Riapertura delle scuole 0-6 anni, la Cgil: “Sperimentiamo nuove modalità”

La Fp Firenze: “Interessante il dibattito lanciato da alcuni sindaci. Nei mesi di maggio e giugno nuovi rapporti numerici, nuovi spazi. Vecchie modalità didattiche ed educative devono trovare una sintesi con le disposizioni di sicurezza e di prevenzione del contagio per tutti: bambine e bambini, lavoratori e lavoratrici dei servizi educativi e scolastici all’infanzia”. A Prato non si paga pre e post scuola per i mesi di sospensione delle lezioni. Cellai, Bisconti e Albisani (Forza Italia): “Ad oggi per gli studenti un futuro incerto e senza meritocrazia. Nardella può garantire la teledidattica per tutti a Firenze?”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 aprile 2020 14:47
Riapertura delle scuole 0-6 anni, la Cgil: “Sperimentiamo nuove modalità”

Firenze, 21-4-2020- "E’ con grande interesse che, in queste ore, seguiamo il dibattito pubblico generato dai sindaci dell’area metropolitana fiorentina sul confronto riguardo la riapertura dello scolastico e infanzia 0-6 -intervengono Giancarla Casini (Cgil Firenze), Jacopo Geirola (Fp Cgil Firenze)- Premettendo che il digitale non può sostituire l’elemento fondamentale della presenza degli insegnanti e che soprattutto nella fase prescolastica, nidi e scuola dell’infanzia, è del tutto inutile, riteniamo necessario fin d’adesso che il dibattito in corso sulla Fase 2, dopo lunghe settimane di lockdown, debba coinvolgere l’ambito scolastico ma che questo debba essere sotto la regia nazionale. E’ altrettanto evidente che la necessità di tenere insieme salute e sicurezza nell’’ambito dei servizi prescolastici ponga maggiori interrogativi, e siamo chiamati tutti ad un maggior rigore con la consapevolezza che consentire ai bambini di uscire quanto prima dall’isolamento, permettendo loro di crescere ed imparare, sia una priorità per il Paese. La situazione dei servizi 0-6 comunali dell’area fiorentina si può definire a tre velocità, diverse a seconda del tipo di gestione che produce risultati diversi per l’utenza ma anche per i lavoratori. La gestione diretta che ha visto una continuità del servizio con rimodulazione a distanza e retribuzione piena dei lavoratori. Servizi comunali appaltati che solo in pochissimi comuni sono stati riattivati a distanza (possibilità prevista dall’articolo 48 del Cura Italia) e che quindi ha prodotto un’interruzione del rapporto educativo con bambini e famiglie e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Infine i servizi convenzionati con l’utilizzo di ammortizzatori sociali per tutti gli addetti, e il serio rischio che questi soggetti privati un giorno non riescano a riaprire. Ora si parla di fase due, ma quale ripartenza è possibile per servizi dove non è sempre possibile utilizzare mascherine e distanziamento sociale? Per non farsi trovare impreparati bisogna iniziare fin da subito a confrontarsi - sindacato, istituzioni, amministrazioni scolastiche - su come riaprire i servizi 0-6 anni.

Utilizzare i mesi di maggio e giugno per sperimentare nuovi rapporti numerici, nuovi spazi. Vecchie modalità didattiche ed educative devono trovare una sintesi con le disposizioni di sicurezza e di prevenzione del contagio per tutti: bambine e bambini, lavoratori e lavoratrici dei servizi educativi e scolastici all’infanzia".

Il Comune di Prato non farà pagare alle famiglie le tariffe dei servizi integrativi per i bambini 0-6 anni, ovvero gli spazi gioco, per tutti i mesi di mancata erogazione del servizio, considerando anche il mese di marzo come se per intero non fosse stato erogato. Inoltre è stato stabilito che anche per i servizi di pre e post scuola le tariffe non saranno applicate per i mesi di sospensione, considerando interamente anche il mese di marzo. Qualora le famiglie avessero già pagato la parte relativa ai mesi di sospensione del servizio tale quota sarà rimborsata anche sotto forma di "credito" per il prossimo anno scolastico.

Ricordiamo che i servizi pre e post scuola sono gestiti dall’Amministrazione Comunale per le scuole comunali dell’infanzia e dalle istituzioni scolastiche autonome per tutte le scuole statali: le tariffe, uniformi su tutto il territorio cittadino stabilite dall’Amministrazione, non possono quindi essere richieste agli utenti per i mesi di sospensione del servizio (incluso marzo).

