Siccità: servono impianti di irrigazione e una rete di invasi

Al via i lavori per portare l'acqua irrigua alle imprese agricole nel comune di Castiglion Fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 giugno 2022 18:27
Siccità: servono impianti di irrigazione e una rete di invasi

Firenze, 25 Giugno 2022- A Castiglion Fiorentino al via l’intervento del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno per realizzare il nuovo distretto irriguo. Porterà l’acqua della diga di Montedoglio alle imprese agricole in località Cardeta nel comune di Castiglion Fiorentino. Avrà una superficie irrigabile di 200 ha e 17 punti di consegna. Secondo Serena Stefani (Presidente CB2): "E' urgente dare una risposta alle imprese agricole che rischiano di vedere azzerati i raccolti".

Raccogliere e ridistribuire: servono impianti di irrigazione che sfruttino l’acqua raccolta negli invasi. Non possiamo pensare che Bilancino possa soddisfare tutte le necessità, dalla città alle colture; occorre realizzare una rete di bacini di piccole, medie e grandi dimensioni che vadano a soddisfare le esigenze idriche del settore primario”. Così il prof. Simone Orlandini, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali, auspica interventi rapidi a fronte della grande siccità che sta mettendo a dura prova la Toscana oltre al resto d’Italia.

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I laghetti collinari, costruiti negli anni Sessanta, andrebbero ripresi e ristrutturati. Il territorio regionale presenta comunque una morfologia che ben si adatta anche a nuove realizzazioni: gli invasi sono preziosi sistemi d’immagazzinamento dell’acqua che, insieme a opere di canalizzazione, drenaggio e terrazzamenti servono, anche sul fronte apposto, a regimentare deflussi estremi evitando dissesti idrogeologici e allegamenti”.

L’aspetto da mettere in rilievo è che nel complesso l’acqua non manca, ma si distribuisce in modo non regolare e non rispondente alle esigenze della agricoltura. Si osservano periodi in cui piove troppo, con danni al territorio, intervallati da periodi prolungati di siccità, con danni alle colture”. “Negli ultimi anni – prosegue Orlandini - il tema della siccità sta assumendo una dimensione strategica per il futuro dell’agricoltura che rappresenta uno dei settori produttivi maggiormente dipendenti dalla disponibilità idrica.

Inoltre siccità e ondate di calore si presentano congiuntamente. Tanti gli aspetti del ciclo produttivo messi a dura prova, dai processi di maturazione squilibrati, alla presenza di malattie emergenti, ai cicli di sviluppo di insetti e infestanti più aggressivi, allo stress idrico e termico, all’alterazione dei cicli fenologici. La tecnica mette oggi a disposizione impianti irrigui che consentono di massimizzare l’efficienza dell’uso dell’acqua, riducendo le perdite e massimizzando i benefici per le colture e per gli allevamenti”.

L’agricoltura toscana è caratterizzata da produzioni di alta qualità grazie alla stretta interazione fra varietà e condizioni pedoclimatiche, valorizzate sulla base di tecniche colturali che sono il frutto di una integrazione fra tradizione e innovazione. Su tutto questo il DAGRI presenta una vasta esperienza attraverso numerosi progetti di ricerca e trasferimento che vedono coinvolti imprese agricole e manifatturiere, tecnici, professionisti e amministratori pubblici.

Le emissioni antropiche di gas serra, responsabili della variazione del bilancio radiativo della terra, – conclude Orlandini - stanno proseguendo a ritmi inarrestabili, accentuati anche dalle recenti crisi internazionali che stanno rendendo difficile l’approvvigionamento energetico del nostro paese. Le conseguenze sono variazioni continue delle condizioni climatiche, sia nei trend sia nei valori estremi”.

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