Qualità della Ricerca: ottimi risultati per l'Università di Firenze

Secondo i dati di Preply è tra le migliori per diventare CEO

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 aprile 2022 19:06
Qualità della Ricerca: ottimi risultati per l'Università di Firenze

Pubblicati i primi risultati della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) riferita alla produzione scientifica e alle attività di terza missione realizzate nel quinquennio 2015-2019 dagli atenei e dagli istituti di ricerca italiani.

La fotografia del panorama della ricerca italiana, curata dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca, mette in luce il valore della ricerca dell’Università di Firenze.

Nella graduatoria delle Università statali relativa alla qualità e alla quantità dei prodotti di ricerca dell’intero personale Firenze risulta al settimo posto. Il dato è la somma di due posizionamenti: quello riguardante la ricerca effettuata dai ricercatori stabili (dove Firenze è settima) e quello che misura l’attività dei ricercatori neoassunti o promossi in una qualifica superiore (dove l’Ateneo fiorentino è ottavo).

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Ma la performance dei ricercatori fiorentini è ancora migliore se si considera solo la qualità della ricerca: Firenze, nel gruppo di atenei di analoghe dimensioni, è sesta in Italia considerando i prodotti di ricerca dell’intero personale (e, nello specifico, è quinta per i prodotti dei ricercatori stabili e ottava per quelli dei ricercatori neoassunti e promossi).

Altri indicatori collocano l’Università di Firenze nel gruppo di testa degli atenei italiani: la qualità e quantità dei prodotti dei dottori di ricerca che sono diventati ricercatori (dove l’Ateneo è sesto) e la qualità e quantità della terza missione, cioè delle attività di interazione con i contesti territoriali e la società (divulgazione, trasferimento tecnologico, produzione di beni pubblici, inclusione…) dove Firenze si situa all’ottavo posto in Italia.

“La rilevazione – ha commentato la rettrice Alessandra Petrucciconferma l’ottimo risultato dell’Università di Firenze, uno dei sistemi più grandi e produttivi della ricerca pubblica italiana, che si va caratterizzando per un’attenzione crescente nei confronti delle giovani ricercatrici e dei giovani ricercatori, oltre che per l’incremento delle attività di terza missione, con cui il mondo universitario dialoga proficuamente con la società”.

Sono state 182 mila le pubblicazioni scientifiche italiane (articoli, monografie, contributi in volume) - opera di 65 mila ricercatori - analizzate nella valutazione dell’Anvur, che ha impegnato 630 ricercatori di istituzioni italiane e straniere, coadiuvati da 11 mila esperti esterni. La VQR 2015-2019 si differenzia rispetto alle due precedenti edizioni sotto vari profili, il principale dei quali è l’adozione della peer review informata, cioè una valutazione non solamente in base a criteri bibliometrici (numero di citazioni e indicatori di impatto della rivista) ma fondata su un giudizio di merito affidato ad esperti, che si sono potuti avvalere anche dell’informazione bibliometrica.

Le migliori università italiane per diventare CEO sono l’Università di Roma “La Sapienza”, l’Università Bocconi di Milano e l’Università di Firenze, mentre a livello mondiale gli USA si posizionano primi in classifica: è quanto emerge dal report di Preply - la piattaforma globale di apprendimento delle lingue che mette in contatto oltre 20.000 insegnanti con decine di migliaia di studenti in tutto il mondo, che, a partire dalla lista Forbes Global delle più grandi aziende internazionali, ha analizzato le figure di 1000 CEO e li ha confrontati attraverso metriche come università frequentata, tipologia di laurea, materia studiata e settore al fine di determinare quali università hanno formato e formano i migliori CEO.

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