Prostituzione, aggressioni e rapine dopo il rapporto

Un’aggressione volutamente violenta nei confronti di una prostituta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2014 14:47
Prostituzione, aggressioni e rapine dopo il rapporto

I Carabinieri della Stazione di Fucecchio (FI), ,hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di G.F. 46enne di Santa Croce sull’Arno (PI), pluripregiudicato, ritenuto responsabile di rapina aggravata, tentata violenza sessuale, lesioni in danno di una giovane prostituta albanese di 24 anni, dimorante a Montecatini terme (PT), nonché di ricettazione di autovettura provento di furto.

 "La donna praticava il meretricio nei boschi della località Galleno, del Comune di Fucecchio, in una zona abbastanza isolata che espone queste giovani ragazze ai pericoli che derivano dall “esercitare” su strada, alla mercé di clienti che talvolta, come in questa circostanza e come di recente si è verificato nel capoluogo toscano con conseguenze ben più gravi, si rivelano spietati aguzzini".

I Carabinieri di Fucecchio lo scorso 26 marzo venivano informati dal Pronto Soccorso dell’Ospedale di Empoli che presso quella struttura era stata trasportata una ragazza che presentava lesioni al volto e ad altre parti del corpo, la quale riferiva di essere stata percossa, violentata e rapinata da uno sconosciuto nel corso di una prestazione sessuale a pagamento.

La ragazza, che riportava la “frattura chiusa delle ossa nasali, tumefazione ecchimotica periorbitaria sinistra” per un iniziale prognosi di gg.30 s.c., veniva immediatamente sentita dai militari di Fucecchio ai quali riferiva che il fatto si era verificato alle 11.00 del 26.3.2014, descrivendo il suo aggressore ed il suo abbigliamento con precisione; la ragazza riferiva che lo stesso si era presentato a bordo di una Fiat Panda comunicandone parzialmente il nr. di targa, poi risultata rubata a San Miniato (PI) ad un uomo del posto, il giorno precedente.

La giovane vittima con sorprendente lucidità descriveva il susseguirsi di quei momenti, dall’inizio del rapporto a pagamento, poi divenuto violento e non più consensuale per il suo diniego a proseguire senza profilattico,ai violenti pugni e testate al volto all’interno dell’abitacolo e al tentativo di reazione che non dava l’esito sperato. Solo un “bluff” salvava la ragazza; la minaccia che da lì a poco i suoi “protettori” sarebbero arrivati, metteva in ansia l’aggressore, che scaricava la vittima ai margini della strada.

Da quel momento iniziavano tutta una serie di attività di indagine mirate all’identificazione del colpevole, fino a che gli investigatori, dopo una minuziosa attività informativa sul territorio, riuscivano ad ottenere un nome e quindi un volto da far riconoscere alla giovane vittima, che aveva fotografato nella sua mente il suo aguzzino.

Il riconoscimento fotografico dava esito positivo, provocando una forte reazione emotiva nella parte lesa che, rivendendo il volto del suo aggressore, scoppiava in lacrime come se rivivesse quei terribili momenti in cui era solo una preda senza difesa.

I militari scavando nel passato di G.F., accertavano che lo stesso, in passato si era reso responsabile di analogo reato in danno di prostituta, arrestato e scarcerato dalla Casa Circondariale di Prato il 18.1.2014 dopo aver scontato la pena di 3 anni e 6 mesi di reclusione.

Le prove acquisite venivano quindi messe a disposizione del P.M. della Procura della Repubblica di Firenze, Dr. Giuseppe Ledda il quale, concordando con le ipotesi investigative formulate dai militari di Fucecchio, richiedeva al G.I.P. del Tribunale di Firenze l’emissione di misura cautelare in carcere.

In evidenza