Quarta Edizione del Kibaka Florence Festival del Cinema Africano

Il Kibaka Florence Festival - Cinema Africano 2014 si terrà dal 17 al 19 ottobre presso lo Spazio Alfieri.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 ottobre 2014 19:36
Quarta Edizione del Kibaka Florence Festival del Cinema Africano

Fin da subito, il Festival si struttura come rassegna di cinema d’Africa, realizzato da autori e artisti di origini africane. “Il Festival, giunto alla quarta edizione, ha un valore particolare e speciale. I film, tutti rigorosamente africani, sono scelti e selezionati da studenti, anch’essi africani. Attraverso queste pellicole – spiega il consigliere Pd Leonardo Bieber – si racconta l’Africa di oggi evitando gli stereotipi e i luoghi comuni di terre che non conosciamo. Sono stati selezionati film in rappresentanza di più stati e si parte con il film“Mandela: Long walk to freedom” che è una prima nazionale.

Un motivo di grande orgoglio per gli organizzatori del festival e per Firenze. Attraverso il cinema facciamo conoscere la cultura africana, la bellezza, la ricchezza e la creatività di questo continente ma anche la drammaticità delle problematiche e dei conflitti sociali che l’affliggono come il razzismo, la violenza sessuale e l’immigrazione”. L’obiettivo del Kibaka Florence Festival è, infatti, quello di portare a conoscenza del grande pubblico aspetti poco noti delle innumerevoli realtà africane.

A partire dal nome stesso, “Kibaka”, che in lingua africana Mbatu significa sedia, si stabilisce un legame forte con le proprie origini: quella del Kibaka è la sedia sulla quale riposano gli anziani, intorno alla quale ci si raduna per ascoltare e conoscere la tradizione orale. “Il festival – aggiunge il direttore del Festival Matias Mesquita – è un ponte tra l’Africa e la Toscana. Una rassegna che punta molto a raccontare gli aspetti umani”. Quest’anno il Kibaka s’inserisce nella Settimana della Cultura della Regione Toscana.“Abbiamo in tre giorni ben quattordici film – continua il direttore artistico Fabrizio Colombo – e il primo “Mandela: Long walk to freedom” di Justin Chadwick venerdì 17 ottobre alle ore 21,00 non è mai stato distribuito in Italia.

E’ tratto dall’omonimo libro di Nelson Mandela, ripresenta il percorso di libertà del grande leader sudafricano e resta un esempio storico d’impegno per i diritti e contro ogni forma di discriminazione. Musiche degli U2. Il film è stato candidato agli Oscar 2014”. La selezione di quest’anno punterà anche sul contributo creativo dei cortometraggi della nuova generazione di cinema delle Afriche. Infatti sabato 18 ottobre nella sezione Short Film Festival saranno proiettati all’Alfieri: Pumzi di Wanari Kahiu (Kenya), Kuhani di Ntare Guma Mbaho Mwine (Uganda), Hasaki ya Suda di Cedric Ido (Burkina Faso), Shadowtree di Biju Viswanath (Zanzibar), Precipice di Julius Amedume (Ghana/UK), Shoeshine di Amil Shivji (Tanzania).

Fantascienza, arti marziali, fantasy, thriller, comedy sono solo alcuni dei generi usati dai registi di questa selezione per raccontare storie africane ma con lo sguardo visivo di oggi. Sempre tra i corti c’è da segnalare la prima visione “Damaru” di Agbor Obed, produzione camerunese che affronta la situazione non troppo conosciuta dei sordomuti nel contesto africano. Sabato 18 il Kibaka Florence Film Festival darà spazio alla realtà delle seconde generazioni (2G) con lo Special 2G alla presenza di Amin Nour.

Amin proporrà i cortometraggi geNEWration: secondi a nessuno, di Amin Nour e Pietro Tamaro (Italia) e Babylon Food di Alessandro Valori (Italia). Domenica pomeriggio il festival proporrà un film molto apprezzato dal pubblico dei giovanissimi, la coproduzione UK/Rwanda/Sudafrica “Africa United”, un road movie di un gruppo di ragazzi che sognano di partecipare ai mondiali sudafricani, un viaggio metafora nei drammi subiti dai bambini africani ma sempre con un sorriso e con la grande speranza verso un futuro e un cambiamento.

Spazio anche ai documentari: Barsaq di Daniele Piras: barsaq, vita o morte, è l’espressione usata dagli Africani prima di attraversare le acque che li separano dal sogno Europeo, a bordo di zattere. Hereros Angola di Sergio Guerra: un documentario sul gruppo etnico dall’omonimo nome. Altra prima visione italiana è quella del social thriller e ghost story “O Espinho da Rosa” di Filipe Henriques della Guinea Bissao. Chiude il festival, il film après, l’Ocean dell’antropologa e regista Eliane Delatour.

Collegata al Festival, alla Caffetteria delle Oblate, è allestita la mostra “Women Africa in Worker”, dedicata alle lavoratrici e ai lavoratori africani che vivono e lavorano a Firenze.

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