C'erano anche i familiari delle vittime al Teatro Puccini di Firenze per assistere allo spettacolo "M/T Moby Prince 3.0" che in 70 minuti riporta alla memoria la più grande tragedia della marina civile italiana, 140 vittime, della quale ricorre tra pochi giorni il 32° anniversario.
In scena i giovani attori Lorenzo Satta e Alessio Zirulia raccontano la collisione tra il traghetto della Navarma e la petroliera Agip Abruzzo nella rada di fronte al porto di Livorno. Il dipanarsi della narrazione da voce al punto di vista dei primi testimoni in rada, per poi passare a quello de soccoreitori, a cui il fumo dell'incendio rende difficile l'avvicinamento. Per poi passare alle emozioni dei familiari nell'apprendere della tragedia. Impossibile rappresentare gli ultimi pensieri di chi era a bordo: sono tutti morti. Sino a concludersi con gli enigmi irrisolti anche dal processo giudiziario.
L'atto unico di Francesco Gerardi e Marta Pettinari, frutto di un lavoro di ricerca e scrittura durato quasi due anni, non fornisce tuttavia una verità certa sull’enorme buco nero che avvolge ogni aspetto della vicenda. Ma continua a invocare una spiegazione pubblica su come tutto questo sia stato possibile. La regia di Federico Orsetti utilizza l’interazione scenica di contributi audio originali e videoproiezioni.
Approfondimenti
Uno spettacolo suggestivo di informazioni ed emozioni, un contributo alla lotta dei familiari delle vittime, che continuano a chiedere verità. Anche ieri sera all'ingresso del teatro fiorentino un banchino delle associazioni raccoglieva fondi per le iniziative in ponte al fine di spronare i lavori della nuova Commissione parlamentare d’inchiesta.
