San Lorenzo: gli ambulanti contro tutti

In un sabato memorabile per affluenza di turisti e vivacità commerciale, solo Forza Italia a difesa dei proprietari della bancarelle. Il vicesindaco: "Le alternative ci sono. Indietro non si torna". Grassi: "Trovare la soluzione? Basta poco. E' sufficiente volerlo"

Nicola
Nicola Novelli
26 aprile 2014 22:03
San Lorenzo: gli ambulanti contro tutti

FIRENZE- Erano decenni che non si vedeva così tanta gente al Mercato Centrale un sabato mattina. Grazie all'apertura del piano superiore, turisti e fiorentini curiosi hanno affollato il mercato coperto di San Lorenzo per tutto il giorno, con lunghe code per far sostare le autovetture nel parcheggio sottostante la struttura commerciale. Il mercato era gremito sia al piano terra che, ovviamente al piano superiore, dove i coperti dei ristoranti erano tutti occupati all'ora di pranzo.

Ma il bello è che erano strapieni anche i ristoranti della piazza e tutti gli esercizi circostanti, compresa l'area circostante la basilica, recentemente liberata dalle bancarelle. E nonostante le polemiche si leggeva facilmente la soddisfazione degli esercenti del mercato. Un'ortolana confessa a Nove da Firenze: “Va bene, va bene”. E allora perché i vostri rappresentanti di categoria hanno fatto tanta polemica sull'apertura del piano superiore? “Perché bisogna sempre lamentarsi” sibila la signora. Anche quando le cose vanno bene? “Sì, sempre, sennò non saremmo fiorentini”.

Tant'è vero che alcuni banchi del piano terra sono rimasti aperti ben oltre il consueto orario di chiusura.

A dire il vero qualcuno che si lamenta c'è ancora. Sono gli ambulanti di piazza San Lorenzo, una trentina di persone che stamane si sono incatenate in via del Canto dei Nelli per protestare contro lo spostamento dei banchi decisi dall’attuale amministrazione comunale. La folla dei turisti li guarda sorpresa e lì fotografa incuriosita, incapace di capire cosa ci sia che non va in questa bellissima piazza, oggi baciata dal sole di aprile. I proprietari dei banchi sostengono che sono a rischio 200 posti di lavoro, che i loro figli non hanno futuro.

Da alcune finestre della piazza penzolano dei lenzuoli, scritti dai residenti, che invocano la non rioccupazione da parte degli ambulanti. Chi abita nella zona sente di aver subito per decenni la “dittatura” di una minoranza, che ha anteposto il proprio interesse economico a quello collettivo.

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In effetti i commercianti ambulanti sono una piccola parte della città, ma molto agguerrita, che oltre alle concessioni del suolo pubblico ha sempre occupato anche il dibattito pubblico. E riesce adesso anche ad esprimere un candidato sindaco. Che infatti li difende: “Si trovi immediatamente una soluzione per riportare la gente al lavorare e dare loro un futuro. La soluzione c’è, esiste. Basta applicarla. Gli operatori chiedono soltanto di lavorare, perché non dargli questa possibilità? Nella perdita del posto di lavoro c'è la disperazione del quotidiano, dei sogni infranti dei figli, della difficoltà di dire un no, dell'impossibilità di onorare gli impegni presi in buona fede -tuona il candidato Sindaco di Forza Italia al Comune di Firenze Marco Stella sulla protesta di oggi- La soluzione c’è.

Prevede lo spostamento di una intera fila di banchi da piazza San Lorenzo in piazza del Mercato: si tratta di oltre 40 attività – ricorda Marco Stella -. Questo garantirebbe la permanenza di altre 40 attività in piazza San Lorenzo, il che a sua volta permetterebbe comunque di far passare il trasporto pubblico e liberare l'intera basilica e le cappelle medicee. Un progetto che garantisce il mantenimento dei posti di lavoro e delle imprese. Serve dare un futuro, con fatti concreti, a tutte quelle famiglie che ormai da troppo tempo sono senza lavoro”.

Il candicato sindaco del PD, Dario Nardella, rivendica la bontà della scelta e invita i bancarellai a un nuovo confronto martedì 29 aprile: "Noi abbiamo proposto delle alternative, ma loro non ci hanno mai risposto".

