Sport, Giani: "Giusto dare risorse ai Comuni per rilanciare gli impianti toscani"

Il presidente del Consiglio condivide il contenuto della lettera inviata da Anci, Coni e Cip: “Occorre che la Regione preveda un fondo per permettere alle società sportive, che svolgono un ruolo essenziale, di ripartire “. Efficientamento energetico nelle società sportive, un’opportunità per la ripartenza dopo il Coronavirus

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 maggio 2020 23:55
Sport, Giani:

Firenze - “Condivido i contenuti della lettera, sull'erogazione dei fondi per rilanciare gli impianti toscani, che Anci Toscana, Coni Toscana e Cip Toscana hanno inviato al Consiglio regionale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, secondo il quale “è necessario uscire dalla cortina di subalternità e silenzio con cui è stato considerato il ruolo delle società sportive in questo periodo di emergenza”.

– Nella lettera si chiede alla Regione che le risorse stanziate per gli impianti sportivi pubblici vengano messe a disposizione dei Comuni, per essere poi erogate e distribuite a società e associazioni in collaborazione con Coni e Cip. Questo per ''consentire di farle transitare al mondo sportivo in modo omogeneo, complessivo e più rapido''. “Le società sportive in toscana sono 10.500, contano 450 mila tesserati – ha proseguito Giani - e svolgono un ruolo fondamentale per la formazione, socializzazione e crescita dei nostri giovani.

Dobbiamo metterle in condizione di ripartire e per questo la Regione dovrà pensare a un fondo, non inferiore ai 3 milioni di euro, per abbonare alle società i costi dei consumi fissi per gli impianti e prevedere aiuti per la ripartenza, trasferendo le necessarie risorse ai Comuni”.

La richiesta viene dal sindaco Damiano Sforzi, delegato AnciToscana per lo sport, da Salvatore Sanzo, presidente del Coni regionale e da Massimo Porciani presidente Cip Toscana, ed è contenuta in una lettera inviata al presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e alla II e III Commissioni regionali.

“In merito alla opportunità dell'incremento del fondo destinato alle Associazioni e Società Sportive di base, di cui si è discusso durante l'incontro in videoconferenza convocato dall’assessore Stefania Saccardi, con la presente manifestiamo l’intenzione di mettere a disposizione il ruolo delle Istituzioni che rappresentiamo, al fine di veicolare ai gestori degli impianti sportivi di proprietà pubblica, le risorse che verranno individuate dalle prossime variazioni di bilancio” si legge nella lettera. “Siamo ogni giorno sollecitati dal mondo dello sport, che vuole ripartire velocemente e in sicurezza - sottolineano Sforzi, Sanzo e Porciani - Per tale motivo, le amministrazioni comunali, in qualità di organo locale per il governo del territorio, in collaborazione con il Coni e il Cip, si propongono di sostenere le società sportive erogando contributi economici in modo rapido e maggiormente rispondente alle esigenze di spesa riferite soprattutto alle utenze, alle manutenzioni e alla custodia degli impianti”. Per Anci, Coni e Cip “l’interesse pubblico di tenere in piedi il sistema regionale dello sport e dell’attività motoria in Toscana è fondamentale; sostenere la rete fra Istituzioni e mondo dello sport diventa oggi necessario per contenere la crisi che attraversa il settore, in assenza di attività e di quote associative e di iscrizione”.

A questo viene ricordato che lo sport regionale conta circa 10.500 società regolarmente iscritte al Registro del CONI e del CIP e oltre 450.000 tesserati. “Lo sport rappresenta il 4% del PIL ed è uno dei pochi settori che corrisponde allo Stato più di quanto incassa - conclude la lettera - Pertanto, chiediamo cortesemente di esaminare la possibilità di erogazione delle risorse alle Società e Associazioni sportive afferenti a CONI e CIP tramite le Amministrazioni Comunali, in quanto ciò potrà consentire di farle transitare al mondo sportivo in modo omogeneo e complessivo e più rapido.

E a questo proposito vi preghiamo di mettere a disposizione risorse adeguate, nel più breve tempo possibile, ribadendo al contempo la nostra disponibilità a collaborare con il massimo impegno”.

