Schianto tremendo, morire per lo smartphone

Un “Modello Borgo” per la sicurezza sulle strade

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2015 18:49
Schianto tremendo, morire per lo smartphone

I dati nazionali sono allarmanti: sempre più incidenti si verificano a causa di un messaggio di troppo, un tweet o un "like" cliccato mentre si è alla guida. Mettere a rischio la vita altrui perché non si rinuncia al telefonino può essere paragonato alla guida in stato di ebrezza? Il dibattito è infuocato. Incosciente per incosciente la differenza non sembra poi così grande. Si tratta di un grave problema oggi al centro del dibattito circa la sicurezza sulle strade che sta coinvolgendo ultimamente tutto il territorio regionale, a partire dal Comune di Firenze fino agli altri comuni del Mugello e che Borgo sta già affrontando con ottimi risultati.

Controlli più frequenti sulle strade e tolleranza zero per chi guida parlando al telefonino. Da circa due anni la Polizia Municipale di Borgo San Lorenzo ha adottato un modello di controllo sulle strade che prevede regolarmente un’attenzione maggiore sia agli eccessi di velocità, sia alla guida mentre si parla al telefono. In particolare sono stati 83 i controlli nell’ultimo periodo, coordinati con personale sia in divisa che in borghese, con 71 violazioni rilevate per guida con il telefonino acceso. 

Sempre nello stesso contesto la Polizia Municipale borghigiana sta da tempo combattendo gli eccessi di velocità, con almeno un controllo ogni due settimane, con telelaser o autovelox mobile.

“Borgo è da tempo in prima linea per la sicurezza al volante – spiega il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni – e grazie all’impegno della Polizia Municipale stiamo lavorando da anni per limitare i comportamenti irregolari degli automobilisti, sempre più mal abituati ad esempio, a guidare con il telefonino in mano. Contestualmente a questo nostro impegno cercheremo di promuovere le buone pratiche al volante anche con iniziative specifiche, soprattutto per i neo patentati, lavorando come già facciamo da tempo insieme alle scuole del nostro comune. I risultati ottenuti in questi mesi e l’interesse rivolto al nostro modello di prevenzione da parte di altri comuni della zona – conclude Omoboni – ci confortano e ci convincono a proseguire su questa strada”

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