Risposta alla testimonianza di una lettrice (figlia ferita)

È possibile spezzare le catene del maltrattamento da una generazione all'altra?

Paola
Paola Marangio
20 novembre 2021 15:17
Risposta alla testimonianza di una lettrice (figlia ferita)

Buongiorno dottoressa, ho letto il suo articolo su Nove Firenze  e l'ho trovato molto interessante, anzi questo argomento dovrebbe trapelare molto di più, visto il disagio e i traumi di questi figli di narcisisisti di cui io faccio parte, infatti io ho mia madre, sull'articolo concordo su tutto tranne su un punto, la compassione verso il genitore in quanto anche lui deve aver subito lo stesso trattamento da uno o da entrambi i genitori, in effetti è un disturbo di personalità che si tramanda di generazione in generazione, fino a quando non si spezza questa catena di abusi, infatti secondo me mio nonno materno era a sua volta narcisista, da quello che mi hanno raccontato, visto che è morto prima della mia nascita, ma secondo il mio parere, ciò non giustifica il comportamento di questi genitori disfunzionali, perché l'imitare un genitore abusante è una scelta, con tutta probabilità si nasce con questa indole negativa, altrimenti non si spiegherebbe il perché diversi figli nati e cresciuti dagli stessi genitori non tutti diventano narcisisisti manipolatori, un esempio sono io e mio fratello, siamo completamente diversi, io molto sensibile, empatica, lui invece ha preso da mia madre, prepotente, arrogante, logorroico, bugiardo ecc. Eppure entrambi siamo nati e cresciuti con gli stessi genitori, mio padre era come me, succube di mia madre. Quindi per me questo concetto di comprendere il soggetto abusante è sbagliato, perché in questo modo si fa cascare la vittima in altri abusi, siccome il tuo genitore abusante, a sua volta è stato abusato durante l'infanzia e quindi è un soggetto fragile, il figlio deve comprendere e accettare il genitore abusante, ma è proprio di questo buonissimo che fanno leva i genitori narcisisisti, se non si mettono dei sani limiti e paletti, i narcisisisti prendono il sopravvento sulle loro vittime, invece andrebbe fatto passare il messaggio, che la vittima sono i figli, che hanno tutti i diritti di vivere la loro vita in santa pace e che solo lasciando il genitore abusante da solo, di fronte alle sue responsabilità, perché è solo restando solo che può veramente rendersi conto del vuoto interiore che hanno e che riempiono abusando degli altri, non è di certo con la compassione e con la bontà che potranno capire il male che fanno, perché lo prenderanno come una debolezza della loro vittima e si convinceranno ancora di più che i loro metodi abusivi funzionano e continueranno a farli e anzi aumenteranno la dose. Secondo me con questi soggetti più che comprensione ci vuole un pugno duro, in fondo sono come bambini di tre anni, non si può permettere che facciano tutto quello che vogliono ma mettere dei sani paletti che molto spesso non vengono accettati e si scatena una guerra senza fine, questo sta a significare che il soggetto abusante è estremamente psicopatico e c'è ben poco da fare, se non allontanarsi del tutto, d'altronde non si vogliono neanche curare e anzi chi la pensa diversamente da loro, sono i pazzi da curare. Purtroppo viviamo in una società malata dove dilagano preconcetti malati, dove i genitori sono sempre genitori, anche se ti hanno reso la vita un inferno, la gente non capisce perché non ha provato sulla propria pelle cosa vuol dire, infatti solo chi vi è passato in quell'inferno può capire. Questa società deve cambiare, tutti i figli hanno diritto di vivere la propria vita in piena libertà, libertà di decidere, di pensare diversamente da chi li ha messi al mondo, libertà perché no anche di una sbagliare, perché solo sbagliando si impara, si cresce, si matura, i figli di genitori narcisisisti sono diventati grandi in fretta, io personalmente a 6 anno rimanevo a casa da sola, dopo la scuola pulivo casa, perché le madri narcisiste vogliono figli subito indipendenti, perché non hanno tempo di stare dietro ai figli, perché i figli servono a fare quello che loro non vogliono fare, perché i figli nascono per accontentare il genitore abusante e per cercare di renderlo felice, cosa impossibile, perché nessuno può dare la felicità ad un altra persona, i figli nascono per far in modo di realizzare tutto quello che il genitore abusante non è riuscito a realizzare, il genitore riversa sui figli tutti i suoi sogni mancati. In poche parole i figli di narcisisisti sono condannati a vivere una vita non loro...fino a quando non iniziano a ribellarsi e a non cedere più a nessuna angheria.

(lettera firmata)

Carissima M., la ringrazio per la sua testimonianza è preziosa perché permette a chi è ancora chiuso nel silenzio di sentire che la propria storia e quel che si è subito è raccontabile senza vergogna. Su una cosa lei ha profondamente ragione: spezzare la catena ripetitiva degli abusi emotivi e le negligenze è l’unica soluzione. Sembra che nella sua famiglia il tentativo di cambiamento sia già in atto da almeno 2 generazioni. Mamma se ho ben capito è cresciuta con un padre narcisista e una madre succube , nello scegliere un partner ha cercato di cambiare il proprio destino cercando un uomo ben diverso dal proprio padre che le garantisse un futuro diverso esprimendo un femminile non sottomesso.

Ahimè sembra che sua madre si sia ritrovata semplicemente a parti invertite non risolvendo il problema ma replicandolo. Lei e suo fratello vi ritrovate ad essere la seconda generazione con lo stesso dilemma senza soluzione: meglio soccombere o nuocere? In questi termini è un gioco a perdere in ogni caso, pare che suo fratello abbia cercato di invertire nuovamente la rotta rispetto al maschile, lei invece sta cercano una terza via che è quella realmente risolutiva ma al tempo stesso la più difficile: cercare di essere qualcosa di nuovo (né uguale né contraria ai modelli del passato).

Quando ci si cimenta in un’impresa come la sua si ha bisogno di energie e di supporto. Spesso la rabbia (nel suo caso verso mamma) è protettiva rispetto al dolore che risucchierebbe energie indispensabili per andare avanti ma a lungo andare va abbandonata anche quella per poter vivere la propria vita appieno, come giustamente ambisce lei. Non resti sola in questo percorso, e buona fortuna!

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La psicologa risponde — rubrica a cura di Paola Marangio

Paola
Paola Marangio

Psicologa, psicoterapeuta e mediatrice familiare. Referente del sito PsicologiaFirenze.it. Membro dello staff clinico e didattico dell’Istituto di Terapia Familiare di Siena, ha lavorato nell’equipe del Centro di Terapia Familiare della ASL 10 di Firenze e si è occupata delle valutazioni psico-ambientali delle commissioni medico legali INPS. Collabora con la cooperativa sociale Matrix onlus in ambito della disabilità e psichiatria. Per inviare quesiti scrivere a: marangio@psicologiafirenze.it

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