Una nuova energia per le società sportive per ripartire dopo l’emergenza. È stato questo il cuore dell’intervento di Luca Masini, direttore commerciale di Duferco Energia. “Costi minori, drastica riduzione delle emissioni, detrazioni che oggi vanno dal 50% a circa il 70% ma con il prossimo DPCM possono arrivare al 110%. Questi soltanto alcuni dei vantaggi delle operazioni di efficientamento energetico spiega Masini. “Ci saranno precise disposizioni ma si tratta di un’opportunità imperdibile. Si possono recuperare i costi di installazione di cappotti termici con materiale certificato, serramenti, caldaie (spesso inefficienti nelle società sportive), pannelli solari e pompe di calore”.

Già dall’anno scorso il Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti della Toscana ha stipulato una collaborazione con Duferco Energia per fornire alle società sportive consulenze gratuite. Il fermo allo sport è un momento che si può impiegare per rivedere il costo delle utenze, che sono in carico alle società sportive, in ottica di un concreto efficientamento energetico. “Abbassare i costi di una buona percentuale – aggiunge Paolo Mangini, presidente del CR Toscano della LND – permette di risparmiare risorse da impiegare diversamente. Stiamo lavorando anche ad una rivisitazione delle tariffe con un tavolo aperto grazie ad ANCI e CONI”. Mangini ha poi spiegato che la LND Toscana fornirà precise informazioni attraverso il sito per agevolare le ASD nel ricevere una consulenza specifica da Duferco.

Anche questo rientra nel programma la ripartenza dello sport secondo Luca Bassilichi di Sporteams. “La revisione dei costi attraverso l’efficientamento rappresenta un concreto vantaggio per lo sport di domani. Le ASD sono a tutti i livelli aziende e devono tener conto dei costi. Sporteams sta portando avanti un innovativo progetto per organizzare la ripartenza dello sport in sicurezza ed è disponibile a collaborare”.

Sono oltre 60, al momento, gli operatori del settore Fitness per lo Sport e la Salute operanti in Toscana che, in pochi giorni, hanno deciso di riunirsi come delegazione territoriale della Toscana dell'Associazione Nazionale Impianti Sport & Fitness – Palestre – Piscine – Campi Sportivi Eurowellness. L’obiettivo è far emergere le peculiarità di un settore che conta oltre 700 realtà con un fortissimo impatto economico e sociale sulla regione.

“Sono oltre 400.000 i cittadini toscani che, quotidianamente, grazie alle nostre attività si prendono cura della loro salute. Oltre 35.000 i bambini che frequentano i nostri corsi. Complessivamente parliamo di quasi 11.000 posti di lavoro, senza dimenticare un indotto importante legato agli ingenti investimenti in innovazione, tecnologie, edilizia e arredi. Se a questo, aggiungiamo tutti gli altri impianti sportivi, le cifre indicate salgono a più di 5.000 strutture ed oltre 45.000 addetti” spiega Mauro Cinti, Consigliere della Delegazione Toscana ANIF.

Aldilà del significativo impatto economico generato dalle attività del settore, l’elemento principale resta il notevole contributo fornito dai Centri, di enorme valore sociale, in termini di educazione ai sani stili di vita e alla prevenzione per combattere i rischi di obesità, soprattutto infantile, malattie cardiovascolari, diabete tipo 2, tumori etc. Come affermato in modo forte e chiaro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’attività sportiva, in particolare l’esercizio fisico adattato, è un "potente farmaco" efficace contro le principali malattie croniche non trasmissibili, ma troppo spesso ce ne dimentichiamo.

Le palestre e le piscine sono soprattutto un investimento in salute e non solo: star bene conviene. Alle persone, allo Stato, alle Regioni, alle imprese. Proprio in questo momento, tra l’altro, la sedentarietà che la situazione impone, vi è la necessità di favorire l’esercizio fisico al fine di rafforzare le difese immunitarie, di migliorare il funzionamento degli apparati cardio-respiratorio ed osteoarticolare, di conservare pertanto, e se possibile migliorare, la salute dei cittadini. La totale chiusura di palestre, piscine e centri fitness in generale, anche dal punto di vista sociale, non consente di raggiungere tali obiettivi e, dal punto di vista economico, sta mettendo in ginocchio l’intero settore.

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