Quanto l'Unione europea sta facendo per l'Ucraina?

Secondo i dati forniti dalla Rappresentanza della Commissione europea in Italia

Europe
Europe Direct Firenze
14 marzo 2022 14:31
Quanto l'Unione europea sta facendo per l'Ucraina?

In questo momento sono tante le informazioni che riceviamo sulla situazione drammatica della guerra in Ucraina e assistiamo, oltre alla grande solidarietà da parte dei cittadini europei , anche ad un’azione unita e coesa di tutti i 27 Stati europei nel sostenere la popolazione ucraina e nel condannare l’azione criminale di guerra.

Qui in sintesi le principali azioni intraprese a livello europeo:

Aiuto umanitario diretto

Approfondimenti

L’UE ha adottato misure senza precedenti. 500 milioni di euro dal bilancio dell'UE sono diretti ad affrontare le tragiche conseguenze umanitarie della guerra, sia all'interno che all'esterno dell'Ucraina. Di questi, 90 milioni di euro sono già in disponibili per fornire cibo, acqua, assistenza sanitaria e riparo, e per aiutare a coprire le esigenze di base dei più vulnerabili: 85 milioni di euro per l'Ucraina e 5 milioni di euro per la Moldavia.

Assistenza di emergenza della protezione civile

Il meccanismo di protezione civile dell'UE fornirà milioni di articoli tra cui veicoli, kit medici, tende, coperte e sacchi a pelo che hanno già raggiunto i bisognosi in Ucraina, mentre ulteriore assistenza è stata fornita alle vicine Moldova, Polonia e Slovacchia per sostenere tutti coloro che fuggono dalla guerra. Un'ulteriore assistenza sarà dispiegata in Ucraina attraverso le scorte mediche di rescEU con sede in Germania, Ungheria e Paesi Bassi. Il supporto di rescEU comprende ventilatori, pompe per infusione, monitor per pazienti, maschere e camici, dispositivi a ultrasuoni e concentratori di ossigeno.

Sostegno al confine

Le Agenzie dell’UE stanno fornendo personale per sostenere gli Stati membri, ad esempio 49 persone di Frontex dispiegate alle frontiere UE-Ucraina e Moldova-Ucraina, e ulteriori 162 persone in Romania. La Moldavia riceverà 15 milioni di euro necessari per gestire la situazione.

Status giuridico per coloro che fuggono dalla guerra

Per quanto riguarda il sostegno agli stessi rifugiati ucraini, l'UE non ha mai agito così velocemente in tutta la sua storia. Il 2 marzo la Commissione ha proposto di attivare il meccanismo di protezione temporanea e il 4 marzo il Consiglio ha adottato la misura all'unanimità con un periodo iniziale di un anno. La Direttiva sulla Protezione Temporanea dà chiarezza e sicurezza alle persone in difficoltà, offrendo ai rifugiati ucraini il diritto al sostegno sociale e l'accesso al mercato del lavoro e all'istruzione.

L’assistenza viene offerta anche ai cittadini non ucraini e agli apolidi che risiedono legalmente in Ucraina e che non possono tornare nel loro paese o regione d'origine, come i richiedenti asilo o i beneficiari di protezione internazionale e i loro familiari, e che avranno anche diritto alla protezione nell'UE.

Le guardie di frontiera possono inoltre autorizzare i cittadini extracomunitari a entrare nel territorio di uno Stato membro per motivi umanitari, anche se non soddisfano tutte le condizioni di ingresso, per esempio, anche se non hanno con sé un passaporto valido.

L’Unione europea sta intraprendendo ulteriori azioni in campo economico finalizzate all'aiuto ai rifugiati ucraini, la Commissione infatti propone di prolungare il periodo di attuazione dei fondi a disposizione degli Stati membri nell'ambito dei fondi per gli affari interni 2014-2020, il che libererebbe circa 420 milioni di euro di sostegno supplementare.

Inoltre sul sito web Europa pubblicherà informazioni per aiutare i cittadini e il settore privato a garantire che il loro sostegno a coloro che fuggono dalla guerra possa arrivare attraverso organizzazioni fidate e corrispondere alle esigenze.

La Commissione sta inoltre mobilitando le politiche regionali e di coesione nell'ambito della proposta legislativa "Azione di coesione per i rifugiati in Europa" (CARE). Questo porterà una flessibilità aggiuntiva per finanziare una vasta gamma di misure a sostegno delle persone in fuga dall'Ucraina, dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), dal Fondo sociale europeo (FSE) e dal Fondo per gli aiuti europei agli indigenti (FEAD).

Questi fondi di coesione possono essere spesi per investimenti in istruzione, occupazione, alloggi, servizi sanitari e di assistenza all'infanzia, e nel caso del FEAD, per l'assistenza materiale di base come cibo e vestiti. Per sostenere ulteriormente gli Stati membri, l'eccezionale tasso di cofinanziamento del 100% applicato in risposta alla pandemia sarà esteso di un anno.

Inoltre, circa 10 miliardi di euro dai fondi 2022 per l'assistenza alla ripresa per la coesione e i territori dell'Europa ("REACT-EU") sono prontamente disponibili e possono essere utilizzati anche per finanziare azioni a sostegno di chi fugge dall'Ucraina.

L’Unione europea si è inoltre attivata nelle misure contro la Russia, quali:

  1. Chiusura dello spazio aereo dell'UE per aerei provenienti dalla Russia, operato da vettori russi, immatricolati in Russia o posseduti da una persona fisica o giuridica russa.
  2. Disconnessione di un numero rilevante di banche Russe dal sistema SWIFT;
  3. Congelamento delle riserve in valuta estera della Banca Centrale russa che si trovano in Europa e all’estero.
  4. Bandite nell’UE le emittenti finanziate dallo stato russo di Russia Today e Sputnik.
  5. Emesse sanzioni ulteriori al Regime di Lukashenko, solidale con la Russia.

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