Rosticceria illegale chiusa a Prato

Sequestrati alimenti e attrezzi oltre al locale. L'uomo che consegnava a domicilio è risultato privo di patente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2024 18:29
Rosticceria illegale chiusa a Prato

La Polizia Municipale ha scoperto e chiuso una attività di trasformazione e vendita a domicilio di alimenti che operava illegalmente sul territorio pratese.

Gli agenti hanno notato nel Macrolotto Zero un quadriciclo leggero furgonato che stava sostando al lato della strada e un uomo che scaricava alcuni contenitori di polistirolo per consegnarli ad una ditta antistante. Avvicinatisi al veicolo hanno accertato che all’interno erano presenti vari contenitori con pietanze cotte e attrezzature per il confezionamento consistenti in piccoli contenitori, buste di plastica ed una cassetta contenente denaro contante per oltre 400 euro.

Alla richiesta dei titoli inerenti l’attività economica e dei documenti identificativi, di soggiorno e di guida l’uomo ha dichiarato di di avere lasciato a casa tutti i documenti e così è stato accompganto alla sua abitazione dove è stato accertato che, in totale violazione delle norme Urbanistico-edilizie e igienico-sanitarie era stato allestito un fondo ad uso garage in parte ad abitazione ed in parte a cucina/rosticceria per attività di tipo professionale, evidenziate sia dalla tipologia di attrezzature sia dalla notevole quantità di materie prime alimentari immagazzinate.

L’uomo era inoltre privo di qualunque documentazione inerente l’attività in essere di preparazione e vendita pasti che pertanto era completamente abusiva.

Ad ulteriori controlli l'uomo è risultato anche privo di patente e di assicurazione del veicolo usato per il porta a porta ed è stato quindi sanzionato per guida senza patente e il veicolo è stato sequestrato sia per la mancanza di assicurazione sia perché utilizzato come banco per la vendita.

E' stata sequestrata anche la merce in vendita sul veicolo, consistente in 15 contenitori di polistirolo con cibarie tipiche orientali, il denaro provento delle vendite e tutte le attrezzature e scorte alimentari trovate nel laboratorio clandestino, fra cui una macchina impastatrice, 100 uova, 100 kg di riso e 200 kg di farina, nonché sacchetti e altra attrezzatura minuta per un totale di 9 mila pezzi.

Il locale utilizzato per la trasformazione degli alimenti è stato sequestrato ed è stato aperto un fascicolo per l’accertamento degli abusi edilizi perpetrati complessivamente nell’immobile ad uso rimessa. Complessivamente allo “chef” abusivo sono state comminate sanzioni amministrative per circa 14 mila euro.

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