Primarie a Firenze: vince Nardella, candidato di partito, o di coalizione?

Il vice di Matteo Renzi supera i due sfidanti e si conferma candidato sindaco per le elezioni di maggio. Su Facebook un post di Federico Gianassi rischia di creare il 'caso' coalizioni

Antonio
Antonio Lenoci
23 marzo 2014 21:14
Primarie a Firenze: vince Nardella, candidato di partito, o di coalizione?

Dario Nardella è il candidato sindaco che i fiorentini potranno votare durante le prossime elezioni di maggio. Oggi nelle primarie PD ha raccolto l'83% delle preferenze, ma sono andati a votare poco più di un quarto degli elettori che presero parte alle primarie del 15 febbraio 2009 vinte da Matteo Renzi. Questa l'unica sorpresa rispetto alle previsioni: Ghelli e Lo Presti non sono riusciti a farsi conoscere? Primarie sofferte, lotta all'ultimo voto? Iacopo Ghelli, area Civati, ha raggiunto il 9%; l'8% dei votanti ha scelto Alessandro Lo Presti, area ex Marino.

Almeno in questo caso nessuno ha chiesto il riconteggio, equilibri salvi tra gli sfidanti, una verifica che sarebbe avvenuta in 5 minuti. "Abbiamo stravinto", ha detto Nardella, stappando la bottiglia come da tradizione, aggiungendo "molto buona anche l'affluenza, oltre 11 mila votanti, in linea con le primarie del Parlamento". Nardella ha fatto sapere che Renzi lo ha chiamato "mi ha fatto i complimenti. Mi ha detto che questo risultato non se lo aspettava neanche lui, anche dal punto di vista della partecipazione".

In rete i primi entusiasmi vedono coinvolto anche il segretario PD Federico Gianassi che sul profilo Facebook scrive "Dario Nardella sarà il candidato del PD e del centrosinistra" scatenando così l'immediata reazione di chi non aveva colto che si trattasse di Primarie di coalizione. Alcuni che avrebbero voluto correre, ad esempio Cristina Scaletti ex assessore regionale, è rimasta esclusa dalla competizione, presentando la propria candidatura in una lista civica per le elezioni di maggio. "Sono Primarie di Partito - chiarisce subito Gianassi - ma già molti partiti del centrosinistra avevano manifestato nelle settimane scorse la volontà di stare in coalizione con il PD e con il Sindaco scelto dal PD"."Come era facilmente prevedibile, le primarie tutte interne al PD non hanno funzionato.

Nonostante gli sforzi organizzativi e il battage finale, alle urne si sono recati meno di un quarto degli elettori che avevano partecipato a quelle che nel 2009 portarono alla candidatura di Matteo Renzi. Immagino che ora i dirigenti locali di quel partito faranno i salti mortali per dichiararsi soddisfatti e rimborsati. La verità è che queste primariette son diventate soltanto la foglia di fico per coprire la nudità di un candidato nominato dal predecessore. Un po' come si faceva nel Medioevo quando gli scudieri venivano nominati cavalieri dal Sire vincitore con la spada appoggiata sulla spalla.

Bene! Adesso, ad ogni modo, inizia il vero duello. Io Ci Sono" così Cristina Scaletti, candidata a sindaco per Firenze, commenta le primarie di PD.In campo renziano, intanto, si registra una spaccatura interna ad Officine Democratiche Italia, associazione collaterale al PD, fondata a Firenze all'epoca della campagna di Matteo Renzi per le primarie di Palazzo Vecchio. Ieri Paolo Briziobello ha annunciato le proprie dimissioni da socio fondatore e da Vice Presidente, per guidare una nuova “casa” politica insieme a una parte delle persone aggregatesi in Italia ed all’Estero nel corso di questi anni.

Rimane la condivisione del progetto politico del Premier Matteo Renzi. Le divergenze con il Presidente di ODI, l'avvocato fiorentino Guido Ferradini, verterebbero su questioni statutarie e di bilancio associativo.

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