Raffica di furti in Toscana: auto rubate usate per sfondare i negozi

​L’indagine dei carabinieri della Compagnia di Scandicci è stata avviata alla fine del mese di ottobre del 2016

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2017 15:04
Raffica di furti in Toscana: auto rubate usate per sfondare i negozi

All'origine del blitz odierno una serie di furti commessi tra la fine di settembre ed i primi giorni di ottobre, con il metodo della “spaccata”, nella provincia di Firenze ai danni di numerosi esercizi commerciali, per lo più bar, distributori di carburante, edicole e tabaccherie.

Sin da subito gli inquirenti, diretti dalla Procura della Repubblica di Firenze, PM Dott.ssa Ester Nocera, avevano intuito che per tutti i furti commessi vi era un filo conduttore unico, tale da far presupporre che gli stessi fossero stati portati a termine da un’unica banda. I primissimi accertamenti svolti, quindi, permettevano di accertare l’esistenza di un’organizzazione, composta da "soggetti, tutti di origine rumena, dedita e specializzata in questo tipo di reati".

Il sodalizio, probabilmente costituitosi già nel paese d’origine, si è poi spostato nell’area fiorentina per mettere in atto numerosi colpi ai danni di tabaccherie, bar, distributori di carburante e pasticcerie, che venivano letteralmente depredati di sigarette, biglietti di lotterie istantanee (“gratta e vinci”), valori bollati oltre al denaro contante che veniva trovato nei registratori di cassa. Alla fine dell’attività ben 21 sono i furti che i carabinieri sono riusciti a ricondurre all’opera del sodalizio. Senza tralasciare i furti di autovetture, commessi direttamente negli autosaloni della provincia, che dovevano poi essere utilizzate per compiere le razzie negli esercizi commerciali.

La paziente attività di indagine dei militari ha permesso di ricostruire il ben collaudato modus operandi della banda: in pratica consisteva nell’utilizzo di una macchina “pulita”, con targa straniera, che veniva usata per effettuare i sopralluoghi nel territorio e individuare gli obiettivi da colpire e, successivamente, la notte del colpo, come staffetta e vedetta durante la commissione materiale dei furti con spaccata. Le auto rubate servivano in alcuni casi, oltre che per gli spostamenti e la fuga, anche come “ariete” per abbattere le porte e le inferriate dei locali quando queste resistevano ai colpi inferti con tombini di ghisa o cemento reperiti per strada. Inoltre, in alcuni degli episodi accertati, in cui i negozi erano difesi da inferriate, i malviventi hanno strappato le grate legandole con delle funi a furgoni, ovviamente provento di furto.

Come rilevato da alcuni video estratti dalle videocamere di sorveglianza, la batteria operativa, formata generalmente da 4 persone più un “palo”, dopo aver infranto le vetrate entrava nel negozio e con movimenti studiati e sincronizzati rubava quanto di suo interesse. Ogni componente della banda aveva un compito assegnato. Infatti, una volta entrati nel negozio, due dei malviventi rovesciavano in un lenzuolo gli espositori dei pacchetti di sigarette, un terzo membro si occupava di rubare la cassa mentre il quarto complice prendeva i gratta e vinci. Il tutto si concludeva in poche decine di secondi, con ingenti danni anche alle strutture dei negozi presi di mira.

In totale i malviventi hanno svaligiato 21 negozi, asportando migliaia di pacchetti di sigarette, decine di magliaia di euro di gratta e vinci oltre al denaro contante ed alle autovetture.

Il territorio interessato dai furti è stato molto ampio, infatti oltre agli esercizi commerciali colpiti nel comune di Scandicci e Firenze e nella provincia fiorentina (Empoli, Greve in Chianti, Impruneta e Tavarnelle Val di Pesa), sono stati presi di mira anche negozi ubicati in altre provincie toscane (Siena, Pistoia, Lucca e Grosseto).

Durante l’attività d’indagine sono stati recuperati numerosi autoveicoli, oltre 15 tra auto e furgoni, che erano stati rubati in concessionarie e autocarrozzerie. In alcuni casi i mezzi dovevano ancora essere immatricolati e per ovviare a ciò la banda apponeva targhe prelevate da altre macchine.

Le risultanze investigative raccolte dai militari dell’Arma, ottenute grazie ad un certosino lavoro di analisi degli episodi delittuosi e allo sviluppo di innumerevoli servizi di osservazione e pedinamento, hanno quindi fornito al G.I.P del Tribunale di Firenze, Dott.ssa Paola Belsito, i gravi indizi di colpevolezza utili all’emissione delle misure cautelari.

I quattro arrestati (età comprese dai 19 ai 32 anni), accusati di “associazione a delinquere” finalizzata a commettere “furti” e “ricettazione”, sono ora ristretti negli istituti di pena di Firenze e Siena. Ancora in corso le ricerche per assicurare alla giustizia il quinto destinatario dell’ordinanza.

Oltre agli arrestati, nell’inchiesta sono coinvolte anche altre due persone, un uomo e una donna, anch’essi di origine rumena, non destinatari di misure cautelari. L’uomo forniva collaborazione “a cottimo” al gruppo operante i furti, venendo chiamato come autista qualora uno dei sodali non fosse disponibile per ragioni personali; la donna, invece, oltre ad offrire un appartamento per chi ne fosse stato sprovvisto, si era occupata di riscuotere il denaro dei gratta e vinci rubati e risultati vincenti. Entrambi sono indagati, a piede libero, per concorso in associazione a delinquere poiché, pur non essendo negli organici di detta associazione, erano a conoscenza della sua esistenza e ne facilitavano le attività. 

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