Se n’è andato in punta di piedi, a metà agosto, con molti di noi lontani da Firenze e impossibilitati a partecipare al suo funerale. Con i modi che lo hanno sempre caratterizzato, cortese, pacato, umile.
Alessandro Lazzeri collaborava con questo giornale online da 20 anni. Una conoscenza che va oltre il coordinamento delle attività di una redazione. I nostri ricordi sono in particolare quelli degli incontri conviviali, che occasionalmente ci univano. Sopratutto delle sue storie sulla città del passato, degli inizi giornalistici per Paese Sera.
Una sera entusiasmò tutti con un aneddoto ambientato in un night-club di Pigalle, forse alla sua prima visita a Parigi negli anni ‘70. Raccontò di un cazzotto sferrato a un francese ubriaco, finito al tappeto. Difficile immaginare quell’uomo minuto e gentile, amante degli animali, protagonista di una rissa in un locale notturno. Ma Alessandro era per noi il “decano” della redazione, almeno 15 anni più anziano di tutti gli altri, e per questo ci piaceva ascoltare le sue "memorie".
Approfondimenti
Oggi siamo più vecchi di quanto lo fosse lui quando lo abbiamo incontrato la prima volta.
Se mai esistesse qualcosa dopo di noi, finalmente Alessandro si sarà concesso di raggiungere i compagni cari, quelli con cui gli piaceva spendere la chiacchierata più accesa in una mescita intorno al Mercato Centrale: Carlo Monni, Beppe Pirrone e Stefano, l’adorato fratello scomparso prima di lui. Li starà aggiornando sulle ultime mostre di pittura, sui film belli che ha visto, sui colpi del mercato estivo della Fiorentina. E rideranno insieme.