Ribatte il tassista Luca Tani, anche lui candidato al consiglio comunale per Forza Italia: “Le continue contraddizioni di Renzi sono talmente eclatanti da far sorgere un sospetto di asservimento dei media fiorentini all'ex sindaco. a messo in grave difficoltà oltre 80 famiglie, è quello relativo agli ambulanti di San Lorenzo. Quante volte lo abbiamo sentito squalificarne il lavoro per mancanza di qualità, di fiorentinità dei prodotti che vendevano? Come al solito eravamo di fronte a mera demagogia utile solo a realizzare i propri disegni.

Infatti, oggi ho avuto modo di recarmi alla Mostra dell'Artigianato. Sapete cosa c'era? Molti stand di prodotti che di fiorentino, italiano o comunitario non avevano proprio niente! Non è che se vogliamo liberare una piazza a discapito di intere famiglie si può invocare la tradizione fiorentina e se invece si organizza un evento cittadino, pur di fare cassa, quei valori possono venire completamente dimenticati. Questo vuol dire prendere in giro la gente e privare di dignità la politica”.

"Bisogna tenere conto delle esigenze estetiche, turistiche, di vivibilità dei residenti, dei lavoratori, e della ricchezza del mercato di San Lorenzo" afferma Tommaso Grassi, candidato sindaco della coalizione Firenze a Sinistra, Sel e Prc, che propone una soluzione all'annoso problema "Sono necessari banchi che si armonizzino con le architetture esistenti, che seguano una linearità estetica e siano veri e propri elementi di arredo urbano: gli ambulanti si sono detti disposti a rifare tutti i banchi ex novo.

La loro presenza, studiata bene, valorizzerebbe la zona. Ci sono aperture importanti per realizzare strutture di dimensioni ridotte, armoniose, che divengano parte integrante di questa parte di città. Perché il mercato di San Lorenzo è un pezzo di Firenze e della sua storia e non può essere spacchettato. Due banchi qua e là non sono un mercato, anzi, il mercato: San Lorenzo non può sparire. E farlo vivere non significa stipare gli ambulanti in un angolo e non considerare le esigenze dei residenti: sarà tutelato anche chi vive in zona, così come ci sarà una salvaguardia della chiesa, con un ampio spazio fruibile dai turisti e dai fiorentini per valorizzare i beni culturali, mantenendo libera la facciata e vivibile la piazza".

La soluzione è nata durante l'incontro del 23 e confermata in un confronto successivo con gli ambulanti e palesa, dice Grassi, "come una questione così dibattuta sia in realtà stata irrisolta solo per una insufficiente capacità di dialogo e concertazione: ho incontrato gli ambulanti anche l'altro giorno e abbiamo trovato una linea comune sul futuro del mercato". In sintesi l'intesa (da concretizzarsi facilmente in tempi rapidissimi) è di disporre alcuni banchi non invasivi da via Ginori lungo la piazza sul lato dei negozi, non da entrambi i lati, con la prosecuzione lungo via dell’Ariento – Sant'Antonino - fino a piazza del Mercato centrale.

La facciata della chiesa e gran parte della piazza sarà dunque libera. Saranno ampliati i marciapiedi per far passare i cittadini disabili e la carreggiata sarà più che sufficiente per il transito del bussino, la linea C1, come previsto. Per la realizzazione della progettazione unitaria dei banchi anticiperemo i tempi rispetto al 2017, scadenza concordata. Con questo accordo gli ambulanti hanno manifestato l'intenzione di siglare il "Protocollo di tipicità" per la vendita di prodotti made in Tuscany caratterizzanti e tradizionali, un impegno a non commercializzare prodotti contraffatti segnalando prontamente eventuali abusi, con un ulteriore garanzia a impiegare personale solo nel rispetto delle norme vigenti in materia di lavoro dipendente. "L'incentivo agli ambulanti – ha spiegato Grassi – sarà una riduzione della tassa di occupazione del suolo pubblico per chi rispetterà questi impegni e sarà dotato di un marchio di qualità, riconoscibile e chiaro, che il Comune che spero di guidare si farà carico di pubblicizzare e promuovere".

"Basta poco – conclude il candidato sindaco – e sono necessari solo un ulteriore passaggio agli uffici per le questioni tecniche, un altro incontro con esercenti e residenti e con l'Amministrazione, aperto a tutti, e il voto in Consiglio comunale".Foto di

Miriam Curatolo

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