Spary urticanti: “Armiamoci e morite!”

A pochi giorni dalla tragedia della discoteca di Corinaldo, domani sera a Firenze un grande evento musicale che il pubblico degli adolescenti attende da mesi. La città sarà all'altezza di una gestione esemplare della pubblica sicurezza?

Nicola
Nicola Novelli
11 dicembre 2018 22:13
Spary urticanti: “Armiamoci e morite!”

Domani sera, all'Obihall di Firenze, saranno di scena i Måneskin, gruppo rivelazione del 2017, in un concerto rock atteso da mesi dagli adolescenti di tutta la Toscana. E' forse anche il primo grande evento musicale da quando la tragedia della discoteca di Corinaldo ha invaso le prime pagine dei giornali.

Domani la città dovrà dare una dimostrazione di come si gestisce senza danni una manifestazione pubblica al paese in cui si sono già verificati due eventi mortali, nel giro di pochi mesi, causati da un'ondata di panico innescata dall'uso sconsiderato di spray urticanti.

Alle 21:00, davanti al palco dell'Obihall si accalcheranno circa 2.000 ragazzi, che hanno già acquistato il biglietto da mesi e che arriveranno alle porte del teatro fiorentino sin dalle prime ore del pomeriggio. Agli organizzatori e alla Questura la responsabilità di gestire tutto in maniera ordinata e sicura. Perciò si possono prevedere molti controlli all'ingresso per evitare che a qualche sconsiderato possa tornare la voglia di introdursi in sala con una bomboletta di spray urticante in tasca, mentre nelle Marche si piange la morte di sei persone.

E' il paradosso di un'Italia irriconoscibile. Ridotta a perquisire adolescenti per controllare che non abbiano addosso uno strumento di difesa personale, trasformatosi in un'arma assassina. Un paese in cui, per ragioni politiche e per vendere più giornali, qualcuno ha innescato una spirale della paura, che induce l'opinione pubblica nella convinzione che i reati siano in crescita, nonostante le statistiche documentano il contrario. Un paese in cui il ministro della polizia invita ad armarsi e farsi giustizia da soli. Dove un partito politico, come è successo meno di un mese fa nelle piazze di Firenze, regala bombolette spray al peperoncino, anche se possono mettere in pericolo l'incolumità pubblica.

Altrove taser e spray urticanti sono considerati armi e come tali trattati e distribuiti, con grande cautela. Perché chi conosce le armi per ragioni professionali, o reminiscenze belliche, sa che sono pericolose, che se diffuse socialmente rischiano di essere usate nelle circostanze sbagliate, o dalle persone sbagliate. E meno che ce ne sono e più sicura è la comunità. Capito ministro?

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