Sanità in Toscana, Riforma 2016: troppa sincerità può far male

Il servizio sanitario toscano conta oltre 50.000 addetti tra medici, infermieri e tecnici presenti in 40 ospedali, strutture e servizi sanitari dislocati sul territorio

Antonio
Antonio Lenoci
12 gennaio 2016 23:37
Sanità in Toscana, Riforma 2016: troppa sincerità può far male

La Riforma del Servizio Sanitario regionale è Legge e si tratta di una manovra che ricade sulla testa di tutti i cittadini toscani. Tutti. A leggere i nodi principali e le motivazioni, emerge un sistema sanitario sino a ieri sprecone, disorganizzato, incapace di valorizzare le competenze e di coordinarsi.

Allora non era un fiore all'occhiello?Siamo abituati ad una Sanità in cui "Risparmio" non fa rima con "Qualità", un problema culturale prima ancora che strategico.La vicepresidente della Toscana, Stefania Saccardi, ha ricordato ad inizio anno "ho voluto che il confronto fosse il più ampio possibile". Questo sarebbe avvenuto attraverso "incontri con operatori, sindacati, società scientifiche, associazioni, oltre alla giornata partecipata del 7 novembre a San Donnino che ha visto oltre 650 tra cittadini, operatori, amministratori locali, mentre sul web, proposte e consigli sono stati inviati direttamente".

Le opposizioni sono invece insorte perché avrebbero voluto un Referendum.Perché cambiare? Occorreva "uniformare la Toscana nell'organizzazione e nelle risposte ai bisogni della popolazione, evitare duplicazioni e sprechi, realizzare economie di scala. Che si traducono in un recupero di risorse da investire in sanità". In altre parole non ci sono più soldi e serve ottimizzare il servizio. I detrattori del presidente Enrico Rossi puntano il dito su chi non ha contenuto gli sprechi e razionalizzato il servizio quando si poteva e doveva, prima di arrivare all'emergenza.

Potrebbe essere una casualità, ma in questo inizio anno si manifestano anche mal di pancia interni al PD come il caso Macchiarini: Federico Gelli, deputato e responsabile sanità Pd ha annunciato una interrogazione al Ministero della Salute e dell’Istruzione sul chirurgo al centro di un’inchiesta di Vanity Fair Usa e Corriere Fiorentino che il consigliere regionale di opposizione Tommaso Fattori ha recentemente definito "la star di Rossi, sponsorizzata PD". “I tempi sono maturi per verificare i reali risultati delle sue operazioni - sottolinea Gelli - lo stato di salute dei suoi pazienti e le tecniche da lui utilizzate in particolare per tutto ciò che concerne la sua attività in ospedali pubblici.

Nello specifico sarebbe anche opportuno conoscere il denaro pubblico a lui destinato in questi anni di servizio e che magari poteva essere utilizzato per altri meritevoli ma meno noti professionisti".

Stralci e strascichi. La Giunta nella prima riunione dell'anno approva una proposta di legge che riguarda parte degli articoli stralciati dalla Riforma appena approvata. "Aspetti formali" recita una nota espressa di Palazzo Sacrati Strozzi, utili a "favorire l'avvio delle nuove aziende sanitarie", mentre i rimanenti articoli arriveranno in Giunta "a Giugno, con una formulazione più completa".Immediata la replica. “Pur di impedire il Referendum richiesto da 55mila toscani ed evitare un dibattito sui contenuti, hanno approvato un testo che già dopo pochi giorni, tra stralci e norme “autocangurate”, si rivela un ridicolo pasticcio, con la dimenticanza clamorosa di stabilire gli ambiti territoriali delle nuove Aziende sanitarie” commentano i Consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti che contrattaccano la Giunta: “Di mancanze e omissioni ce ne sono: la mancanza di personale nel servizio sanitario pubblico, tra medici e infermieri è eclatante, servizi e organizzazione sono stati lasciati per troppo tempo in un caos statico e passeranno altri mesi prima che la sanità toscana si riassesti".La Riforma però è Legge e adesso diventano cruciali le interconnessioni: reali e virtuali. Per evitare che la difficoltà di spostare i pazienti annulli l'efficienza del servizio, rischiando di gravare sulle tasche dei cittadini e creando malati molto ricchi e pazienti sempre più poveri, ad ogni emergenza dovrà corrispondere un percorso prestabilito, ambulanze ed elisoccorso saranno chiamati a colmare le distanze tra i centri specializzati, molto più selezionati rispetto al passato.

