Regionali 2020, la Cia incontra Eugenio Giani

"Meno burocrazia e più concertazione per la Toscana del futuro"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2020 16:11
Regionali 2020, la Cia incontra Eugenio Giani

Una Toscana efficiente, una Toscana del lavoro e dei diritti, della semplificazione e della concertazione. Sono alcuni delle priorità contenute nel documento “Semplicemente Toscana” di Cia Agricoltori Italiani della Toscana, che è stato illustrato e consegnato ad Eugenio Giani, candidato alla presidenza della Regione Toscana per il Centrosinistra, alle prossime elezioni Regionali di settembre, che ha incontrato la Cia nella sede regionale di Firenze, alla presenza di tutti i rappresentanti di Cia regionale e provinciali.

Oltre al documento, il presidente Cia Toscana Luca Brunelli ha presentato l’associazione – “diamo servizi a 250mila persone, rappresentiamo 20mila aziende con 100mila associati e 400 dipendenti” – e ha ricordato quelle che sono le priorità della Cia: «Rappresentare in unità di interesse il mondo agricolo, lo dice la nostra storia e lo dimostrano i fatti. Abbiamo una faccia che parla alle nostre imprese, abbiamo un metodo che è quello della condivisione, e la concertazione come valore confederale, ma soprattutto concertazione è un elemento che richiediamo e che valutiamo indispensabile con tutti coloro che hanno interesse con il mondo agricolo» ha detto Brunelli.

«La Toscana che vogliamo deve essere orgogliosa delle proprie tradizioni, pronta ad accettare le nuove sfide della competitività, valorizzando il territorio, puntando sull’innovazione e lo sviluppo sostenibile, insieme ai cittadini ed alle imprese, aperta, coesa e solidale – ha concluso il presidente Brunelli -. Cia Toscana c’è e sarà sempre al fianco del mondo agricolo e rurale, con le sue idee e le sue proposte, disponibile ed aperta al confronto con le Istituzioni e con la società».

«In questi anni in cui ho rappresentato l’assemblea regionale – ha sottolineato Eugenio Giani - ho trovato nella Cia quella che è l’interlocuzione migliore, un rapporto molto sereno e costruttivo, e per me questo sarà significativo nel prossimo futuro; perché sento di poter interpretare lo spirito di concertazione, perché il governo si fa con la concertazione.

Ritengo che quando si opera su 3.7 milioni di abitanti, è superbo e ambizioso poterlo fare solo con i rapporti diretti: è fondamentale invece che vi sia nel governo una forte considerazione dei corpi intermedi, per cui un’associazione come la Cia che rappresenta 20mila aziende e ha 400 dipendenti, per me è interlocutore fondamentale e costruiremo tutto questo attraverso un lavoro quotidiano, per una considerazione che io ho che è quella di vedere nell’agricoltura uno degli strumenti forti per quello che il perno su cui si imposta il programma che io vi propongo. Un programma che considera il lavoro, l’impresa l’elemento cardine per ridare fiato alla ripartenza della Toscana; nell’agricoltura vedo molto in termini di occupazione e risorse che vengono a crearsi nel prodotto interno della nostra regione».

Per la Cia sarà necessaria una grande attenzione per le imprese, che hanno subito e stanno ancora subendo gli effetti devastanti della crisi, con una caduta verticale dei propri redditi; che sia valorizzato il territorio scommettendo sullo sviluppo delle aree rurali e dell’agricoltura. Inoltre si dovrà investire sull’innovazione, sulle infrastrutture e sui servizi.

La prossima Legislatura deve avere fra i propri obiettivi prioritari un piano strategico per la semplificazione, ha ricordato la Cia Toscana ad Eugenio Giani. Senza un profondo riordino del quadro normativo, della governance e della macchina amministrativa, nessun programma di rilancio economico potrà avere successo.

E’ necessario un intervento urgente per superare le principali emergenze amministrative. Intervenire sui ritardi nella gestione del PSR, una situazione non più sostenibile nonostante gli obiettivi e gli impegni assunti da parte della Regione Toscana; le attività di molte amministrazioni locali sono altrettanto preoccupanti relativamente alle istanze presentate in materia urbanistica (permessi a costruire, Piani di miglioramento); la gestione delle concessioni legate all’utilizzo delle acque ed al demanio idrico rappresenta un altro campo nel quale si rende necessario un intervento urgente che riduca i tempi di definizione delle istanze.

Inoltre dopo anni di tagli serve un’amministrazione efficiente che dia risposte ai cittadini ed alle imprese. Bisogna rivedere profondamente la governance del sistema toscano. Da un lato permangono separatezze e discrasie intollerabili tra i diversi ambiti amministrativi regionali (es. agricoltura, sanità, ambiente, urbanistica) che troppo spesso danno luogo a risposte contraddittorie ed a lungaggini rispetto alle necessità delle imprese. Dall’altro lato si registrano disfunzioni spesso rilevanti nella filiera decisionale ed operativa all’interno dello stesso ambito, come ad esempio in agricoltura, con scarso coordinamento tra livello decisionale politico e livello amministrativo, con mancanza di coordinamento ed omogeneità tra livello regionale e territoriale, con il moltiplicarsi di interpretazioni divergenti tra territori diversi, ritardi procedurali dovuti in taluni casi alla necessità di dirimere questi contrasti.

Secondo la Cia sarà fondamentale revisionare il quadro normativo e procedurale: siamo in presenza di un quadro normativo nazionale e regionale nel quale adempimenti, scadenze e procedure si moltiplicano in modo esponenziale applicandosi in eguale misura al grande gruppo industriale come alla micro-impresa agricola. Ciascun aspetto della vita imprenditoriale, da quelli sanitari a quelli ambientali, dalla disciplina del lavoro all’urbanistica, da quelli fiscali fino a quelli più specifici legati all’agricoltura, sono soggetti ad obblighi, procedure di controllo e sanzioni che diventano oggettivamente insostenibili per le imprese piccole e medie, prevalentemente a gestione familiare, che operano nel settore agricolo.

Tale riordino è prioritario e deve puntare a ridurre e razionalizzare gli oneri burocratici in relazione del grado di priorità degli adempimenti ed alla proporzionalità riferita alle dimensioni economiche delle imprese. Infine avvicinare i cittadini e le imprese all’amministrazione: aumentare la capacità di dialogo tra cittadini, imprese ed amministrazione è sicuramente il modo più efficace per attuare la semplificazione. Questa strada va percorsa sulla base di due pilastri tra loro complementari ed essenziali: lo sviluppo della digitalizzazione delle procedure e la valorizzazione della sussidiarietà privata che va adeguatamente riconosciuta anche sul piano economico.

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