Riders: seminario Cgil oggi a Firenze con 3 parlamentari di maggioranza

Le richieste del sindacato al Governo: “Un tetto alle collaborazioni occasionali, estensione dei versamenti contributivi”. Uiltucs: "Apprezzabile l'Emendamento, ma restiamo uniti" Sulla vertenza Just Eat sindacato pronto a mobilitarsi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2019 23:45
Riders: seminario Cgil oggi a Firenze con 3 parlamentari di maggioranza

Firenze, 7-10-2019- “In merito all'accordo di maggioranza trovato in Senato, ci sono dei passi in avanti in particolare sul superamento della paga a cottimo e le tutele del lavoro subordinato per chi collabora in maniera continuativa, ma questa norma rischia di essere inapplicata visto che le piattaforme ormai usano solo collaborazioni occasionali. Chiediamo un tetto alle collaborazioni occasionali e l'estensione dei versamenti contributivi, proprio per evitare la via di fuga delle piattaforme come ha deciso di fare Just Eat in questi giorni”: così Ilaria Lani di Nidil Cgil Firenze, durante il seminario “Road to rights”, organizzato dal sindacato e dedicato alla condizione dei ciclofattorini-riders, oggi pomeriggio a Firenze alle Murate.

Inoltre, “sulla vertenza Just Eat, che interessa circa 100 riders fiorentini, abbiamo chiesto un incontro all'azienda per scongiurare che i ciclofattorini rimangano a piedi e con meno tutele. Se non ci saranno risposte siamo pronti alla mobilitazione”, ha continuato Lani.

Durante l’iniziativa alle Murate, sono intervenuti tre parlamentari dell’attuale maggioranza di governo (Debora Serracchiani del Pd, Francesco Laforgia di LeU, Jessica Costanzo di M5s) e diversi riders (non solo di Firenze, ma anche di altre città). Ha concluso i lavori del seminario Paola Galgani, segretaria generale di Cgil Firenze: “In questa città i riders hanno dato prova di capacità di organizzazione e mobilitazione sulle vertenze, e la Cgil è stata al loro fianco. Alle domande che pongono bisogna rispondere affrontando il tema da più parti, valorizzando il ruolo della contrattazione collettiva e quello delle rappresentanze sindacali. La questione riguarda i riders ma anche tutti i lavoratori della cosiddetta Gig Economy”.

"La proposta di emendamento al decreto legge Crisi, che riguarda i rider, sembra andare nella direzione giusta: la presenza di diritti sindacali insieme a retribuzione e tutele dignitose". È il commento della Unione italiana lavoratori del turismo, commercio, servizi, che si occupa dei lavoratori della Gig Economy. "D'altronde - spiega il sindacato - anche in Francia la legge sul lavoro tramite piattaforme prevede il diritto di rappresentanza sindacale per i gig worker". "Nella sfida che le tecnologie impongono oggi al mercato del lavoro, - incalza la Uiltucs - le parti sociali devono mettere al primo posto una cosa sola: la persona.

I dati, gli algoritmi, la privacy devono essere strumenti utili per ottenere condizioni di lavoro dignitose al passo coi tempi". "Abbiamo assistito, durante le ultime audizioni in Commissione al Senato, a un tentativo di lobbying poco etico da parte di chi ha voluto giocare la carta disperata del “divide et impera" tra i rider per evitare di migliorare il decreto legge". "Come Uiltucs - aggiunge il sindacato - chiediamo ad Assodelivery e alle aziende delle consegne a domicilio una responsabilità sociale di impresa capace di mettere al centro i diritti dei lavoratori.

Siamo pronti al confronto già da tempo con una nostra proposta capace di coniugare flessibilità e diritti, cioè quello che vogliono i fattorini". "Ci auguriamo comunque - conclude la Uiltucs - che la legge possa davvero rispecchiare le attese, sia di chi fa il fattorino come lavoro principale, sia di chi lo fa come secondo lavoro o lavoro marginale".

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