Rsa, Rossi: bisogna implementare gli standard

Il capogruppo Pd a Palazzo Vecchio Armentano: “Fondamentale una regia pubblica nelle strutture, la strada da seguire per il futuro”. Nonostante i tamponi negativi al Covid-19, tanti ospiti e operatori messi in quarantena a scopo precauzionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 2020 23:50
Rsa, Rossi: bisogna implementare gli standard

A Firenze è stata allestita tempestivamente all’interno di Montedomini una struttura di cure intermedie con 34 posti letto per ospitare gli anziani positivi al COVID-19 delle Rsa di Firenze, Prato e Pistoia. La Regione è intervenuta standardizzando il subentro nella cabina di regia delle Rsa della sanità pubblica con un’ordinanza.

Tuttavia, c'è da precisare, che ad Arezzo ad esempio, la direzione della Casa di Riposo “V. Fossombroni”, alle 20.00 di oggi, non aveva ancora ricevuto i risultati dei 150 tamponi effettuati ad ospiti ed operatori dell’istituto mercoledì 15 aprile.

“Trovo importante la posizione del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in merito alla necessità di criteri sanitari più stringenti da rispettare per le Rsa”. Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio. “Questa pandemia, com’è noto, ha messo in grave pericolo le generazioni più anziane e queste strutture sono diventate la prima linea dell’emergenza. – spiega Armentano- Fare il massimo a tutela delle generazioni più anziane è l’azione prioritaria da portare avanti con ogni mezzo adesso, garantendo test e tamponi agli operatori e l’utilizzo dei necessari DPI; va sostenuto quindi lo sforzo fatto in questo senso che deve essere portato avanti in modo incisivo.

Implementare gli standard necessari all’accreditamento delle Rsa si rivela la strada da percorrere per il futuro, soprattutto in relazione alla loro capacità di risposta ad eventuali nuove emergenze sanitarie in termini organizzativi e di risorse umane. Sarà opportuno valutare l’inserimento o il rafforzamento di medici del sistema sanitario pubblico all’interno delle strutture, incaricati dalle Asl del territorio. Così come un elemento cruciale è rappresentato dal lavoro, dal momento che l’assenza di un contratto unico nazionale per il privato può favorire disparità che, oltre a determinare una sperequazione tra gli stessi operatori nel settore pubblico, non fa altro che amplificare eventuali problematiche di tipo gestionale quando ci si trova di fronte a situazioni complicate come quella in corso.

Ora viene la gestione dell’emergenza, dopo bisognerà fare le doverose riflessioni per disegnare un cambio di passo, in un tavolo di confronto tra istituzioni, sindacati, operatori della sanità e tutti i soggetti coinvolti. E la regia pubblica, in questo frangente, deve avere un ruolo fondamentale, come ha messo in evidenza anche Cgil Toscana. Il Comune di Firenze, già sede di eccellenze, pensiamo a Montedomini, può andare avanti su quanto già ben intrapreso e diventare un modello innovativo, creando un percorso virtuoso di presa in carico dell’anziano, con azioni di prevenzione e tutela dalla fascia over 65 fino a quella più avanzata.

Un modello che dovrà inevitabilmente coinvolgere i professionisti della sanità che si occupano degli anziani e le realtà già protagoniste da decenni nella tutela di queste categorie così fragili”.

L'Azienda pubblica per i servizi alla persona “Virginia Borgheri” di Castellina in Chianti, che gestisce da alcuni anni le due Rsa in maniera unitaria (Virginia Borgheri, a Castellina in Chianti, e Villa Chigi, a Castelnuovo Berardenga), ha avviato, nei giorni scorsi in via precauzionale, la quarantena per gli operatori sociali e sanitari ospitandoli nelle strutture in cui lavorano. Esito negativo invece per i tamponi effettuati su ospiti e operatori della Casa di Riposo di Sant'Agnese, gestita da una cooperativa.

“Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus - affermano i sindaci di Castellina in Chianti, Marcello Bonechi, e di Castelnuovo Berardenga, Fabrizio Nepi - gli operatori sociali e sanitari delle due Rsa hanno gestito la situazione con grande attenzione e sensibilità verso gli ospiti. Le due amministrazioni comunali hanno dato da subito la loro disponibilità e le mascherine, introvabili nelle prime settimane dell’emergenza, sono state sempre destinate in via prioritaria alle due strutture, considerate luoghi più esposti alla diffusione del virus.

I test effettuati nei giorni scorsi su ospiti e operatori delle due Rsa hanno dato esito negativo e questa è una bella notizia per i nostri territori, ma non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia. La lotta contro il virus non è assolutamente finita e occorre il contributo e la responsabilità di tutti per uscire prima possibile da questa situazione di emergenza sanitaria, sociale ed economica. Ringraziamo - concludono i due primi cittadini - il direttore e il consiglio di amministrazione dell’Asp Virginia Borgheri, presieduto da Andrea Pucci, per aver applicato da subito tutte le misure possibili per contenere la diffusione del contagio e ringraziamo anche la Protezione Civile della Provincia di Siena che, tramite l’Associazione La Racchetta, ha fornito il materiale per ospitare i dipendenti all'interno delle due strutture”.

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