata la volontà di scoprire errori e responsabilità. Non ci si vuole accanire contro qualcuno, ma solo capire, perché in futuro si possa agire nella massima sicurezza e fare in modo che una tragedia simile non si ripeta. Rinnovo la vicinanza a nome dell'Agenzia Indire e della comunità Erasmus alle famiglie delle vittime".

Di fronte all’euroscetticismo, i benefici educativi e culturali dell’Unione Europea vengono spesso dimenticati.  All’Institut français di Firenze, giovedì 16 maggio, alla vigilia delle elezioni, due appuntamenti per discutere dello stato di salute dell’Europa . Con i giornalisti Piero Meucci e Benedetta Gentile e con il film documentario “I figli d’Erasmus – l’Europa per tutti?. Alle ore 17 la presentazione del loro ultimo libro con 10 interviste esclusive a storici, politologi, filosofi ed economisti di chiara fama come Gianfranco Pasquino, Valdo Spini, Angelo Bolaffi, Sergio Romano, Valerio Castronovo, Sergio Givone, Agnes Heller, Jean-Paul Fitoussi, Bert Rürup e Neriman Behravesh.

Alle ore 18 la proiezione del film documentario «I figli d’Erasmus – L’Europa per tutti?» che prova a mettere in risalto il programma di mobilità Erasmus che dal 1987 ha permesso a più di nove milioni di Europei di studiare, lavorare e fare volontariato in un altro Paese europeo.

L’Assemblea degli stati membri nacque 40 anni fa come pilastro democratico in un sistema politico istituzionale non omogeneo e influenzato prima dai postumi del conflitto mondiale e poi dalla guerra fredda. Oggi il sistema scricchiola, la sua formula è messa in forse e il suo futuro in pericolo. La crisi economica, il fenomeno delle migrazioni, la Brexit e un quadro geopolitico caratterizzato da egoismi nazionali e da nuovi imperialismi pesano come macigni sulle scelte degli oltre 400 milioni di europei chiamati alle urne dal 23 al 26 maggio 2019 per rinnovare il Parlamento dell’Unione. Il film accompagna il viaggio di cinque Europei che lasciano le loro città per partecipare al programma di mobilità Erasmus.

Segue ognuno di loro per un arco di tempo che va da uno a sei mesi, durante il quale le loro idee, la loro identità e i loro valori saranno messi in discussione a contatto con una nuova realtà. Parallelamente, si incontrerà la prima generazione di studenti Erasmus (1987-1997), che sottolineano l’influenza di questa esperienza sulla loro vita e ci aiutano a comprendere meglio l’evoluzione dell’Europa negli ultimi trent’anni.

Foto gallery
In evidenza