Ser Lando di Fortino dalla Cicogna

Notariato e ascesa sociale a Firenze nel tardo Medioevo, nel volume di Francesco Borghero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2024 20:41
Ser Lando di Fortino dalla Cicogna

Risale ai giorni scorsi la pubblicazione del volume di Francesco BorgheroSer Lando di Fortino dalla Cicogna. Notariato e ascesa sociale a Firenze nel tardo Medioevo, nella Biblioteca storica toscana di Olschki Editore [Serie I, vol. 882024, cm 17 × 24, xxii-336 pp. con 8 figg. bn n.t. € 45,00 ISBN 6922 5].

Muovendosi nel solco della fiorente storiografia relativa ai canali di mobilità sociale nelle aree urbane e rurali dell’Italia comunale, il volume analizza un caso di studio concernente i notai in rapporto di fidelizzazione personale e familiare con i maggiori enti ecclesiastici e religiosi toscani nel contesto della ‘congiuntura’ del Trecento. A partire da una cospicua mole di fonti documentarie inedite, l’autore focalizza la sua indagine sulla carriera professionale e l’ascesa sociale di ser Lando di Fortino dalla Cicogna (1345-1376), notaio originario del Valdarno Superiore: attivo dapprima per conto di privati, comunità rurali, confraternite, ospedali e parrocchie del contado fiorentino, egli ricoprì, all’indomani dell’apocalittico passaggio della Peste Nera, il ruolo di scriba dell’abate generale di Vallombrosa e di episcopalis curie notarius del vescovo di Firenze.

Trasferitosi in città, ser Lando di Fortino divenne, da rappresentante della ‘borghesia di castello’, l’eponimo capostipite dei Fortini, ‘gente nuova’ che, fra Tre e Quattrocento, avrebbe vantato illustri esponenti dell’élite professionale, imprenditoriale e culturale fiorentina: tra essi, i cancellieri Benedetto (1350 ca.-1406) e Paolo Fortini (1370 ca.-1433), nonché il mercante-umanista Bartolomeo Fortini (1402-1470 ca.).

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