Rossi: "Nodi infrastrutturali toscani in fase di risoluzione. E rilancio della Costa"

Ma il Decreto "sblocca-italia" sblocca la Toscana?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 agosto 2014 15:40
Rossi:

FIRENZE– Nel corso di una intervista rilasciata al TGR RAI, il presidente Enrico Rossi è tornato sulla richiesta di aiuto per rilanciare la promozione della Costa, dopo una estate negativa a causa del tempo inclemente, da lui avanzata nei confronti di alcune celebri personalità toscane del mondo dello spettacolo: Leonardo Pieraccioni e Carlo Conti, che hanno già risposto positivamente, Irene Grandi, Andrea Bocelli e Giorgio Panariello. “Si tratta di importanti artisti toscani cui chiediamo aiuto per il rilancio del turismo balneare in difficoltà – ha detto Rossi -, chiediamo loro di diventare testimonial in una operazione del tipo Pubblicità Progresso su cui lavoreremo nei prossimi giorni.

Ovviamente a questo si unisce il lavoro e l'impegno di tutti i settori della Regione che lavorano al turismo e alla sua promozione. Insieme credo che possiamo farcela perchè per la prima volta si gioca facendo sistema e uniti”. Altro tema affrontato quello delle infrastrutture, dopo il decreto governativo Sblocca Italia che ha finanziato alcune dei progetti toscani. “Bene, molto bene per quanto riguardo la linea ferroviaria Lucca-Pistoia – ha sostenuto il presidente -, evidentemente salire sui treni come ho fatto, protestare, porta a dei risultati.

Il Governo ha stanziato 220 mln, la Regione ne aggiungerà altri 200 oltre ai 36 già stanziati per l'eliminazione di una decina di passaggi a livello sulla stessa linea. Questo significa portare a tempi ragionevoli, come i 50 minuti o anche meno della Pisa-Firenze, la percorrenza tra Lucca e il capoluogo regionale. Una vera e propria rivoluzione”. “Credo poi che vada risolto il nodo dell'autostrada Tirrenica – ha aggiunto Rossi -. C'è un buco sulle carte geografiche europee tra Rosignano e Civitavecchia che deve essere riempito.

E lo deve eesere con una infrastruttura di tipo autostradale; a me non interessa che la faccia tizio o caio, e da dove arriveranno i finanziamenti, che sono un problema del Governo. Dopo sessanta anni, questo è importante, questo problema va risolto perchè senza soluzione la Costa è destinata davvero alla marginalità e al sottosviluppo”. Infine il presidente Rossi ha toccato una serie di altri problemi aperti:”C'è una questione con Autrostrade per l'Italia, cui la Regione ha rilasciato tutti i permessi per quanto riguarda la terza corsia della Firenze Mare, la realizzazione degli svincoli e anche per gli interventi sulla A1; è ora che i lavori partano e non ci si affoghi nella burocrazia e nei tanti ritardi che hanno penalizzato la Toscana.

Occore poi risolvere il nodo del sottoattraversamento dell'Alta Velocità a Firenze, che è centrale per eliminare i ritardi dei treni regionali – ha aggiunto –, i lavori sono fermi da troppo tempo, ed è anche questo un problema del Governo. Come ha auspicato anche il sottosegretario Luca Lotti, contiamo entro settembre di avere le soluzioni nel loro complesso. Bene anche i finanziamenti per la tramvia a Firenze e per gli aeroporti, aspettiamo anche il completamento della Siena-Grosseto, altro punto fondamentale”. “A questo punto si può dire – ha concluso il presidente Rossi l'intervista – che in questi quattro anni e mezzo abbiamo fatto passi avanti importanti, che sono sicuro potranno essere risolti in via definitiva con l'impegno del Governo.

E la Toscana fa davvero un salto di qualità sulle infrastrutture”.

"Alla guida del Governo c'è un toscano, e alcuni ministri sono toscani -afferma Emiliano Baggiani di TOSCANA STATO, movimento per l'Indipendenza della Toscana- ma per la Toscana non si percepisce nessun trattamento di privilegio, che certo non vogliamo, come neppure vogliamo una completa insensibilità verso le esigenze del territorio come invece sta accadendo. E tutto ciò è un indizio, un gradiente, che Matteo Renzi sia in realtà un mero passacarte di decisioni prese altrove, ben lontano dagli interessi della Toscana.

Nel decreto sblocca-Italia, cosiddetto, sono previste solo le briciole per la Toscana. Inoltre il nome altisonante non è giustificato da un investimento così modesto (circa 10 miliardi di euro) che invece, per risollevare una economia in stato terminale, richiederebbe una cifra ben più elevata di investimenti pubblici, come da manuale di economia politica. Sostanzialmente è un altro proclama privo di contenuti, o quasi, fatto da questo Governo. Arrivano i soldi, o almeno dovrebbero, per due opere inutili, perlomeno non strategiche : il potenziamento della ferrovia Lucca-Pistoia e il famigerato ampliamento di Peretola.

Per quanto riguarda la ferrovia Lucca-Pistoia, è sicuramente una cosa buona, ma è un di più superfluo rispetto a quello che serve veramente alla Toscana occidentale. All'economia della Toscana occidentale, non ci stancheremo mai di ripeterlo, serve l'autostrada e la ferrovia Lucca-Modena, per collegare l'area vasta e il porto di Livorno alle economie polarizzanti della pianura padana e al Brennero. Serve che al Porto di Livorno, strategico per tutta la Toscana, siano finalmente sbloccati i lavori per la Darsena Europa.

Serve il potenziamento della pontremolese e dell'autostrada della Cisa, che allo stato attuale è quasi indegno chiamare autostrada. Serve il potenziamento dell'aereoporto di Pisa e non quello di Peretola : Firenze deve essere collegata meglio al capoluogo pisano potenziando la ferrovia, e quindi recando sollievo ai pendolari che tutti i giorni viaggiano su quel tratto, e trasformare quella mulattiera che è la Firenze-Pisa-Livorno in una superstrada degna di questo nome (ma guai a mettere il pedaggio) .

Togliere Grosseto dalla marginalità del contesto toscano e potenziare i collegamenti da e per Firenze. Nel male però c'è un bene : sembra che ci sia un ripensamento circa l'autostrada tirrenica di cui abbiamo sempre avuto il dubbio che servisse solo a portare più velocemente qualche (ex)ministro nostrano a Roma. Alla Toscana non serve collegarsi a Roma, o almeno non è la priorità, alla Toscana serve collegarsi con le economie produttive e potenziare gli scambi commerciali incentrati sul porto labronico.

Ma di tutto questo non avviene nulla e resta la rabbia e il rancore constatare che la Toscana perda dai 4 ai 7 miliardi di euro del proprio gettito fiscale (fonte CGIA Mestre), senza che venga dotata delle infrastrutture necessarie alla propria ripartenza economica."

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