Forteto, accuse su mancato commissariamento della struttura

La relazione degli ispettori e le motivazioni del Governo al centro della discussione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 luglio 2014 15:52
Forteto, accuse su mancato commissariamento della struttura

Il Forteto non sarà commissariato: "il Governo Renzi si è preso una responsabilità gravissima nell’assecondare le pressioni ricevute dal Partito democratico locale, sindacati e centrali delle cooperative a difesa de Il Forteto” hanno commentato i consiglieri regionali Mugnai, Donzelli e Chincarini.

“Leggendo le carte ufficiali del supplemento di ispezione straordinaria che ha giustificato il non commissariamento del Forteto la rabbia diventa quasi incontenibile - hanno aggiunto - il gruppo dirigente della cooperativa resta in perfetta continuità gestionale con il passato, così facendo i lavoratori dentro la cooperativa che sono chiamati a testimoniare saranno evidentemente sotto pressione e coloro che hanno denunciato vivranno in condizioni lavorative inaccettabili""Mai fatto pressioni su nessuno a proposito del caso Forteto.

Abbiamo solo chiesto, e lo ribadiamo, di non confondere le responsabilità dei singoli soci su cui è in corso un processo, con la realtà produttiva della cooperativa che dà lavoro direttamente a oltre 100 persone, oltre all’indotto, e rappresenta una delle realtà occupazionali più importanti del Mugello" così il segretario generale della Fai-Cisl di Firenze e Prato, Emilio Sbarzagli, a proposito delle “Abbiamo sempre chiesto che la Magistratura facesse piena luce sui terribili fatti denunciati, per i quali è in corso un processo penale che stabilirà le responsabilità e su cui sarebbe giusto che la politica non speculasse” dice Sbarzagli.

“Non compete al sindacato – ma nemmeno alla politica - pronunciare sentenze, né di condanna, né di assoluzione. Continuare a confondere le responsabilità individuali dei singoli soci con l’attività della cooperativa non solo è ingiusto e contrario allo stato di diritto, ma rischia di causare un danno irreversibile a questa importante attività produttiva”“Ci pare che l’atteggiamento di certi politici ricordi quanto avveniva nella ‘Prima repubblica’, con la politica che pervadeva tutti gli ambiti della vita civile e produttiva.

Noi crediamo invece che ognuno debba fare il suo mestiere. Lasciamo che ad occuparsi di giudicare e emettere sentenze sia la Magistratura. E che l’economia sia libera da condizionamenti politici. Di qualunque colore.”

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