Record di visitatori per Jeff Koons

Il famoso e controverso artista americano in mostra a Palazzo Strozzi. Tra valori di mercato e qualità artistica

Alessandro
Alessandro Lazzeri
06 novembre 2021 01:19
Record di visitatori per Jeff Koons

La mostra “Shine” di Jeff Koons piace al pubblico. Lo dicono gli oltre cinquantamila visitatori nel primo mese d'esposizione. La mostra è divertente e ironica. L'artista americano trova nell’idea di “lucentezza” (shine) un principio chiave delle sue innovative sculture e installazioni che mirano a mettere in discussione il nostro rapporto con la realtà ma anche il concetto stesso di opera d’arte. Le opere di Jeff Koons pongono lo spettatore davanti a uno specchio in cui riflettersi e lo collocano al centro dell’ambiente che lo circonda.

Come ha affermato lo stesso Koons: “Il lavoro dell’artista consiste in un gesto con l’obiettivo di mostrare alle persone qual è il loro potenziale. Non si tratta di creare un oggetto o un’immagine; tutto avviene nella relazione con lo spettatore. È qui che avviene l’arte”. Adesso a Palazzo Strozzi si possono ammirare trentatré opere che hanno alimentato polemiche e successo: la reinvenzione del ready-made ispirato a Duchamp e Warhol, le repliche in metallo di beni di lusso, quali calici e bottiglie in cristallo Baccarat; i giocattoli gonfiabili alla Balloon Dog (Red), il cane palloncino rosso tipico delle feste dei bambini; la rilettura di personaggi della cultura pop, a partire da Hulk, curvo sotto cinque strumenti musicali a fiato.

Autore capace di unire cultura alta e popolare, tra riferimenti alla storia dell’arte e citazioni del mondo del consumismo, Jeff Koons piace al pubblico. E' un artista neo-pop che, rispetto al cosiddetto pop storico che mostrava con un velo d’ironia i difetti, gli eccessi e la superficialità della società di quegli anni, sembra evitare qualsiasi riferimento critico per scegliere una sorta di edonismo kitsch che ha il compito soprattutto di divertire.

Jeff Koons ha sempre suscitato emozioni contrastanti. Rabbit, la sua raffigurazione in acciaio inossidabile di un coniglietto gonfiabile, ha segnato nel 2019 il record della più costosa opera d'arte di un artista vivente: 91 milioni di dollari, oltre 80 milioni di euro. Uscendo dalla mostra, dopo essere parzialmente coinvolti dalla piacevolezza dell'insieme, ci s’interroga sul valore dell'artista, eccessivo sul versante economico e  ancora da definire in termini storico- critici.

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