Rifondazione e SPC in piazza contro il caro bollette

Stamani in piazza Dalmazia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2022 15:08
Rifondazione e SPC in piazza contro il caro bollette

Mobilitazione anche a Firenze contro il caro bollette. La campagna è promossa da Rifondazione comunista è arrivata stamani in piazza Dalmazia con incontro a cui hanno partecipato anche Enrico Carpini (Territori Beni Comuni) e Lorenzo Ballerini (Campi a Sinistra).

Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi, consigliere comunale Sinistra Progetto Comune:

“Questa mattina abbiamo partecipato alla conferenza stampa lanciata da Rifondazione Comunista – Sinistra Europea per ribadire la necessità di politiche energetiche adeguate al XXI secolo e sostenibili: il pianeta può sopravvivere all'umanità, pretendere scelte radicali e rapide è un atto di egoismo per la sopravvivenza della nostra specie, ma chi governa sembra dimenticarlo. Crisi sanitaria ed economica segnalano la necessità di scelte chiare, dalla parte delle classi sociali più in difficoltà e fragili”.

Queste invece le dichiarazioni di Lorenzo Palandri, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Firenze“Ringraziamo gli istituzionali della sinistra presenti questa mattina con noi in piazza (oltre al gruppo consiliare di Firenze c’erano anche Territori Beni Comuni della Città Metropolitana, con Enrico Carpini, e Campi a Sinistra, con Lorenzo Ballerini). La nostra iniziativa è nazionale ma a disposizione per la costruzione di percorsi unitari, tanto nella società, quanto a livello elettorale. Abbiamo bisogno di conflitto e opposizione, per difendere la vita quotidiana di chi vive del proprio salario, a loro dobbiamo unità ed efficacia.A Firenze prosegue la campagna Aranc’è con la vendita delle arance solidali, per creare una cassa di resistenza da mettere a disposizione a chi deve scegliere se arrivare a fine mese o accendere il riscaldamento. L'abbiamo collegata alla mobilitazione nazionale di cui riportiamo la piattaforma”.

Questa la nota nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

“Oggi e domani saremo in piazza in tutta Italia per la campagna contro l’aumento delle bollette e il carovita. L’aumento dei prezzi che ha toccato a gennaio il 4,8% trainato dall’aumento delle bollette di luce e gas colpisce duramente soprattutto lavoratori dipendenti e autonomi, i ceti popolari in generale, già allo stremo a causa della crisi e di salari e pensioni tra i più bassi d’Europa. Ci sono 5 milioni di lavoratrici e lavoratori che hanno stipendi mensili sotto i mille euro e centinaia di migliaia di partite iva hanno dovuto cessare l’attività.

Nel nostro martoriato paese ben il 27% della popolazione è a rischio povertà. La situazione per le famiglie a basso reddito è molto più grave di come viene dipinta dalle statistiche per la concomitanza di due fattori. Il primo è che tanto più basso è il reddito, tanto più assorbente diventa la quota di salario destinata all’acquisto dei beni di prima necessità e a pagare le bollette, arrivando in molti casi ad assorbirlo tutto.

In secondo luogo perché sono proprio questi beni di sussistenza ad aver subito insieme alle bollette aumenti esorbitanti. Altro che 4,8%! Generi di base indispensabili come l’olio, la verdura e la pasta sono aumentati secondo l’Istat fino a due tre volte il tasso d’inflazione!E una situazione drammatica prodotta da anni di blocchi contrattuali, di aumenti così limitati, non solo nei contratti pirata, da essere annullati dall’inflazione in pochissimo tempo anche perché ancorati a un indice, l’IPCA che esclude i prezzi dell’energia.E’ ora di rilanciare le lotte per imporre al governo e ai padroni salari dignitosi nel pubblico e nel privato contro l’intenzione palese di scaricare l’inflazione sui salari e sulle pensioni.Chiediamo al governo di approvare subito un provvedimento di blocco degli aumenti delle bollette come in Francia e Spagna, di calmierare i prezzi dei beni di prima necessità, di introdurre un salario minimo legale di 10 euro netti all’ora per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, di reintrodurre uno strumento automatico di adeguamento di salari e pensioni all’inflazione come la scala mobile”.

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