Non solo. I contenitori vuoti dovrebbero essere una prerogativa del passato, così come i macchinari pagati, ma inutilizzati per mancanza di personale specializzato.Gli ospedali, dove siamo abituati a vedere pazienti vagare con l'esito degli esami in mano, saranno chiamati a mettere in atto il protocollo digitale con cartelle cliniche touch screen, ricette elettroniche e tessere sanitarie elettroniche aggiornate e connesse alla rete oltre a rendere operativo sull'intero territorio lo scambio di informazioni in tempo reale tra medico di famiglia e medico specialistico.

Cambiano anche gli orari dedicati alle analisi con esami radiologici posticipati nella fascia serale. Inutile dire che il primo ostacolo da superare è il divario digitale.Molte associazioni di volontariato auspicano che il 2016 possa essere l'anno della svolta, con una presa di coscienza istituzionale rispetto ad un sistema assistenziale che opera spesso nell'ombra della promozione pubblica pur offrendo valide alternative a carattere gratuito che si occupa di gestire il paziente e non il reparto, che sa riconoscere le competenze degli organi ausiliari ma che aspetta di poter operare con maggiori riconoscimenti, non solo morali.Un bonifico non si nega a nessuno, mentre la salute può attendere.

Nella Regione che batte i pugni per mantenere aperto lo sportello postale di periferia, si possono chiudere gli ospedali di zona? "Non chiuderà nessun Ospedale - ribatte la Giunta davanti alle proteste - la rete ospedaliera verrà riordinata, valorizzando le specificità di ciascun presidio, con la garanzia di un coordinamento forte tra i vari presidi ospedalieri". Mentre gli utenti prestano attenzione agli aggiornamenti in atto sul Portale Sanitario regionale i sindacati attendono di vedere confermate le promesse, tra queste l'impegno a valorizzare le competenze delle figure professionali, visto che la nuova Legge istituisce i dipartimenti delle professioni sanitarie: infermieristico-ostetriche, sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione e del servizio sociale.

Cosa cambia in concreto? Le aziende sanitarie da 12 diventano 3. Anche on line ci saranno solo 3 portali. Nulla cambia per le quattro aziende ospedaliero-universitarie: AOU Careggi, AOU Meyer, AOU Pisana e AOU Senese.Nasce l'Azienda Usl Toscana Centro, composta da: Asl 3 di Pistoia, 4 di Prato, 10 di Firenze, 11 di Empoli. Il facente funzioni di direttore generale è Paolo Morello Marchese.Nasce l'Azienda Usl Toscana Nord Ovest: Asl 1 di Massa Carrara, Asl 2 di Lucca, Asl 5 di Pisa, Asl 6 di Livorno, Asl 12 di Viareggio.

Il facente funzioni di direttore generale è Maria Teresa De Lauretis.Nasce l'Azienda Usl Toscana Sud Est: Asl 7 di Siena, 8 di Arezzo, 9 di Grosseto. Il facente funzioni di direttore generale è Enrico Desideri.Direttori per la programmazione delle tre Aree vaste sono: Rocco Donato Damone per l'Area vasta centro, Edoardo Michele Majno per l'Area vasta nord-ovest, Valtere Giovannini per l'Area vasta sud-est.La novità dovrebbe risiedere proprio nella rilevanza data al territorio con il potenziamento delle zone distretto cui spetta adesso la programmazione sanitaria.

Entro i primi 6 mesi dell'anno saranno riviste per confini e numero: sono 32, scenderanno probabilmente a 25. I Dipartimenti interaziendali, saranno uno strumento organizzativo a supporto della coordinazione. I Comitati locali impegnati nel settore sanitario, citando il rapporto 2015 sul Benessere Equo e Sostenibile presentato dall'Istat negli ultimi giorni di dicembre, hanno evidenziato per la Toscana varie criticità: "il primato di regione con il più alto consumo di antidepressivi, aumento della mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso tra anziani con conseguente carico assistenziale per le famiglie, scarsità di posti letto nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio sanitari, bassa percentuale di anziani trattati in assistenza domiciliare integrata".Nel 2015 un popolo toscano anziano e consumatore di antidepressivi costretto a gestire le emergenze sanitarie in ambito famigliare, senza posto letto e senza assistenza domiciliare.

E nel 2016, cosa cambierà?

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