Tra cielo e terra. Così ha festeggiato il gol del pareggio Ardemagni che è letteralmente salito sulla ringhiera per celebrare un acuto insperato quanto voluto, decisivo per il cammino di un Siena che pareggia grazie ad un elemento su tutti: "il cuore".
"Cuore matto" cantava Little Toni ad un Sanremo 1967. Pulsa forte quello dei bianconeri al minuto 92' quando, in 10 e sotto di una rete, un'autentica zampata cambia il destino di un match e, forse, molto più di questo.
Sullo sfondo una prestazione "fuori categoria" per un Lanni che tiene a galla i suoi nel momento più difficile e si propone come autentico valore aggiunto dell'intera stagione.
Rimane la forte sensazione di una squadra che è, finalmente, a soli 180 minuti dal traguardo di un anno travagliato vissuto sull'onda di scelte che non hanno mai premiato.
Unica eccezione quella di Padalino. Un mister che senza fare rivoluzioni è riuscito a ricreare un gruppo, a dare un'identità ad una compagine che l'aveva persa. Nessun risultato strabiliante ma, passo dopo passo, è uscita fuori l'immagine di uno spogliatoio capace di combattere, di riemergere, di non mollare. Non è poco.
Padalino merita la conferma. "Cuore matto". Il merito è suo.
