Somministrazione pasti nei Bed and Breakfast

Chi ha partita Iva può somministrare cibi e bevande ai turisti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 ottobre 2017 16:35
Somministrazione pasti nei Bed and Breakfast

“Siamo molto soddisfatti della decisione del Consiglio regionale toscano di equiparare finalmente in tutto e per tutto i bed and breakfast alle altre strutture che somministrano pasti ai propri avventori. Questo provvedimento è la dimostrazione che quello che come Fipe sostenevamo da tempo era sensato e degno di attenzione da parte degli organi politici” la posizione di Fipe, espressa per voce di Aldo Mario Cursano, Presidente di Fipe Toscana e Vice Presidente Vicario di Fipe nazionale in seguito all’approvazione da parte del Consiglio regionale toscano delle modifiche al “Testo unico del sistema turistico regionale”, che consentiranno ai bed and breakfast “esercitati in forma imprenditoriale”, quelli cioè dotati di partita Iva, di somministrare bevande e alimenti ai turisti.

Secondo il Presidente Cursano “la prima formulazione fatta dalla Regione era pericolosa perché, di fatto, andava a legittimare in qualche modo gli home restaurant attraverso una deroga per la somministrazione di pasti per quei B&B situati nelle aree più remote e/o provinciali e con difficoltà di accesso ai servizi. Si è riusciti, dopo un buon lavoro politico associativo, a far sposare alla Regione un principio base della nostra Federazione, ossia quello delle stesse regole nello stesso mercato.

Come dichiarato dall’assessore al turismo Ciuoffo, questo provvedimento non alimenta la concorrenza sleale perché solo i b&b gestiti in forma imprenditoriale si dovranno adeguare alle nostre regole, non solo per una sana e corretta concorrenza, ma anche perché non si può derogare alla sicurezza e salute del consumatore. Per quelli gestiti, invece, da soggetti che abitano nello stesso stabile e che registrano i relativi guadagni come reddito da fabbricato, e non da impresa, resterà in vigore l’attuale normativa vigente”.

Conclude Cursano: “La nuova norma prevede che chi voglia somministrare professionalmente del cibo, e potrà farlo solo ed esclusivamente agli alloggiati, quindi al massimo a 12 persone, dovrà adeguarsi alle regole previste per gli alberghi. Andare incontro, quindi, ad un investimento strutturale per 8/12 coperti al giorno e per soli alloggiati potrebbe risultare non molto stimolante economicamente, anche se questa è comunque una dimostrazione di apertura nei confronti dei gestori di b&b sulla base di regole comuni e uguali per tutti come è giusto che sia”.

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