"Abbiamo sempre creduto al sistema integrato degli asili nido, un fiore all'occhiello della nostra città per la crescita e la formazione dei bambini. Un sistema che il Comune di Prato tutela anche in questa fase di emergenza facendosi carico delle spese incomprimibili per le strutture private a fronte di un azzeramento delle tariffe per le famiglie". Così il sindaco Matteo Biffoni e l'assessore alla Pubblica Istruzione Ilaria Santi spiegano le motivazioni alla base del bando che uscirà nei prossimi giorni rivolto a tutti i gestori degli asili nido privati della città.

Un bando che prevede l'accesso a un contributo finalizzato alla copertura rimasti a carico dei gestori, limitatamente alla parte incomprimibile e al netto delle spese di personale (nello stesso periodo coperte degli interventi del Fondo di Integrazione Salariale o di Cassa Integrazione in deroga) e di tutte le riduzioni dei costi esperibili, dagli stessi gestori, in relazione alla sospensione delle attività, per l’anno educativo settembre 2019/luglio 2020.

Al fine di semplificare le necessarie contabilizzazioni e di velocizzare l'ergogazione delle risorse sarà preso a riferimento il dato storico risultante dai bilanci 2019 delle corrispondenti voci relative alla parte incomprimibile dei costi per i giorni di sospensione. In aggiunta verrà riconosciuta, a copertura di spese non documentabili, una somma aggiuntiva forfettaria pari al 5% del totale dell’importo. Il tutto con una chiara finalità: non far pagare alle famiglie la retta dei mesi in cui c'è stata la sospensione del servizio, così come avviene per chi frequenta i nidi comunali. Infatti la concessione di tali contributi sono soggetti all’azzeramento delle rette a carico degli utenti per gli stessi giorni di sospensione del servizio e, nel caso in cui tali rette siano già state pagate anticipatamente, all’avvenuto rimborso.

“L’ennesima uscita ufficiale del Ministro per l’Istruzione Lucia Azzolina sul destino del Mondo della Scuola nel nostro Paese ha finito ancora una volta per sommare caos al caos esistente. Non è bastato soltanto iniziare settimane fa indicando una data di riapertura delle aule fittizia (18 maggio), seguita poi da l’annuncio di promozioni facili da anno in anno, ed infine dalla cancellazione dell’esame per gli studenti di terza media, il Ministro Azzolina ha voluto far di più e concludere in bellezza i suoi annunci con un esame di maturità (di cui conosciamo si la composizione della commissione) ma che ad oggi non da modo di sapere quali materie riguarderà e in quali forme (tesine?) e soprattutto su quale programma verterà se quello classico svolto fino a febbraio o quello fatto in tele-didattica” dichiarano il Coordinatore cittadino di Forza Italia Firenze e capogruppo in Palazzo Vecchio, Jacopo Cellai, il Responsabile Enti Locali di Forza Italia Firenze, Davide Bisconti e il Responsabile Scuola di Forza Italia Giovani, Francesco Albisani “Insomma è proprio il caso di dirlo , siamo davanti ad un Ministro più che all’Istruzione, alla Distruzione .

Mai come in un momento come quello odierno ci aspettavamo risposte chiare e inequivocabili dal Dicastero dell’Istruzione, ed invece ancora una volta si vive aspettando il prossimo decreto o la prossima intervista del Ministro Azzolina. Siamo davanti ad un Ministro che non ha ancora nemmeno chiarito quando si rientrerà a scuola post estate!" “Una scuola che si vanta dell'uso della tele-didattica fra insegnanti e studenti quando tutti sappiamo bene la realtà, e cioè che questo modo di fare lezione non copre il territorio locale in modo uniforme e non soddisfa tutto il Paese da nord a sud e nemmeno nelle singole regioni.

Non tutti hanno la possibilità di avere un pc o una connessione efficace adsl figuriamoci l'uso della cosiddetta fibra. Al Sindaco Dario Nardella vorremmo domandare per esempio quale sia la reale copertura della tele-didattica su tutto il territorio della Città di Firenze . Siamo convinti che ancora oggi nel 2020 vi siano ancora grandi disagi per le famiglie e gli studenti “ “Infine per concludere, il Ministro non dica di essere contro il cosiddetto "6 politico", se poi invece nei fatti consente che tutti gli studenti di ogni livello siano ammessi all'anno successivo e alla Maturità automaticamente come si fosse davanti ad una grande "sanatoria".

Questa è una scelta buonista e senza senso, era molto più logico far giudicare gli studenti dai propri professori visto che conoscendoli da più anni erano comunque in condizione di emettere un giudizio serio e proporzionato alla formazione dell’alunno. La meritocrazia è il caso di dirlo viene bocciata da questo Governo.”

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