Presentato il libro di don Massimo Biancalani

A Palazzo Vecchio per iniziativa di Sinistra Progetto Comune

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 luglio 2020 14:07
Presentato il libro di don Massimo Biancalani

“Il nostro Gruppo Consiliare – sottolineano Antonella Bundu e Dmtrij Palagi di sinistra Progetto Comune – è onorato di aver ospitato la prima presentazione del libro di Don Massimo Biancalani, Disobbedisco e accolgo (Edizioni San Paolo), con la conferenza stampa organizzata in Palazzo Vecchio.

Ringraziamo l’autore, per il suo impegno quotidiano a Vicofaro e per aver accettato di tenere questo appuntamento. Ringraziamo padre Bernardo di San Miniato che per imprevisti non è potuto venire ma ci ha regalato bellissime parole con una lettera. Ringraziamo anche Luca Milani, presidente del Consiglio Comunale, che ci ha voluto raggiungere ed è stato presente per la conferenza stampa. Ringraziamo Massimo Torelli che con Firenze Città Aperta ci ha accompagnato più volte a Vicofaro e ha contribuito all’organizzazione dell’evento. Ringraziamo la famiglia Orsetti che non è voluta mancare.

La politica che usa i ruoli istituzionali per seminare disinformazione e odio, al fine di raccogliere facile consenso elettorale, dovrebbe vergognarsi. L’accoglienza e la solidarietà di Vicofaro sono un esempio. Una realtà importante che lancia un messaggio universale, che parla di pace e futuro.

Sinistra Progetto Comune – aggiungono Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – ha già ottenuto la richiesta del Comune di Firenze di cancellare i cosiddetti decreti sicurezza. Il nostro impegno prosegue, con l’esempio di Vicofaro nel cuore e nella mente.

Ringraziamo anche Ibrahim per averci portato la sua preziosa testimonianza di vita e di umanità, come ospite della realtà di Vicofaro”.

“La testimonianza di Vicofaro è importante – sottolinea il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – e dimostra come l'accoglienza si può fare in maniera diversa. Come è successo con Mimmo Lucano l'esperienza di don Biancalani dimostra che questo fenomeno viene trattato sempre in termini numerici, che spesso fanno paura, ma conoscendo le persone, ascoltando le loro storie, confrontandoti con loro capisci che non è un fenomeno numerico ma parli di persone”.

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