Sollicciano: sopralluogo della Commissione Politiche sociali e sanità

Secondo il report di Antigone record di suicidi e sovraffollamento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2025 14:09
Sollicciano: sopralluogo della Commissione Politiche sociali e sanità

Secondo il Rapporto di fine anno dell'Associazione Antigone, il 2024 è l’anno dei record negativi: quello dei suicidi, quello delle morti in carcere, e una crescita della popolazione detenuta così sostenuta da provocare, già oggi, una situazione di reali trattamenti inumani e degradanti generalizzati.

La IV Commissione consiliare (Politiche sociali, sanità e servizi) ha effettuato un sopralluogo presso il carcere di Sollicciano per osservare da vicino le condizioni dell’istituto. Un ulteriore passo nell’approfondimento richiesto dal Presidente del Consiglio Comunale, portato avanti dalla stessa Commissione, che si avvia verso la conclusione.

Il quadro evidenziato è estremamente grave: il degrado fisico della struttura si intreccia con problematiche gestionali, aggravate dalla cronica carenza di personale, che peggiorano ulteriormente a situazione, sia per le persone detenute, sia per il personale che vi lavora. Durante il sopralluogo, la Commissione ha visitato le sezioni del giudiziario, il reparto accoglienza e l’ATSM, riscontrando ovunque una situazione che compromette gravemente la dignità delle persone detenute e rende impossibile perseguire la funzione rieducativa della pena.

Approfondimenti

“Servono interventi immediati, sia strutturali che organizzativi: non si può più aspettare. Le condizioni attuali di Sollicciano – spiega il presidente della Commissione Edoardo Amato – sono inaccettabili, la detenzione disumana. Osservare da vicino queste realtà è stato fondamentale per comprendere quanto sia urgente un cambiamento radicale. Solo garantendo condizioni di vita dignitose alle persone detenute sarà possibile ripristinare i valori costituzionali e riformare un sistema ormai al collasso”.

Gli eventi drammatici degli ultimi giorni evidenziano con forza come la situazione a Sollicciano sia ormai insostenibile da tempo. Una situazione critica che richiede un impegno condiviso da parte di tutti i livelli istituzionali, a partire dal Ministero della Giustizia. Sollicciano non è soltanto un luogo di detenzione, ma il simbolo di un sistema che fatica a garantire i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione. Ripensare Sollicciano non rappresenta solo una necessità strutturale, ma anche un’opportunità per rivedere il ruolo delle carceri all’interno del contesto sociale, trasformandole in luoghi capaci di offrire percorsi di recupero e reinserimento.

“Come commissione IV – conclude il presidente Edoardo Amato – chiederemo di poter entrare anche nei prossimi mesi per vedere come la situazione evolverà”.

“Oggi ho avuto l’opportunità di visitare il carcere di Sollicciano, una struttura che rappresenta uno degli snodi cruciali del sistema penitenziario fiorentino. Desidero esprimere il mio sincero ringraziamento al direttore e a tutto il personale del carcere per la disponibilità e l’accoglienza mostrata durante il sopralluogo. Il loro impegno quotidiano e la dedizione al servizio sono elementi di grande valore per la comunità, e non possono essere sottovalutati.

Tuttavia, al termine di questa visita, emerge con forza una questione che non può più essere ignorata: l’agibilità della struttura è fortemente compromessa. La situazione attuale del carcere di Sollicciano è insostenibile e pone seri rischi per la sicurezza e la salute sia dei detenuti che degli operatori penitenziari. Chiedo con fermezza al Ministero della Giustizia di intervenire urgentemente per mettere in sicurezza la struttura, garantendo condizioni di lavoro adeguate per il personale e condizioni di vita dignitose per i detenuti.

In particolare, desidero denunciare pubblicamente una situazione che già da tempo compromette la regolare funzionalità della struttura: la carenza di personale della polizia penitenziaria, che al momento manca di ben 100 agenti, è un problema gravissimo. Questa situazione di sotto-organico mette a rischio la sicurezza di tutti, creando una condizione di stress e pericolo per chi lavora all’interno del carcere e per chi lo abita. Il Ministero deve assumersi la responsabilità di garantire l’assunzione di nuovi agenti e di risolvere questa emergenza, perché è in gioco la sicurezza di tutti.

È fondamentale che le istituzioni rispondano a queste esigenze con la stessa rapidità con cui si affrontano le altre emergenze, poiché ogni giorno che passa senza interventi concreti non fa che peggiorare una situazione già critica” dichiara Marco Semplici, Consigliere Gruppo Funaro Sindaca.

“Il lavoro della Commissione 4 sul tema carcere si conferma utile e necessario. Misura la distanza della politica e di una parte di Città da Sollicciano, quasi stessimo parlando di una struttura su un altro pianeta -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Il corpo di polizia penitenziaria, il personale sanitario, il vicedirettore assegnato in modo temporaneo hanno dimostrato grande disponibilità e trasparenza, confermando tutti i problemi noti. Cimici, topi, umidità, sovraffollamento delle celle, totale inadeguatezza della struttura, assenza di personale.

Una detenuta alla trentacinquesima settimana di gravidanza dovrebbe uscire a breve dalla casa circondariale, perché è evidente che non può rimanere lì. I servizi igienici sono al limite dell'agibilità, e fuori dal senso della decadenza, anche per il personale che ogni giorno garantisce assistenza di vario tipo con il proprio lavoro.

Rispetto al 2019, quando siamo entrati per la prima volta insieme all'Associazione Progetto Firenze, possiamo dire che la distanza tra carcere e città è aumentata. L'attuale situazione è di una sorta di autogoverno per necessità, data anche l'incertezza rispetto alla Direzione.

La Sindaca si è espressa come Nardella cinque anni fa, chiedendo di abbattere e ricostruire. Invece occorre abbattere senza ricostruire uno strumento inefficace, sviluppando la possibilità di individuare un nuovo senso della punizione legale, in grado di trovare un equilibrio tra reo, vittime dei reati e utilità sociale, senza cadere nei tranelli dell’esecuzione di pena intra muraria vendicativa e securitaria, o delle pene alternative che nei fatti altro non sono che la prosecuzione buonista del carcere.

Oggi in Italia illegale è la stessa funzione della pena, che dalla legge Gozzini in poi ha solo prodotto illusioni e fallimenti. La punizione legale deve essere anzitutto utile ed efficace a tutta la società, per diventare un reale strumento di controllo e non di repressione, come, invece, è oggi, specialmente nei confronti dei più fragili socialmente, i cosiddetti marginali di cui è pieno il carcere di Sollicciano.

Occorre anche pretendere condizioni umane minime, sollecitando il Ministero e le altre articolazioni competenti. Il dibattito sull'edilizia carceraria rischia di prolungarsi uguale a se stesso, senza tradursi in niente di pratico. Ci fa piacere che anche dalla maggioranza arrivino richieste di agire con urgenza. Ricordiamo però il ritardo nel far uscire il bando per individuare la nuova figura di Garante della popolazione detenuta. Per la prima volta potrà essere votato dal Consiglio comunale. Lo ribadiremo nella conferenza capigruppo di domani: abbiamo aspettato troppo”.

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