Regione: il 2014 anno di sfida per i Consorzi di bonifica

A Firenze si è concluso il convegno organizzato da Urbat e Anci Toscana. Marco Bottino (Urbat): “Più efficiente e meno costosa, questa la bonifica toscana dopo la riforma”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2014 22:04
Regione: il 2014 anno di sfida per i Consorzi di bonifica

FIRENZE – Il 2014 sarà un anno di sfida per i 6 nuovi Consorzi di bonifica toscani, chiamati a dimostrare ai cittadini le loro capacità e a mostrare ai toscani la bellezza della bonifica.E' questo uno dei passaggi dell'intervento che il presdiente della Regione Toscana ha tenuto questa mattina a Firenze a Palazzo Sacrati Strozzi all'apertura della seconda giornata del Convegno “Si scrive bonifica, si legge Toscana più sicura” promosso da Urbat (l'Unione regionale per le bonifiche, l'irrigazione e l'ambiente della Toscana) e dall'Anci.

Il presidente ha sottolineato come negli ultimi anni la Regione ha destinato 50 milioni di euro l'anno alla tutela del territorio, destinandone 15 proprio ai Consorzi. Se a questi si aggiungono i 50 che provengono dal recupero di fondi non spesi in passato e i 65 che arrivano dalle cartelle pagate dai cittadini, si arriva ad una possibilità di spesa pari a quasi 130 milioni di euro l'anno, una cifra tutt'altro che trascurabile.Citando Leonardo da Vinci il presidente della Regione ha detto che in questa materia non conta “la genialità del momento, ma il perseverare”, annunciando l'intenzione di non aumentare i contributi ma di estendere nel 2015 la base contributiva facendo in modo che le cartelle arrivino a chi finora non le ha pagate pur godendo degli interventi di tutela.

In un altro passaggio del suo intervento ha osservato come in Italia ci siano 42 miliardi di euro di fondi comunitari non spesi, e ha invitato a guardare a chi non li ha impiegati, affermando che se trasferissero 2 dei 42 miliardi alla Toscana, noi saremmo capaci di spenderli perchè purtroppo ci sono due Italie, una efficiente e una meno che quando non funziona, va commissariata. Al Governo ha chiesto invece di aggiungere altri 50 milioni di euro l'anno per la Toscana a quelli messi a disposizione dalla Regione e di chiedere a Bruxelles che queste cifre siano collocate al di fuori dei vincoli del patto di stabilità, un appello ripreso dal capo dell'Unità di missione del Governo contro il dissesto idrogeologico, presente al convegno, che ha annunciato che il Governo avanzerà questa richiesta.Per il presidente della Regione dopo la legge che ha sancito la riduzione da 13 a 6 dei Consorzi di bonifica toscani le cose si sono rimesse in moto e la manutenzione di fiumi, fossi e canali sta migliorando, perchè le bacchette magiche non servono, mentre è indispensabile che perseverino nell'assolvere alla loro missione fondamentale che è quella di svolgere la manutenzione ordinaria.

Su questo verranno giudicati dai cittadini.

In Toscana i Consorzi si occupano di 1.750 chilometri di argini, dell'irrigazione di 13.200 ettari, di 65 idrovore, 8 invasi ad uso irriguo con una capacità di 9,7 milioni di metri cubi, 102 casse di espansione e di 65.000 opere ed impianti, utilizzando l'80% dei contributi per interventi sul territorio e garantendo quella che hanno definito un'opera di “prevenzione civile”.È stato il primo, vero momento di confronto sul ruolo dei Consorzi di Bonifica in Toscana, dopo la riforma attuata con la Legge Regionale 79/2012, che ha radicalmente modificato, razionalizzato e ammodernato il settore.

Si è conclusa oggi, a Firenze, la due giorni di workshop e dibattiti organizzata nell’ambito della Settimana della Bonifica e unita sotto il titolo comune “Si scrive bonifica, si legge Toscana più sicura. La gestione partecipata dei beni comuni per la difesa del suolo, la prevenzione civile, la tutela dell’ambiente e la valorizzazione dell’agricoltura”. L’appuntamento è stato organizzato da Urbat e Anci Toscana.

Particolarmente significativa la mattinata di oggi che ha visto confrontarsi, nella sala Pegaso della Regione Toscana, il presidente di Urbat Marco Bottino, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il capo unità di missione del Governo contro il dissesto idrogeologico Erasmo D’Angelis, il presidente Anbi Massimo Gargano, il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Gian Vito Graziano e il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli, moderati dal giornalista Giorgio Zanchini di Radio 3 RAI.

Approfondimenti

“Esprimo soddisfazione per la partecipazione riscontrata in questa due giorni – ha detto il presidente Urbat, Marco Bottino -. ll dibattito di oggi ha consentito un sereno confronto fra Regione, Governo e Consorzi di Bonifica sul futuro di questo settore. Abbiamo apprezzato sia le parole del presidente Rossi circa la necessità di portare avanti e sviluppare al meglio la riforma, sia quelle di D'Angelis, che ha fatto i complimenti ai Consorzi toscani per il loro lavoro, definendo la Toscana un modello per l'Italia. Crediamo che la riforma abbia aperto davvero una pagina nuova: i Consorzi sono meno numerosi, più efficienti e con compiti chiari. Ci sono tutti i presupposti per fare bene in un settore delicato e fondamentale come quello della sicurezza dei corsi d’acqua e della prevenzione del rischio idrogeologico”. 

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