Ricusato il giudice del processo Il Forteto, sarà sostituito da uno nuovo. Udienze da rifare

La decisione è stata accolta dalla corte di appello del tribunale di Firenze. L’ex Presidente della Commissione regionale d’inchiesta Mugnai (Fi): «L’ennesimo tradimento alle vittime da parte delle istituzioni». Chincarini: indignazione e sconcerto

Redazione Nove da Firenze
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24 luglio 2014 17:13
Ricusato il giudice del processo Il Forteto, sarà sostituito da uno nuovo. Udienze da rifare

FIRENZE- Clamoroso colpo di scena al processo il Forteto. Il mese scorso Rodolfo Fiesoli (a processo per presunti maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti dei piccoli ospiti della struttura) aveva annunciato l'intenzione di voler ricusare il giudice tramite i propri legali. In queste ore si viene a sapere che la richiesta è stata accolta dalla Corte di appello e il giudice Marco Bouchard sarà sostituito. Al suo posto dovrebbe arrivare Francesco Maradei. Ma adesso si profila la possibilità di dover ripetere buona parte del processo. Non è escluso anche anche i giudici a latere possano, a questo punto, cambiare.

“Accogliere la richiesta di ricusazione del giudice del processo sul caso Forteto è un segnale gravissimo e preoccupante - afferma il consigliere regionale del PD Paolo Bambagioni. Le istituzioni a suo tempo hanno compiuto un errore gravissimo affidando i minori ad una struttura che invece di proteggerli li ha nuovamente offesi ed ora che si dovrebbe fare finalmente giustizia, si pongono le condizioni perché tutto finisca nel nulla, con buona parte del processo da rifare e avviando tutta la vicenda alla prescrizione dei reati che in alcuni casi scatterà nel 2015. Nella ricusazione del giudice e nel recente mancato commissariamento della cooperativa vedo la precisa volontà di proteggere in qualche modo il sistema Forteto e non andare al cuore delle responsabilità dei crimini perpetrati per anni ai danni di innocenti bambini”.«Sono indignato.

Da parte delle istituzioni questo è l’ennesimo tradimento alle vittime del Forteto, uno schiaffo alla verità processuale che con estrema chiarezza si era andata delineando». Non usa mezzi termini l’ex Presidente della Commissione regionale d’inchiesta sugli affidi dei minori che ha esaminato la vicenda drammatica del Forteto Stefano Mugnai (FI) nel commentare l’accoglimento della richiesta di ricusazione del presidente del collegio giudicante del processo su maltrattamenti e violenze sessuali su minori in quella comunità, procedimento che vede come imputato principale il ‘Profeta’ Rodolfo Fiesoli insieme a 22 dei suoi pretoriani. Proprio i legali di Fiesoli avevano depositato il 9 giugno scorso la richiesta di ricusazione annunciata al termine dell’udienza che si era svolta tre giorni prima, il 6 giugno, durante la quale, secondo i legali, il presidente della corte avrebbe espresso una «anticipazione del giudizio».

Oggi quella richiesta è stata accolta. «A pensar male si fa peccato ma si rischia purtroppo di azzeccarci se, come in questo caso, si hanno fin troppi elementi da mettere in fila, dalle denunce di pressioni ricevute a livelli estremi pronunciate a suo tempo da Bruno Vespa che intendeva occuparsi del Forteto nel suo Porta a Porta – ricorda Mugnai – al recente dietrofront del Ministero sul commissariamento della cooperativa richiesto dagli ispettori e alle decine di casi conclamati di pregiudizio positivo verso il Forteto da parte delle istituzioni nonostante sentenze già passate in giudicato per reati specifici.

A tutto ciò oggi si aggiunge questa decisione assolutamente straordinaria che desta inquietudine, oltre che indignazione». «La tragica storia del Forteto – conclude Mugnai – va raccontata fino in fondo anche attraverso quella verità processuale che l’andamento delle udienze lasciava chiaramente intuire. Oggi siamo sgomenti, soprattutto pensando al coraggio delle vittime che hanno denunciato quanto subito al Forteto nella loro minore età. Con questa decisione le istituzioni tradiscono quei ragazzi.

Di nuovo»."Sono allibita da quanto è accaduto. Sembra l'ennesima dimostrazione che c'è davvero qualcosa di grosso dietro la vicenda del Forteto". Lo dichiara in una nota la Capogruppo Maria Luisa Chincarini, ex membro della commissione d'inchiesta sugli affidi dei minori, a proposito della ricusazione del Presidente del Collegio giudicante nel processo a Rodolfo Fiesoli e ai ventidue membri della Cooperativa. Richiesta depositata proprio dagli avvocati di Fiesoli e oggi accolta. "Sulla vicenda del Forteto stanno accadendo troppe cose strane: prima viene negato il Commissariamento da parte del Governo, oggi si accetta la ricusazione pretesa dagli imputati", aggiunge Chincarini.

"Sembra che le Istituzioni di ogni ordine e grado facciano di tutto per tutelare una realtà dietro la quale sorge il sospetto esserci qualcosa di davvero inquietante. Proprio quelle Istituzioni che dovrebbero tutelare le vittime e favorire verità e giustizia sembrano impegnate a fare tutto il contrario". "La ricusazione del Presidente è un fatto straordinario, mai avvenuto prima a Firenze. Persino Berlusconi, uomo non di poco peso in Italia, è mai riuscito ad ottenerla in uno dei suoi processi ", continua Chincarini.

"Sembra proprio che si voglia far di tutto per lasciar sole le vittime degli abusi del Forteto che con tanto coraggio hanno avuto la forza di denunciare quanto subito in decenni di sevizie e malversazioni. Il nostro auspicio è che la giustizia, nonostante tutto, potrà continuare a fare il proprio corso. Noi, dal canto nostro, continueremo a vigilare su questa oscura vicenda, facendo tutto il possibile affinché certe manovre non rimangano taciute, certi che alla fine saranno individuate tutte le responsabilità e la verità".

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